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Zero in ...Storia!

Questa e' una Malelingua un po' particolare.
Una lettrice(Laura), dopo aver letto un bel medioevale, si e' accorta di alcune "incoerenze storiche". Detto fatto, abbiamo girato le nostre perplessita' ad Elisabetta Bricca(scrittrice e cara amica)...

Juneross :
Spiegaci un po' Eli, possibile che ad un cavallo fosse dato da mangiare zollette di zucchero nel Medioevo???

Elisabetta:
Me tapina, me misera, me derelitta!! Cosa mi tocca leggere e sentire??
Solo dopo la scoperta delle Americhe gli spagnoli introdussero la coltivazione dello zucchero di canna.
E’ vero, lo zucchero era già conosciuto nel medioevo in Italia, ma come derivato della barbabietola, nessuno ne conosceva l’ uso come dolcificante. Veniva, infatti, utilizzato in farmacia e nelle preparazioni erboristiche e per moltissimo tempo rimase prezioso e costosissimo.
Altro dicasi per il sale. Nessuno si sognava di salare gli alimenti, poiché il sale costava moltissimo e rimase un lusso fino all’epoca moderna quando divenne monopolio di stato.
Non parliamo poi delle patate o dei fagioli. Pensate che nel 1533 un sacchetto di fagioli fu il regalo di nozze di Caterina de Medici!



Juneross:
Sempre nello stesso romanzo Medioevale, si legge che l'eroina citava i miti greci..possibile?

Elisabetta:
Le donne nel Medioevo non sapevano leggere né tantomeno scrivere, figuriamoci poi se potevano conoscere i miti greci. L’istruzione non veniva impartita nemmeno al primogenito maschio, poiché in un’epoca di invasioni, barbarie e conquiste, il maggior pregio per un nobile era quello di saper utilizzare la spada, tanto è vero che a 7 anni lasciava la famiglia materna per cominciare la sua educazione militare in una famiglia di rango più elevato.
Pensate un po’ una femmina!


Juneross:
Ummm...la questione diventa interessante..dicci, dicci...quale altre incoerenze ti vengonon in mente Elisabetta?(riferito ad altri libri)

Elisabetta:
Le armature….
Le famose armature, quelle con tanto di fregi, denominate corazze saranno utilizzate a partire dal XV e verranno chiamate “Armature a piastre” poiché le diverse parti del corpo, quelle più vulnerabili, venivano ricoperte da piastre di metallo.
Per tutto il medioevo, quindi, fino al XIV secolo i cavalieri indossavano l’usbergo e la cotta di maglia con sopra una tunica fino al ginocchio che riproduceva il blasone del proprio casato. Altro che cavalieri in armatura lucente!

I castelli...
Per tutto l’Alto Medioevo, la maggior parte dei castelli disseminati nelle campagne erano costruiti in legno e richiamavamo molto i castrum romani.
Solo in seguito, verso l’XI/XII secolo i feudatari cominciarono a voler costruire le loro fortezze in pietra, ma le famose merlature furono introdotte solo nel XIV secolo. Si parla difatti di “merlo guelfo” e “merlo ghibellino”.
Perciò, alla larga da chi vi presenta nell’Alto Medioevo un castello fiabesco con tanto di merli e torrette appuntite!
Vade retro!


Juneross:
Salto in avanti ed arriviamo nel 1800.
La stessa lettrice attenta(Laura ), ci fa notare che nel romanzo di Nan Ryan la protagonista, Elisa, fa` il suo debutto come cantante lirica nel 1871 ne La Bohème.
Peccato però che La Bohème di Puccini sia stata rappresentata per la prima volta nel 1896 e quella di Leoncavallo nel1897!
Puccini(Wikipedia) e Leoncavallo(Wikipedia) nel 1871 avevano rispettivamente 13 e 14 anni!




Meditate lettrici, meditate... :)

Commenti

  1. Brava Laura non ti sfugge niente!!!
    E brava Eli per la competenza! Ma per curiosità in che libro medievale ci sono tutte queste castronerie??

