Direttamente dalla scrivania di Artemis774:
Anche questo mese in edicola abbiamo trovato novità: sono stati editati alcuni grandi classici della letteratura inglese.
Emma, Orgoglio e pregiudizio, Jane Eyre, Cime tempestose, questi i capolavori. Quattro romanzi, capisaldi di una letteratura tanto ammirata ed anche decantata. Tre Autrici, diverse tra loro, ma con uno stesso dono: coinvolgere il lettore, trasportarlo in un altro tempo e renderlo partecipe della società inglese della loro epoca, delle difficoltà di varia natura e della difficile situazione che vivevano le donne.
Questi romanzi sono la prova della realizzazione delle profonde potenzialità di donne che, scrivendo, si impongono agli altri e sono a tal punto dotate da vivere per sempre. Donne immortali, dunque, donne che hanno donato il loro spirito al mondo, ai posteri, dando vita a personaggi che realmente vivono. Personaggi che hanno vissuto, che vivono e che vivranno in eterno per due motivi: perché i romanzi di cui sono parte non saranno mai dimenticati e perché rappresentano un esempio della varia tipologia umana. Chi di voi non ha avuto l’opportunità di conoscere una Jane Eyre o una Elisabeth, o, per rimanere in tema di “Orgoglio e pregiudizio”, una lady Catherine de Bourgh, un Mr Collins o piuttosto un Mr Wickham (personaggi questi ultimi molto facili a trovarsi…..)?
Sono felice di questa opportunità, sono felice di potervi parlare del mio mito per eccellenza, Jane Austen e di poter presentare quello dei suoi romanzi che ho amato di più “Orgoglio e pregiudizio”. Prima di entrare nel vivo, però, vorrei darvi qualche notizia di lei.
Jane apparteneva ad una famiglia borghese. Nasceva nel 1775 ed era la penultima degli otto figli di un pastore protestante. Sin da piccola teneva un quaderno nel quale prendeva appunti di varia natura, erano parodie di caratteri, situazioni comiche, piccoli quadretti che poi leggeva ai suoi familiari mentre prendevano il tè. I suoi primi romanzi furono “Orgoglio e pregiudizio” del 1796 e “Senno e sensibilità” del 1797, che scrisse proprio nel periodo in cui veniva descritta dalla scrittrice Mary Russell Mitford come “la più carina, la più sciocca e la più affettata farfalla in cerca di marito”. Nessuno sapeva che lei scrivesse, nessuno all’infuori della sua famiglia e i suoi romanzi, “Orgoglio e pregiudizio” e “Senno e sensibilità”, inviati anonimi alle case editrici non furono pubblicati che molto più tardi e per interessamento del fratello. Per 13 anni non scrisse più nulla fino a quando nel 1811 scrisse Mansfield Park, nel 1815 Emma, considerato dai più il suo miglior romanzo, e nel 1816 Persuasione. Jane intanto si ammalava di tubercolosi, ma continuava a scrivere ed ecco prendere forma il suo ultimo romanzo, rimasto incompiuto, Sanditon, un romanzo del tutto particolare sulle persone affette da una malattia o che comunque si credono tali.
Ella fu grande, ella è grande, una grande scrittrice. Il motivo di ciò sta forse nel fatto che ella non scriveva per essere scrittrice, ma scriveva perché amava farlo. Non cercava la notorietà, ella voleva solo scrivere e così scrisse. Scrisse quando più voleva e ciò di cui voleva scrivere. Perché scrivere faceva parte di lei, scrivere era la parte più intima del suo io.
Sono approdata ai suoi romanzi dopo aver visto il film “Orgoglio e pregiudizio” del 1940, per intenderci quello con Laurence Olivier e Greer Garson. L’avevo già visto innumerevoli volte quando un giorno, dal bancone di una libreria, un volume richiamò la mia attenzione, era in edizione Oscar Mondatori che ancora oggi campeggia nella mia libreria, riconoscibilissimo per la sua costina tutta rovinata. Ho letto e riletto questo libro e sempre ha destato in me forti emozioni. Emozioni che in età diverse hanno avuto intensità diverse. Credo che “Orgoglio e pregiudizio” sia un libro per tutte le età. Un libro per le donne e per gli uomini, un libro non semplice da descrivere appunto perché è un capolavoro. Mi capita ogni volta di scoprire un aspetto diverso: una sfumatura diversa nell’ironia di Elisabeth, nella piccolezza di sua madre, nella dolcezza muta di Jane e nella leggerezza delle altre sorelle, sventate, antipatiche e ottuse nella loro presunta cultura.
