... di Jude Deveraux
Direttamente dalla scrivania di Angy:
Attenzione : Spoilers!
Era da un pezzo che gironzolavo intorno a questo romanzo, lo guardavo, lo prendevo, lo soppesavo e pensavo “nahh, la trama non mi ispira…”, e lo posavo.
Ma diamine la copertina mi piaceva…ed anche il colore …insomma era graficamente allettante!
E fu così che parecchio tempo dopo mi ritrovai in crisi d’astinenza da libri, sapete no? Quei periodi in cui ti compreresti pure i manuali di giardinaggio purchè si abbia qualcosa da leggere.
Così entrai in libreria, intercettai nuovamente la copertina e non lessi neanche la trama…mi bastò leggere sul retro solo sei parole:
“Un castello nel cuore della Scozia”
…Et voilà que le jeux son fait…
Lo abbrancai possessiva e mi fiondai a casa per leggere, tutta entusiasta di avere finalmente della carta tra le mani, tante belle parole che mi aspettavano, qualche aitante scozzese in kilt che sussurrava in gaelico…quindi potrete immaginare l’estremo fastidio, nooo l’estrema smania omicida che si impadronì di me allorquando, esattamente a pag. 16, mi venne descritto il su menzionato “aitante scozzese” come un vecchio sessantenne invalido…ma come! Il protagonista maschile bello, coraggioso e scozzese me lo fanno diventare un caso da ospizio?? Ma che storia è??
Ed è proprio un peccato perché l’eroina m’era piaciuta, decisa, sognatrice e con una mente acuta insolita per una donna dell’epoca.
A questo punto voi, mie care ragazze, oramai impietosite per la mia sorte avversa, starete pensando… “ma guarda un po’, era meglio che si risparmiava i soldi”… Eheheheh, ed è qui che vi voglio! Perché, vedete, solo poche pagine dopo, la sottoscritta perde letteralmente la nozione del tempo…vengo catapultata d’improvviso nella stanza del principe Carletto ad ascoltare rapita di scenari esotici e di mille avventure, in un luogo terribilmente decadente ed antico, un maniero nel cuore della Scozia dove la tradizione viene sfoggiata da un incartapecorito produttore di whiskey vecchio stampo che vive in una bettola e tirchio come non mai.
Un maniero ove la nobile famiglia scozzese che vi vive, tutti molto longevi attenzione, costituisce un’esaltante quanto assai divertente miscellanea di squilibrati allucinati ed artisti sconclusionati…per non parlare della famiglia americana della futura Duchessa (la protagonista, per intenderci).
E per tornare al “vecchio”…non abbiate timore, Trevelyan è solo un focoso trentenne un tantino provato all’epoca dell’incontro/scontro con l’eroina.
Immaginatelo:
irascibile, lunatico, orgoglioso e testardo, a dir poco appassionato di viaggi, un’infanzia terribile segnata da idiosincrasie familiari, ma con una intensità, un modo di osservare, di usare le parole, di narrare, che incanta…
Pare quasi che me lo sia trovato dinnanzi vero?? Ho avuto la stessa sensazione anch’io mentre leggevo e di questo posso solo ringraziare le qualità descrittive e stilistiche della Deveraux.
Anche la nostra Duchessa, Claire, non è da meno.
Da anni si deve sobbarcare due genitori immaturi ed irritanti ed una sorellina che la supera notevolmente in bellezza per cui immaginatevi pure le paranoie dannatamente attuali che la poveretta finisce per farsi!
Ed in tutto ciò come poter dimenticare il giovane Harry, il bellissimo e biondissimo Duca che lei si accinge a sposare…ebbene si, il caro Trevelyan dal fascino oscuro e tormentato, dovrà superare parecchi ostacoli per giungere al cuore di un’ereditiera americana appassionata di storia scozzese e convinta di amare il Bamboccione blasonato.
Jude Deveraux, a mio parere, ha creato un romanzo come non ne leggevo da tempo.
Uno stile scorrevole ed incalzante, personaggi primari e secondari di spessore, storia, avventure, gelosie e tensioni e sopra ogni cosa un amore che lotta per venire a galla, ma proprio per questo esplosivo.
Insomma per chi ama la Scozia e l’umidità, gli alterchi verbali e la passione più bruciante, vecchi scozzesi che declamano Bobbie Burns e suocere assetate di sangue, ebbene questo è il libro che fa per voi!
Angy
Direttamente dalla scrivania di Angy:
Attenzione : Spoilers!
Era da un pezzo che gironzolavo intorno a questo romanzo, lo guardavo, lo prendevo, lo soppesavo e pensavo “nahh, la trama non mi ispira…”, e lo posavo.
Ma diamine la copertina mi piaceva…ed anche il colore …insomma era graficamente allettante!
E fu così che parecchio tempo dopo mi ritrovai in crisi d’astinenza da libri, sapete no? Quei periodi in cui ti compreresti pure i manuali di giardinaggio purchè si abbia qualcosa da leggere.
Così entrai in libreria, intercettai nuovamente la copertina e non lessi neanche la trama…mi bastò leggere sul retro solo sei parole:
“Un castello nel cuore della Scozia”
…Et voilà que le jeux son fait…
Lo abbrancai possessiva e mi fiondai a casa per leggere, tutta entusiasta di avere finalmente della carta tra le mani, tante belle parole che mi aspettavano, qualche aitante scozzese in kilt che sussurrava in gaelico…quindi potrete immaginare l’estremo fastidio, nooo l’estrema smania omicida che si impadronì di me allorquando, esattamente a pag. 16, mi venne descritto il su menzionato “aitante scozzese” come un vecchio sessantenne invalido…ma come! Il protagonista maschile bello, coraggioso e scozzese me lo fanno diventare un caso da ospizio?? Ma che storia è??