    RispondiElimina
  2. Non ci posso credere! E certo non possiamo definirla "licenza del narratore"...sono proprio castronerie (scusa Ale se ti rubo la parola ma quella che mi veniva in mente non si può scrivere ^__*)!!! Sono curiosa anche io di sapere quale libro è!
    Notte notte
    Sara

    RispondiElimina
  3. In genere, per molte autrici, parlare del Medioevo significa semplicemente mettere un castello su un monte con la fanciulla di turno possibilmente relegata in una torre!
    IO ho notato tantissime incoerenze storiche in tanti romanzi, ma non ne ricordo!
    Complimenti a Laura per l'attenzione e a Eli per la sua competenza (siamo sicure che nel tuo libro non ci saranno 'sta gaffe!)...
    Baci
    Eleonora

    RispondiElimina
  4. Spezzo una lancia a favore dell'autrice di questo romanzo ^^
    Io non ho mai scritto romanzi ambientati nel medioevo ma ne sto scrivendo uno ambientato nell’antica Roma in epoca imperiale, epoca che inizia intorno al I secolo a.C. e termina nel IV secolo d.C. almeno per quanto riguarda l’impero romano “unito”. Questo perché, dopo la morte di Teodosio I, l’impero romano si suddividerà in Impero romano d’Occidente e Impero romano d’Oriente.
    Dunque, a onor del vero, quelle che noi oggi chiamiamo armature e corazze, esistevano già al tempo degli antichi romani (quindi, a mio modesto parere, non sono sbucate fuori dal XV secolo, pensate solo che erano già in uso dagli antichi greci e dagli etruschi) ed erano chiamate loriche, termine con il quale “i miei antenati” stavano ad indicare qualsiasi tipo di armatura. Al termine lorica veniva poi aggiunto un secondo nome che variava in base all’uso e all’aspetto di quest’ultima. Le loriche, infatti, proteggevano il petto, i fianchi, la pancia e la schiena proprio come una corazza.
    Le prime loriche romane risalgono all’epoca repubblicana ed erano fatte in cuoio, dopo di che iniziarono le migliorie.
    Ve ne erano diversi tipi:
    -Lorica squamata: era usata soprattutto dai centurioni. Aveva delle piccole lamelle di bronzo o ferro poste una di fianco all’altra (chiamata appunto squamata perché ricorda le squame di un pesce) fissate ad un corpetto di pelle e allacciate tra loro con fili metallici. Ecco un esempio: http://www.museofigurinostorico.it/zoom_A_4_2_h.html
    -Lorica segmentata: questa la conosciamo tutti. Infatti l’abbiamo vista nel bellissimo film “Il gladiatore”. La indossavano alcuni legionari di Massimo Decimo Meridio.
    Era composta da lame semicircolari in ferro disposte orizzontalmente sul busto e sulle spalle. Queste erano unite tra loro da fibbie, ganci e lacci di diverso materiale. Ecco un esempio: http://www.museofigurinostorico.it/zoom_A_4_2_i.html
    -Lorica hamata: era composta da una fitta maglia di anelli e prodotta principalmente in ferro. Questa risale addirittura alla cultura celtica. Ecco un esempio: http://img158.imageshack.us/img158/9039/replegionaii5.jpg
    Poi vi era la lorica manica (a protezione anche del braccio), plumata (fatta con lamine di metallo simili a piume), ecc... Tra l'altro esistevano anche le loriche muscolate, ossia quelle loriche che, su di esse, riproducevano i pettorali e gli addominali dell'uomo. Alcune erano persino decorate con figure in rilievo come l'aquila, simbolo di Roma. Questa era quella che indossava quel bonazzo di Russel Crowe *_* sempre ne Il gladiatore.
    Quindi, dopo tutto sto papiro, si può dire che le corazze e le armature (comprese di decorazioni) c’erano già da un pezzo, no? ^_*
    Scusate se mi sono dilungata.
    Sonia

    RispondiElimina
  5. Ciao Sonia,
    avendo fatto il liceo, so benissimo che le corazze esistevano già durante l'Impero. Tra l'altro sono nata e cresciuta a Roma.
    La mia risposta si riferiva esclusivamente al periodo medievale, in quanto si parlava di romanzi ambientati all'epoca.
    Non mi è stato chiesto di fare un excursus storico, bensì di rispondere riferendomi al Medioevo.
    D'altronde non bisogna essere dei geni di saggezza per conoscere che tipo di armature indossassero i Greci e i Romani, basta andare su Wikipedia.
    Cordialmente.
    Elisabetta

    RispondiElimina
  6. Per quanto concerne corazze e zuccherini non entro nel merito perchè sicuramente c'è qualcosa che tocca...mentre per quanto riguarda i miti greci vorrei fare una precisazione...la protagonista è stata allevata da un frate...a quei tempi erano loro a detenere il sapere...e i miti greci sono giunti sino a noi grazie proprio al lavoro di copiatura dei frati (amanuensi)...perciò a mio avviso se una ragazza è stata allevata da uno zio del genere...a rigor di logica mi sembra normale che sappia chi sia Ulisse...ed è ampiamente spiegato...saluti
    Lady Akasha aka Lady Ariel

    RispondiElimina
  7. Non sapevo del frate. In questo caso, le cose cambiano!
    Eli

    RispondiElimina
  8. Basta andare su wikipedia certo, ma se si dà un'occhiata in questo bellissimo forum, www.contubernium.it nel quale io sono iscritta, si scoprono tante cose nuove e interessanti. Per chi, come me, ama la storia dell'antica Roma, consiglio vivamente di farci un giro ^^ si viene subito catapultati in mezzo ai legionari romani.
    Un bacio!
    Sonia

    Ps. Elisabetta, non volevo fare nessuno sfoggio di cultura ne sembrare saccente o fare un commento non ragionato, come lo hai definito tu nella chat. Tra l'altro io sono la prima ad odiare questo tipo di persone. Il mio voleva essere solo un intervento per precisare certe cose, per integrarle... tutto qua.