Ho sentito spesso dire che un vero capolavoro è quello che sfugge all’Autore, è quello che appartiene più al pubblico, al lettore, a colui che ne trae insegnamenti e sensazioni che vanno oltre quelli che l’Autore si proponeva di dare e trasmettere. Ebbene Orgoglio e pregiudizio è un capolavoro!
Nel parlarvi della Austen trovo giusto introdurre un tema delicato che mi preme tanto affrontare. Oggi si sente spesso dire che Jane Austen è la madre del genere rosa e addirittura che è una scrittrice di romanzi rosa. Ed è quanto mai evidente che questa opinione si sta diffondendo dato che sono state create delle versioni che sembrano non tenere nella giusta considerazione la letteratura. Da quanto ho detto di lei credo che sia abbastanza chiaro che non mi è mai passato per la mente un accostamento tra Jane Austen e le autrici di romanzi rosa, ma come fare a non scrivere qualcosa a riguardo dato che mi capita spesso di ascoltare altri mescolare e confondere i capolavori della letteratura inglese con i romanzi rosa? Forse, causa di questa confusione è il fatto che di recente il cinema ha così storpiato il valore di uno dei suoi romanzi, Orgoglio e pregiudizio, il mio più amato, portandolo ad essere l’ombra di se stesso, mancando nella delineazione dei caratteri, riducendo Elisabeth ad una donna polemica e in preda al suo istinto, Darcy ad un uomo perennemente imbronciato (del resto non si sarebbe potuto chiedere di più da Macfadyen dato che non si piegato a leggere il libro!). Per non parlare poi dei Bingley cui è stato fatto un affronto senza precedenti, lui è stato reso stupido e lei ha l’incedere di una donna di facili costumi. Forse questo film ha portato chi lo ha visto a pensare che Orgoglio e pregiudizio sia solo ciò. Certamente il film ha reso bene una storia d’Amore, ma siamo molto lontani dal libro.
Spero di non essere fraintesa. A me piace il genere rosa, la sua struttura, i sogni che porta con se e le sensazioni che desta….quell’effetto di far sentire il lettore come se camminasse senza toccare terra. Ma per quanto ami questo genere non mi riesce ricondurre ad esso opere immortali che vanno ben al di là di un godimento momentaneo e spesso circoscritto alla sola durata della lettura. “Orgoglio e pregiudizio” è molto di più, e così anche gli altri romanzi della Austen. Elisabeth è una donna fuori dal comune, una donna dalla grande ironia che non tradisce se stessa e scende a compromessi, una donna che sa tener testa a chiunque senza mai scendere nella polemicità! Una donna intelligente, graziosa nella sua capacità di essere donna fuori dal comune, attraente, una sfida per l’uomo che ha sempre avuto ciò che desiderava e che non comprende quella sua risoluta ostinazione nel non dargli ciò che chiunque avrebbe lui concesso. Una storia d’Amore si, ma non solo quella.
questo è l’incipit della dichiarazione che Darcy fa ad Elisabeth….ed in quella frase c’è tutta una realtà che si riassume efficacemente…la differenza di classe sociale, i pregiudizi, l’orgoglio di appartenere ad una famiglia di rango. Come dimenticare poi le battute che giusto all’inizio del romanzo si scambiano Miss e Mr Bennet:
E queste sono solo alcune delle innumerevoli frasi del romanzo che ti fanno sorridere e riflettere. Le situazioni descritte sono uno spaccato della società del tempo, l’Autrice è spettatrice attenta e disegna sulla carta i suoi personaggi con un’ironia spesso così sottile da percepirsi solo nella rilettura del romanzo, un’ironia che denota un’intelligenza eccezionale.