Ed è proprio un peccato perché l’eroina m’era piaciuta, decisa, sognatrice e con una mente acuta insolita per una donna dell’epoca.
A questo punto voi, mie care ragazze, oramai impietosite per la mia sorte avversa, starete pensando… “ma guarda un po’, era meglio che si risparmiava i soldi”… Eheheheh, ed è qui che vi voglio! Perché, vedete, solo poche pagine dopo, la sottoscritta perde letteralmente la nozione del tempo…vengo catapultata d’improvviso nella stanza del principe Carletto ad ascoltare rapita di scenari esotici e di mille avventure, in un luogo terribilmente decadente ed antico, un maniero nel cuore della Scozia dove la tradizione viene sfoggiata da un incartapecorito produttore di whiskey vecchio stampo che vive in una bettola e tirchio come non mai.
Un maniero ove la nobile famiglia scozzese che vi vive, tutti molto longevi attenzione, costituisce un’esaltante quanto assai divertente miscellanea di squilibrati allucinati ed artisti sconclusionati…per non parlare della famiglia americana della futura Duchessa (la protagonista, per intenderci).
E per tornare al “vecchio”…non abbiate timore, Trevelyan è solo un focoso trentenne un tantino provato all’epoca dell’incontro/scontro con l’eroina.
Immaginatelo:
irascibile, lunatico, orgoglioso e testardo, a dir poco appassionato di viaggi, un’infanzia terribile segnata da idiosincrasie familiari, ma con una intensità, un modo di osservare, di usare le parole, di narrare, che incanta…
Pare quasi che me lo sia trovato dinnanzi vero?? Ho avuto la stessa sensazione anch’io mentre leggevo e di questo posso solo ringraziare le qualità descrittive e stilistiche della Deveraux.
Anche la nostra Duchessa, Claire, non è da meno.
Da anni si deve sobbarcare due genitori immaturi ed irritanti ed una sorellina che la supera notevolmente in bellezza per cui immaginatevi pure le paranoie dannatamente attuali che la poveretta finisce per farsi!
Ed in tutto ciò come poter dimenticare il giovane Harry, il bellissimo e biondissimo Duca che lei si accinge a sposare…ebbene si, il caro Trevelyan dal fascino oscuro e tormentato, dovrà superare parecchi ostacoli per giungere al cuore di un’ereditiera americana appassionata di storia scozzese e convinta di amare il Bamboccione blasonato.
Jude Deveraux, a mio parere, ha creato un romanzo come non ne leggevo da tempo.
Uno stile scorrevole ed incalzante, personaggi primari e secondari di spessore, storia, avventure, gelosie e tensioni e sopra ogni cosa un amore che lotta per venire a galla, ma proprio per questo esplosivo.
Insomma per chi ama la Scozia e l’umidità, gli alterchi verbali e la passione più bruciante, vecchi scozzesi che declamano Bobbie Burns e suocere assetate di sangue, ebbene questo è il libro che fa per voi!
Angy
Leggendo questa recensione appassionante ho ritrovato tutte le caratteristiche che amo nel modo di scrivere (e descrivere) di Jude Deveraux. I suoi personaggi maschili sono sempre favolosi e le protagoniste, non sono mai scialbe, hanno peso e profondità. Ho questo libro in attesa, credo che ora lo farò passare avanti agli altri della pila... ;)
RispondiEliminaBrava Angy, una recensione affascinante. Non ho letto la Duchessa, ma conto di farlo il prima possibile! D'altronde, dopo queste parole che ci hai regalato, come potrei non farlo?
RispondiEliminaElisabetta
Brava Angy!
RispondiEliminaSicuramente questo libro adesso lo cercheremo tutte!
Sembra davvero molto molto interessnate :-)
Ciao
Lety
bene, bene...voglio proprio leggermelo questo libro....vediamo se i gusti di Angy incontrano i miei...
RispondiEliminaIo l'ho in libreria, non so perchè ma proprio non mi ispirava, bhe dopo aver letto la tua recensione credo che lo metterò in quelli da leggere a breve
RispondiEliminaL'ho letto almeno un annetto fà, e lo ricordo ancora con molto piacere, ve lo consiglio !
RispondiEliminaGabriella
Un libro veramente simpatico e dolce...
RispondiEliminaBello lo stile e i personaggi.
Leggetelo, Ne vale la pena sicuramente.
Ricordo di aver letto tempo fa questo libro quando era uscito per la Sperling e che mi aveva entusiasmata, l'avevo proprio letto tutto d'un fiato. Mi spiace di non aver avuto modo di leggere altro di questa autrice.
RispondiEliminaCiao a tutte!
RispondiEliminaAnche io l'ho letto tempo fa quando fu pubblicato dalla Harlequin mondadori...ricordo che mi piaque molto...mi riprometto di rileggerlo!
Brava Angy!
Anche io l'ho letto recentemente(e ho fatto anche io una piccola -e meno elegante- recensione. Concordo su tutta la linea!
RispondiEliminaConsiderando che non mi ero aspettata chissà cosa, mi ha fulminata abbastanza!
Mira
mi è piaciuto molto qesto post di Angy credo ke se me lotroverò davanti non esiterò aleggerlo qesto libro aspetto altri consigli saluti Dalia
RispondiEliminal'ho letto tutto d'un fiato. è stupendo! mi è piaciuto un sacco!
RispondiEliminaottima la tua recensione, sembra proprio che tu ti sia innamorata di questo libro!
Il personaggio secondario che mi è piaciuto di più è senza dubbio MacTarvit, sembra quasi la coscienza di Velly