    RispondiElimina
  9. E' vero ci sono incoerenze e inesattezze in molti romanzi. Al contempo se rispettassero la realtà del tempo tutti i romanzi che tanto amiamo sarebbero ben difficili da sostenere, Le nostre amate eroine volitive, intelligenti e indipendenti sono un falso storico bello e buono eppure .... anche i nostri cavalieri sono una splendida finzione ... nel medioevo uomini attenti ai desideri e ai sentimenti delle loro donne ? Mah! Teniamoci i nostri sogni e lasciamo passare qualche inesattezza! Baci, Carla.

    RispondiElimina
  10. Certo Carla, sono d'accordo, altrimenti invece di un romanzo dovremmo scegliere di leggere un saggio storico! Però per quanto riguarda il contesto storico di sottofondo sarebbe bello poter riscontrare dati, non dico certi, ma almeno corretti...anche per sapere qualcosa in più riguardo ad un'epoca storica!
    Baci, Eli

    RispondiElimina
  11. Concordo con una certa accuratezza storica...scivoloni del tipo Leoncavallo e Puccini non sono una bella cosa da leggere...però devo dire che la questione zuccherini e armature...ho trovato molti romanzi con queste inesattezze...però devo dire che la Garwood non aveva scritto "zuccherino"...ma "zucchero"...pertanto mi domando...se avesso voluto intendere la zolletta avrebbe scritto: sugar cube o lump!! Inoltre tenete conto che lo zucchero di canna già esisteva in Europa...anche se solo i più ricchi potevano permetterselo...e di solito veniva usato nel campo dei medicinali...ma una licenza possiamo anche concederla...dopo tutto sarebbe stato grave che avesse dato al cavallo del pomodoro!! Per quanto concerne corazza e armature...a mio avviso è solo un modo generico di descrivere l'armamentario...utilizzando parole alla portata di tutti...perchè se le scrittrici dovessero utilizzare strettamente i termini dell'epoca...scusate ma chi riuscirebbe a seguire la storia??? Sempre con il vocabolario a cercare questo o quell'altro termine!! Accuratezza storica certo...ma l'esagerazione fa perdere di vista l'obiettivo finale...è un romanzo d'amore...e non un trattato di storia!!
    Inoltre tenete conto che i nostri traduttori sono poco accorti e approssimantivi..proprio Euroclub ha tradotto la Fratellanza della Daga Nera...con Pugnale Nero (J.R.Ward)...e questo è solo un esempio!!!
    Baci
    Lady Akasha aka Lady Ariel

    RispondiElimina
  12. Furono però gli arabi, presso cui era già in uso nel VI secolo a.C., che ne estesero la coltivazione nei loro territori. Genovesi e Veneziani, nel X secolo, presero ad importare modeste quantità di ciò che veniva chiamato “sale arabo” che le crociate resero ancora più diffuso. Federico II di Svevia provvide a far coltivare la canna da zucchero in Sicilia, ma lo zucchero restò per molto tempo una spezia rara e preziosa, venduta dagli speziali e dai farmacisti a carissimo prezzo come medicina in uso per sciroppi, impacchi ed enteroclismi...."

    Mi sembra alquanto improbabile che lo zucchero di canna venisse utilizzato nel XI nel nord dell'Inghilterra, e sopratutto mi sembra ancora più improbabile che un alimento così raro e prezioso venisse dato a un cavallo.
    Mi spiace non sono d'accordo sul fatto che una bella storia d'amore debba escludere un'accuratezza storica e viceversa.
    Io credo che tutto concorra a rendere bello un romanzo e trovo sia anche una forma di rispetto verso noi lettrici.
    Eli

    RispondiElimina
  13. E' il suo bello...se fossimo tutte d'accordo dove sarebbe il dialogo...:oDDDDD

    Comunque di solito non sono queste sciocchezze a farmi odiare un romanzo...ma la costruzione delle interazioni tra i personaggi...delle "licenze poetiche" le posso accettare...basti pensare ai caratteri storicamente sbagliati dei personaggi...non leggerei mai un romanzo in cui i personaggi rispecchiano l'epoca in cui vivono...a me piace sognare e questi romanzi sono stati creati per questo!! Ma la mia è un'opinione individuale...non un precetto!! :oDDDDDD