Virginia Woolf così si esprimeva:
E come non riportare le parole di Walter Scott :
Leggere questi giudizi credo sia sufficiente a dare un’idea dell’imponenza di “Orgoglio e pregiudizio”….. ma, del resto, come ho detto e ridetto, è un capolavoro. E i capolavori sono come le sinfonie, più le ascolti più avverti qualcosa in più, una piccola differenza e l’orecchio non si sofferma solo sulla melodia ma separa gli strumenti e riesce a seguire anche quelli di sottofondo, quelli che non seguono il motivo principale, ma che lo esaltano! Orgoglio e pregiudizio come del resto i classici della letteratura sono tutto questo.
Come vi accennavo la novità presenti in edicola mi ha lasciato molto perplessa. Per due motivi. Perché già il fatto che una casa editrice, che contrassegna romanzi rosa, pubblichi opere di letteratura svilisce di per se le opere e i loro autori. Pensate a tutte quelle persone che considerano robaccia i romanzi rosa senza far alcun tipo di cernita tra le varie autrici, vi immaginate nella loro mente che effetto possa fare l’accostamento?! Beh! Io si e sinceramente mi vengono i brividi. Secondo motivo, e più rilevante, sono state pubblicate delle rivisitazioni, semplificate, riassunte….
Posso anche cercare di comprendere il perché di questa scelta editoriale, ma penso che, per quanto si voglia avvicinare il lettore a leggere i classici, sia necessario sempre non oltrepassare certi limiti. Certi lavori, a parer mio, non si toccano. Non è una cosa eticamente corretta. La letteratura è letteratura. Il fatto che in un classico sia presente una storia d’Amore non legittima qualcuno a “manipolarlo” per costringerlo nelle vesti di un rosa. Non legittima alcuno a prendersi l’onore di semplificarlo. È vero che oggi imperversa quella che io ritengo essere una mania, e cioè l’idea che sia bene rendere tutto semplice, ma non si può far ciò con tutto, indistintamente. Credo che la bellezza di un’opera sia più tangibile quando costa un po’ al lettore leggerla per afferrarla nella sua interezza. E poi io ho una mia opinione in tema. I classici hanno tante chiavi di lettura, si va dalla più semplice alla più complessa. Per questo motivo credo che tutti, senza remore, dovremmo un po’ lasciar perdere l’idea “di ridurre” e dovremmo semplicemente lasciarci trasportare nel mondo di Jane Austen dalle sue stesse parole, semplici, chiare, deliziosamente perfette. Quanto darei per averla conosciuta. Mi sarebbe bastato anche solo essere uno di quei bambini, suoi nipoti, che giocavano allegramente e che ogni tanto si interrompevano curiosi delle risate che provenivano dalla saletta in cui gli adulti prendevano il te. Il te più buono, quello gustato mentre ascoltavano dalla voce di lei la lettura di quei romanzi che oggi tutti possiamo leggere, ma dai quali trarremo sempre meno di quanto avremmo potuto se fossimo stati tra i “privilegiati”.
Avevo qualche remora a consegnare questo mio post a Ross, perché mi sembrava un po’ eccessivo. Se sembro esagerata, a mia discolpa ho una sola giustificazione. Di fronte a Jane Austen, alla sua grandezza, mi perdo nella mia piccolezza, provo insicurezza e mi sento inadeguata a parlarvi di lei, e tutto ciò non mi permette di capire e comprendere il perché di riduzioni, tagli e riassunti vari. Pertanto spero che chi ha un’opinione diversa non si senta offeso e che continui a vedere in me la persona di sempre!
Un saluto mie care
alla prossima
Artemis774
Immagini di LADY P.
Anche questo mese in edicola abbiamo trovato novità: sono stati editati alcuni grandi classici della letteratura inglese.
Emma, Orgoglio e pregiudizio, Jane Eyre, Cime tempestose, questi i capolavori. Quattro romanzi, capisaldi di una letteratura tanto ammirata ed anche decantata. Tre Autrici, diverse tra loro, ma con uno stesso dono: coinvolgere il lettore, trasportarlo in un altro tempo e renderlo partecipe della società inglese della loro epoca, delle difficoltà di varia natura e della difficile situazione che vivevano le donne.