    Pertanto ben vengano zuccherini...corazze...quello che conta è che i personaggi siano brillanti e la storia avventurosa...anche se non passerei sopra ad errori macroscopici come pomodori nel XI secolo...o errori sui personaggi storici realmente esistiti...a meno che l'autrice non lo mettesse in una nota con una spiegazione!!
    Per il resto...sono abbastanza elastica...;o))))
    Baci

    Lady Akasha aka Lady Ariel

    RispondiElimina
  14. Anche io sono d'acordo sul fatto che a volte sia meglio chiudere un occhio...
    Effettivamente la vita quotidiana di queste epoche lontane è... effettivamente lontana da molti nostri modi di pensare (che per noi sono assodati e scontati) e di vivere le piccole (o grandi) vicende che accadono.
    Soprattutto le caratteristiche con cui vengono presentate le donne sono molto improbabili...
    Però voglio pensare a quei rari casi di singolarità e di originalità ch pure nlla storia sono esistiti...
    Qualcuno (non ricordo chi) ha detto che "dietro ad ogni grande uomo c'è sempre una donna" ...
    Comunque sia gradisco una certa accuratezza storica... sennò perchè leggerei romanzi storici?
    Subisco il fascino di epoche lontane che non ho vissute...che non conosco... e attraverso queste letture mi sento trasportata lì in un mondo sconosciuto, che pure è esistito...
    Mi piacciono le descrizioni degli ambienti(che non si dilunghino troppo però...)degli abiti...delle abituini...
    ciao
    Cinzia

    RispondiElimina
  15. Al momento mi astengo a partecipare alla discussione.
    Cortesemente vorrei sapere di che romanzo si stà parlando.
    Perchè a noi altre risulta un pò difficile commentare senza sapere "l'oggetto" della discussione.
    Riportare solamente delle parti fa sì che il post risulti essere unilaterale.
    Grazie.
    Barbara (Lalletta)

    RispondiElimina
  16. ummm....si hai ragione lalletta.
    dovevamo mettere le citazioni del romanzo...la mia idea era di generalizzare un pochino ed includere tutte le incorenze che si trovano nei medioevali...
    Ad ogni modo...vedrete che troverete da sole il libro incriminato...!

    RispondiElimina
  17. Per Lady Akasha aka Lady Ariel:

    ti quoto:
    la Garwood non aveva scritto "zuccherino"...ma "zucchero"

    Hai letto il romanzo in inglese? Te lo chiedo perché nella versione italiana c'è scritto proprio "zolletta di zucchero", quindi la "forma" dello zucchero può essere attribuita al traduttore...
    Anche se non penso che cambierebbe niente perché non solo è strana la zolletta, ma è strano anche (e soprattutto) lo zucchero dato al cavallo in un'epoca come quella!

    __________________________________


    Per quanto riguarda la cura dei dettagli, anche a me piace che le ricostruzioni siano precise. Poi, certo, l'eroina medievale che sa usare la speda e l'arco meglio di un uomo non mi disturba, anzi mi piace perché mi fa sognare, ma credo che certi dettagli superflui e non necessari allo svolgimento della trama, se non sono esatti andrebbero direttamente evitati.
    Naturalmente questo è solo il mio punto di vista... credo che la maggior parte delle lettrici non la pensi come me, altrimenti le autrici avrebbero già cambiato metodo!

    Laura

    RispondiElimina
  18. Sempre per Lady Akasha aka Lady Ariel

    Scusa se ti rompo... non è che hai letto anche la Ward in inglese? Se sì, come ti è sembrata la lettura? Difficile o abbordabile?
    Se non si sbrigano a tradurre anche gli altri dovrò prenderli in inglese, ma credo che sarebbe un'impresa riuscire a leggerli! :-DDD

    Laura

    RispondiElimina
  19. X Laura...scusami ho visto solo adesso il tuo commento!

    Allora la Ward volevo leggerla in spagnolo...per me l'inglese è troppo ostico...dopo un pò comincia ad annebbiarsi la vista...sarà la mia goccia di sangue irlandese che si ribella...:oDDDDDDDDDDDDDD

    Non ho ancora iniziato perchè spero che Euroclub si decida a continuare la pubblicazione...vedremo per Natale cosa ci riserverà!!

    Comunque da fonti autorevoli...l'inglese della Ward è infarcito di SLANG USA...pertanto non so se sia comprensibile!!

    Lady Akasha aka Lady Ariel

    RispondiElimina
  20. Благодарность за материалы! :)
    Respect www.junerossblog.com

    RispondiElimina

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