Questi romanzi sono la prova della realizzazione delle profonde potenzialità di donne che, scrivendo, si impongono agli altri e sono a tal punto dotate da vivere per sempre. Donne immortali, dunque, donne che hanno donato il loro spirito al mondo, ai posteri, dando vita a personaggi che realmente vivono. Personaggi che hanno vissuto, che vivono e che vivranno in eterno per due motivi: perché i romanzi di cui sono parte non saranno mai dimenticati e perché rappresentano un esempio della varia tipologia umana. Chi di voi non ha avuto l’opportunità di conoscere una Jane Eyre o una Elisabeth, o, per rimanere in tema di “Orgoglio e pregiudizio”, una lady Catherine de Bourgh, un Mr Collins o piuttosto un Mr Wickham (personaggi questi ultimi molto facili a trovarsi…..)?
Sono felice di questa opportunità, sono felice di potervi parlare del mio mito per eccellenza, Jane Austen e di poter presentare quello dei suoi romanzi che ho amato di più “Orgoglio e pregiudizio”. Prima di entrare nel vivo, però, vorrei darvi qualche notizia di lei.
Jane apparteneva ad una famiglia borghese. Nasceva nel 1775 ed era la penultima degli otto figli di un pastore protestante. Sin da piccola teneva un quaderno nel quale prendeva appunti di varia natura, erano parodie di caratteri, situazioni comiche, piccoli quadretti che poi leggeva ai suoi familiari mentre prendevano il tè. I suoi primi romanzi furono “Orgoglio e pregiudizio” del 1796 e “Senno e sensibilità” del 1797, che scrisse proprio nel periodo in cui veniva descritta dalla scrittrice Mary Russell Mitford come “la più carina, la più sciocca e la più affettata farfalla in cerca di marito”. Nessuno sapeva che lei scrivesse, nessuno all’infuori della sua famiglia e i suoi romanzi, “Orgoglio e pregiudizio” e “Senno e sensibilità”, inviati anonimi alle case editrici non furono pubblicati che molto più tardi e per interessamento del fratello. Per 13 anni non scrisse più nulla fino a quando nel 1811 scrisse Mansfield Park, nel 1815 Emma, considerato dai più il suo miglior romanzo, e nel 1816 Persuasione. Jane intanto si ammalava di tubercolosi, ma continuava a scrivere ed ecco prendere forma il suo ultimo romanzo, rimasto incompiuto, Sanditon, un romanzo del tutto particolare sulle persone affette da una malattia o che comunque si credono tali.
Ella fu grande, ella è grande, una grande scrittrice. Il motivo di ciò sta forse nel fatto che ella non scriveva per essere scrittrice, ma scriveva perché amava farlo. Non cercava la notorietà, ella voleva solo scrivere e così scrisse. Scrisse quando più voleva e ciò di cui voleva scrivere. Perché scrivere faceva parte di lei, scrivere era la parte più intima del suo io.
Sono approdata ai suoi romanzi dopo aver visto il film “Orgoglio e pregiudizio” del 1940, per intenderci quello con Laurence Olivier e Greer Garson. L’avevo già visto innumerevoli volte quando un giorno, dal bancone di una libreria, un volume richiamò la mia attenzione, era in edizione Oscar Mondatori che ancora oggi campeggia nella mia libreria, riconoscibilissimo per la sua costina tutta rovinata. Ho letto e riletto questo libro e sempre ha destato in me forti emozioni. Emozioni che in età diverse hanno avuto intensità diverse. Credo che “Orgoglio e pregiudizio” sia un libro per tutte le età. Un libro per le donne e per gli uomini, un libro non semplice da descrivere appunto perché è un capolavoro. Mi capita ogni volta di scoprire un aspetto diverso: una sfumatura diversa nell’ironia di Elisabeth, nella piccolezza di sua madre, nella dolcezza muta di Jane e nella leggerezza delle altre sorelle, sventate, antipatiche e ottuse nella loro presunta cultura.
Ho sentito spesso dire che un vero capolavoro è quello che sfugge all’Autore, è quello che appartiene più al pubblico, al lettore, a colui che ne trae insegnamenti e sensazioni che vanno oltre quelli che l’Autore si proponeva di dare e trasmettere. Ebbene Orgoglio e pregiudizio è un capolavoro!
Nel parlarvi della Austen trovo giusto introdurre un tema delicato che mi preme tanto affrontare. Oggi si sente spesso dire che Jane Austen è la madre del genere rosa e addirittura che è una scrittrice di romanzi rosa. Ed è quanto mai evidente che questa opinione si sta diffondendo dato che sono state create delle versioni che sembrano non tenere nella giusta considerazione la letteratura. Da quanto ho detto di lei credo che sia abbastanza chiaro che non mi è mai passato per la mente un accostamento tra Jane Austen e le autrici di romanzi rosa, ma come fare a non scrivere qualcosa a riguardo dato che mi capita spesso di ascoltare altri mescolare e confondere i capolavori della letteratura inglese con i romanzi rosa? Forse, causa di questa confusione è il fatto che di recente il cinema ha così storpiato il valore di uno dei suoi romanzi, Orgoglio e pregiudizio, il mio più amato, portandolo ad essere l’ombra di se stesso, mancando nella delineazione dei caratteri, riducendo Elisabeth ad una donna polemica e in preda al suo istinto, Darcy ad un uomo perennemente imbronciato (del resto non si sarebbe potuto chiedere di più da Macfadyen dato che non si piegato a leggere il libro!). Per non parlare poi dei Bingley cui è stato fatto un affronto senza precedenti, lui è stato reso stupido e lei ha l’incedere di una donna di facili costumi. Forse questo film ha portato chi lo ha visto a pensare che Orgoglio e pregiudizio sia solo ciò. Certamente il film ha reso bene una storia d’Amore, ma siamo molto lontani dal libro.
Spero di non essere fraintesa. A me piace il genere rosa, la sua struttura, i sogni che porta con se e le sensazioni che desta….quell’effetto di far sentire il lettore come se camminasse senza toccare terra. Ma per quanto ami questo genere non mi riesce ricondurre ad esso opere immortali che vanno ben al di là di un godimento momentaneo e spesso circoscritto alla sola durata della lettura. “Orgoglio e pregiudizio” è molto di più, e così anche gli altri romanzi della Austen. Elisabeth è una donna fuori dal comune, una donna dalla grande ironia che non tradisce se stessa e scende a compromessi, una donna che sa tener testa a chiunque senza mai scendere nella polemicità! Una donna intelligente, graziosa nella sua capacità di essere donna fuori dal comune, attraente, una sfida per l’uomo che ha sempre avuto ciò che desiderava e che non comprende quella sua risoluta ostinazione nel non dargli ciò che chiunque avrebbe lui concesso. Una storia d’Amore si, ma non solo quella.
“Ho lottato invano”
questo è l’incipit della dichiarazione che Darcy fa ad Elisabeth….ed in quella frase c’è tutta una realtà che si riassume efficacemente…la differenza di classe sociale, i pregiudizi, l’orgoglio di appartenere ad una famiglia di rango. Come dimenticare poi le battute che giusto all’inizio del romanzo si scambiano Miss e Mr Bennet:
- “Oh i miei poveri nervi! Non hai proprio pietà dei miei poveri nervi….”
- “Ho il massimo rispetto per i tuoi nervi. Sono mie vecchie e care conoscenze. Sono per lo meno vent’anni che te li sento nominare”.
E queste sono solo alcune delle innumerevoli frasi del romanzo che ti fanno sorridere e riflettere. Le situazioni descritte sono uno spaccato della società del tempo, l’Autrice è spettatrice attenta e disegna sulla carta i suoi personaggi con un’ironia spesso così sottile da percepirsi solo nella rilettura del romanzo, un’ironia che denota un’intelligenza eccezionale.
Virginia Woolf così si esprimeva:
“Uno dopo l’altro essa crea i suoi buffoni , i suoi pedanti, i suoi mondani, i suoi signori Collins, i suoi Sir Walter Elliot, le sue signore Bennet. Nascono avvolti nel colpo di frusta di una frase che, all’atto di circoscriverli, ritaglia per sempre la loro sagoma”.
E come non riportare le parole di Walter Scott :
“Ho letto ancora, per la terza volta almeno, il romanzo di Jane Austen Orgoglio e pregiudizio, scritto meravigliosamente…..Quella giovane donna ha, nel descrivere gli eventi, i sentimenti e i caratteri della vita quotidiana, il più meraviglioso talento che io abbia mai incontrato”.
Leggere questi giudizi credo sia sufficiente a dare un’idea dell’imponenza di “Orgoglio e pregiudizio”….. ma, del resto, come ho detto e ridetto, è un capolavoro. E i capolavori sono come le sinfonie, più le ascolti più avverti qualcosa in più, una piccola differenza e l’orecchio non si sofferma solo sulla melodia ma separa gli strumenti e riesce a seguire anche quelli di sottofondo, quelli che non seguono il motivo principale, ma che lo esaltano! Orgoglio e pregiudizio come del resto i classici della letteratura sono tutto questo.
Come vi accennavo la novità presenti in edicola mi ha lasciato molto perplessa. Per due motivi. Perché già il fatto che una casa editrice, che contrassegna romanzi rosa, pubblichi opere di letteratura svilisce di per se le opere e i loro autori. Pensate a tutte quelle persone che considerano robaccia i romanzi rosa senza far alcun tipo di cernita tra le varie autrici, vi immaginate nella loro mente che effetto possa fare l’accostamento?! Beh! Io si e sinceramente mi vengono i brividi. Secondo motivo, e più rilevante, sono state pubblicate delle rivisitazioni, semplificate, riassunte….
Posso anche cercare di comprendere il perché di questa scelta editoriale, ma penso che, per quanto si voglia avvicinare il lettore a leggere i classici, sia necessario sempre non oltrepassare certi limiti. Certi lavori, a parer mio, non si toccano. Non è una cosa eticamente corretta. La letteratura è letteratura. Il fatto che in un classico sia presente una storia d’Amore non legittima qualcuno a “manipolarlo” per costringerlo nelle vesti di un rosa. Non legittima alcuno a prendersi l’onore di semplificarlo. È vero che oggi imperversa quella che io ritengo essere una mania, e cioè l’idea che sia bene rendere tutto semplice, ma non si può far ciò con tutto, indistintamente. Credo che la bellezza di un’opera sia più tangibile quando costa un po’ al lettore leggerla per afferrarla nella sua interezza. E poi io ho una mia opinione in tema. I classici hanno tante chiavi di lettura, si va dalla più semplice alla più complessa. Per questo motivo credo che tutti, senza remore, dovremmo un po’ lasciar perdere l’idea “di ridurre” e dovremmo semplicemente lasciarci trasportare nel mondo di Jane Austen dalle sue stesse parole, semplici, chiare, deliziosamente perfette. Quanto darei per averla conosciuta. Mi sarebbe bastato anche solo essere uno di quei bambini, suoi nipoti, che giocavano allegramente e che ogni tanto si interrompevano curiosi delle risate che provenivano dalla saletta in cui gli adulti prendevano il te. Il te più buono, quello gustato mentre ascoltavano dalla voce di lei la lettura di quei romanzi che oggi tutti possiamo leggere, ma dai quali trarremo sempre meno di quanto avremmo potuto se fossimo stati tra i “privilegiati”.
Avevo qualche remora a consegnare questo mio post a Ross, perché mi sembrava un po’ eccessivo. Se sembro esagerata, a mia discolpa ho una sola giustificazione. Di fronte a Jane Austen, alla sua grandezza, mi perdo nella mia piccolezza, provo insicurezza e mi sento inadeguata a parlarvi di lei, e tutto ciò non mi permette di capire e comprendere il perché di riduzioni, tagli e riassunti vari. Pertanto spero che chi ha un’opinione diversa non si senta offeso e che continui a vedere in me la persona di sempre!
Un saluto mie care
alla prossima
Artemis774
Immagini di LADY P.
Io concordo perfettamente con te sia per quanto riguarda la maestosità della Austen che non si piega ad essere paragonata con altre (senza nulla togliere a nessuna!) e sia per quanto riguarda lo scempio cinematografico che è stato fatto (una visione che per chi ha letto il libro e lo ha amato, rappresenta un calcio nelle gengive!).
RispondiEliminaComplimenti quindi perchè hai reso perfettamente l'idea!
Baci.
Carissima, anche io come Eleonora concordo pienamente con il tuo punti di vista sopratutto quando dici: "Certi lavori, a parer mio, non si toccano. Non è una cosa eticamente corretta. La letteratura è letteratura."
RispondiEliminaIo ho visto tutti i film di Jane anche se, aimè non ho letto i libri,ma ho percepito che era ed è una Grande della letteratura tanto è vero che ne obbligano lo studio nelle scuole superiori!! Ho fatto tante ricerche su di lei tant'è che mi è entrata nel sangue sopratutto con Orgoglio e pregiudizio;
Ho visto in edicola alcuni suoi libri e devo dire che sono rimasta perplessa nel notare come abbiano sminuito una grande della letteratura come lei! Infatti non li ho comprati proprio per questo motivo....ho pensato chissà cosa ne hanno combinato!tagli ...riassunti...e roba varia!
Cmq bellisimo post complimenti.
Mi fa piacere che abbiate colto lo spirito del post.
RispondiEliminaE' un omaggio alla grande Austen, e in piu' ha un risvolto critico.Ma e` una critica basata su delle basi vere e quindi costruttiva.
Io sono come tutte le altre , ahime', ho visto il film e poi ho lasciato da parte il libro! Ma dopo questo post....beh! non posso scansare piu' la signora Austen.
Grazie mia coraggiosa Artemis!
Post bellissimo!Artemis complimenti di cuore!hai reso perfettamente bene l'immagine della mia amatissima Jane Austen. Ho letto tutti i suoi romanzi e concordo in pieno con te sul fatto che la grande letteratura,i grandi capolavori non devono essere ritoccati in alcun modo.La bellezza stà nel goderseli come gli autori l'hanno scritta senza tagli e senza aggiustamenti di vario tipo.Sono intoccabili,senza tempo,unici..Mi auguro di vedere prima o poi un bel post su altre magnifiche autrici ad esempio le sorelle Bronte!Francesca (Senigallia)
RispondiEliminaArtemis, dirti che il post è bellissimo mi sembrerebbe riduttivo.
RispondiEliminaQuante volte in questi ultimi giorni ci siamo dette: non possiamo considerare la Austen e le sorelle Bronte come delle semplici scrittrici di rosa, qui stiamo parlando di letteratura! Hai pienamente ragione.
Condivido, purtroppo, anche l'infelice scelta di ripubblicare questi libri in versione riassunta... non posso pensare che dei capolavori del genere possano essere trattati in tale modo.:( Grazie Artemis per averci fatto riflettere!
Bravissima Caterina, bellissimo post! Io non ho letto ancora nulla della Austen, nonostante ho tre libri suoi, tra cui il grande "Orgoglio e pregiudizio". E ad essere sincera, non ho neanche visto i film dedicati ai suoi romanzi. Però sicuramente la reputo una grande scrittrice, con un talento che ha saputo coltivare negli anni per la semplice, pura e genuina passione di scrivere! E' una GRANDE!!! E da fastidio anche a me che, romanzi come i suoi e di altre autrici che hanno fatto la storia della letteratura inglese, vengano brutalmente tagliati, semplificati, ridotti, ricuciti... è uno scempio assurdo che poteva anche essere risparmiato!
RispondiEliminaComunque la leggerò al più presto *_*
Un bacio.
Sonia
Artemis bellisssimo post! Ho avuto la fortuna di conoscerti e di parlare con te di questo scempio che stà accompagnando le ultime pubblicazioni "oscene".
RispondiEliminaRagazze ma scherziamo! Che facciamo? Ci mettiamo a fare i bignami su dei capolavori letterari? No, perchè se siamo a questo punto diamo fuoco a tutti i nostri libri e non pensiamoci più!
Questo argomento mi stà molto a cuore e ringrazio il coraggio di Artemis a parlarne e a farci pensare! Sì perchè qui bisogna pensarci bene!
Qui non ci troviamo difronte a romanzi rosa, che adoro, intendiamoci!
In queste "opere" c'è tutto! Quello che mette i brividi nel leggerli è pensare che nascono da menti geniali, di donne del 1700-1800! Queste opere racchiudono un'epoca, la storia, gli usi, i costumi, la mentalità ... e poi vogliamo aggiungerci la genialità dei dialoghi, della caratterizzazione dei personaggi??? E io cosa devo sopportare? Vederli pubblicati negli halequin e oltretutto tagliati. Ma come si permettono? Scusate se sono così dura ma la mia rabbia deriva dal fatto che non comprendo perchè scelte editoriali debbano DISTRUGGERE capolavori!
Sò che Ross mi ucciderà ... ma avrei una proposta da fare.
Perchè non dedicare un angoletto in questo blog, organizzando una sorta di lettura collettiva dove condividere la conoscena e/o la scoperta di queste GRANDI autrici? Pensate a come potrebbe essere stimolante farlo insieme! Io (come si dice dalle mie parti) la butto là :-)
Un abbraccio ... e grazie ancora ad Artemis!
Barbara
bellissimo post,artemis, sono daccordissima con te...io ho un paio di libri della Austen e li ho letti con piacere, ma tra questi non c'è orgoglio e pregiudizio. io che sono anche appassionata di questo genere di film non sono neppure riuscita a vederlo al cinema e con quello che hai scritto ora non me ne pento; piuttosto vedrò di trovare al più presto il libro...grazie..
RispondiEliminaSalve a tutte,
RispondiEliminaper caso sono approdata su questo blog e sono rimasta stupita dei suoi contenuti. Devo dire che Artemis (che mi pare di capire sia l'autrice di questo post su Jane Austin) ha colto l'essenza di questa straordinaria autrice inglese. Non avrei mai creduto che persone potessero confondere il genere rosa con i libri della Austin, ma mi devo ricredere. Mi auguro, a questo punto, che questo post sarà letto dal maggior numero di persone possibile.
Un sincero grazie ad Artemis che è riuscita con la sua descrizione precisa mista a un pizzico di immedesimazione personale e di critica a mantenere alta la mia attenzione. Penso proprio che Artemis abbia il dono della scrittura: un pò come Jane riesce con semplicità a coinvolgere il lettore e a costringerlo inchiodato alla sedia fino alla fine della lettura (almeno questo è quello che è accaduto a me)! Aspetto quindi di poter leggere qualcosa di suo perchè sono sicura non deluderà!
dhampir
ciao Dhampir, hai colto nel segno con Artemis, ha una scrittura che coinvolge!!
RispondiEliminaHA scritto gia' altri post per il blog e sempre a proposito dei classici, Delly, Cartland, se giri un po' nel blog li trovi...penso ad ogni modo a breve di racchiuderli tutti con un'unica etichetta cosi sono piu' facili da visualizzare.
Buona sera ragazze care,
RispondiEliminami fa piacere leggere i vostri commenti. Mi fa piacere soprattutto sentirvi vicine e poter condividere con voi le mie impressioni. Grazie anche delle vostre parole di apprezzamento.
Leggendovi mi si è riscaldato il cuore.....non ci sono parole per descrivere la felicità che provo nel sapere che tutte avete il mio stesso amore per la Austen e per la letteratura in genere.
Vi abbraccio tutte
Caty
Condivido in pieno quanto hai scritto e l'ho apprezzato moltissimo. Jane Austen è un classico della letteratura inglese e mondiale, i suoi libri vanno letti ed apprezzati nella loro interezza. Sono anni che cerco di fare proseliti e di convincere gente della mia età o più giovani a leggere questi capolavori. Molte volte (trattasi di gente che dovrebbe essere acculturata), mi è stato risposto con un sorrisino, forse non erano abbastanza di moda o forse considerati "da vecchie zie". C'è da spiegarlo che sono grandi classici, opere immortali che trasmettono emozioni e messaggi universali?!? Riassunti, adattamenti...non ho parole, perchè non fanno un riassunto anche della "Divina Commedia"?!? Forse è meglio non suggerire queste idee ... :(
RispondiEliminaNo che non sei stata eccessiva cara Artemis774, anzi hai colto il punto!
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