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Lidia Conetti

Intervista a cura di Artemis774.

Salve ragazze,
lasciatemi dire che durante la settimana dedicata al “rosa antico”, non potevamo non intervistare colei che canta tanto bene i sentimenti e che rappresenta, oggi, con efficace vivacità l’idea dell’Amore puro e dolcemente impetuoso. Colei che riesce a tessere storie avvincenti, i cui personaggi sono esaltati dall’ambiente che li circonda e sono espressione della loro cultura. Colei che ama tanto il Paese in cui ha ambientato i suoi romanzi da trasmettere questo amore al lettore, che, sognando, cresce. Oggi, pertanto, ho l’opportunità e sono lieta, onorata e molto orgogliosa, di presentarvi una grande Autrice dei nostri tempi, Lidia Conetti.

Benvenuta dott.ssa Conetti,
grazie di averci dedicato parte del suo tempo. Noi lo apprezziamo veramente tanto, anche considerando il fatto che in rete non si trovano Sue notizie che non siano generiche. Lei si è dedicata finora a molte attività anche molto diverse tra loro. È una traduttrice, una saggista e anche un scrittrice di romanzi, alcuni dei quali è stato possibile riscoprire di recente. Vorrei poter dire qualcosa di Lei che vada oltre queste poche e striminzite parole, ma credo che sia meglio lasciarle la parola.

D.: Che significato ha avuto per Lei tradurre Barbara Cartland? L’ha mai conosciuta?

R.: Tradurre Barbara Cartland – un romanzo al mese- ha significato poter lasciare il mio lavoro- insegnavo filosofia e storia al Liceo Scientifico- un lavoro al quale mi dedicavo con passione: ma cambiare attività, lo confesso, è sempre stata per me una tentazione irresistibile e molto stimolante! Quanto a Barbara Cartland non l’ho conosciuta personalmente ma attraverso biografie pubblicate in Inghilterra, che ho letto anche perché dovevo scrivere l’introduzione a una raccolta di tre suoi romanzi; e ho scoperto un donna che ammiro e stimo sinceramente per una qualità che ritengo fondamentale in ogni rapporto umano: la lealtà. Per fare solo un esempio, quando durante la seconda guerra mondiale i bambini inglesi che se lo potevano permettere sfollavano oltre oceano per evitare i bombardamenti tedeschi, anche la Cartland partì con i suoi figli, ma dopo pochi mesi fece ritorno in patria perché si sentiva in colpa e non le sembrava giusto sottrarsi a un rischio che i suoi concittadini e i loro figli correvano quotidianamente!


D.: Negli anni ’80 sono stati pubblicati come oscar Mondadori tre suoi romanzi “Notti del Bengala”, “La torre degli echi” e “Debito d’Amore”. Sono tutti e tre ambientati in India, come mai questa scelta? Perché proprio l’India? C’è forse qualche connessione con il suo lavoro su Rudyard Kipling?

R.: Per rispondere a questa domanda dovrei fare un po’ la storia della mia formazione. Dopo la laurea ho avuto una borsa di studio all’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) di Milano; sono stata assegnata a un ufficio studi dove mi occupavo prevalentemente dell’India: questo spiega forse la nascita della mia passione per questo Paese. Il mio capo era un bel professore che aveva molte ammiratrici tra le mie colleghe ed è il ricordo di quel periodo che mi ha ispirata per il personaggio del Mirza. E poi proprio all’ISPI ho conosciuto, e mi sono innamorata, di mio marito. È a lui che devo lo stimolo a scrivere quei romanzi, perché a Trieste, dove abitavamo, ci sono molti librai che vendono libri antichi a prezzi accessibili, e lui mi regalava tutti quelli che trovava sull’India: diari, resoconti di viaggi, storie dell’India, della Compagnia delle Indie, della società anglo-indiana, dei personaggi della storia indiana (principi, avventurieri, mercanti), alcuni dei quali avevano il fascino ulteriore di essere stati lasciati da marinai inglesi la cui nave aveva fatto scalo a Trieste. “Perché non scrivi un romanzo su questa società?” mi disse, e l’idea mi parve buona, anche perché a me piace raccontare. Anche del mio saggio su Kipling è stato scritto che si legge tutto d’un fiato “come un racconto”.


D.: Data la natura diversa delle sue attività, ci dica, è stato difficile passare da un genere letterario ad un altro?

R.: No, non è difficile passare da un genere letterario a un altro quando si ha il gusto di raccontare, che si tratti di una lezione o di un romanzo; e di fare in modo che ogni frase risponda a un suo, o forse dovrei dire mio, ritmo interiore.


D.: Oggi, tornando con il pensiero al periodo in cui ha scritto questi romanzi, cosa prova?

R.: Rispondo con le parole di un antico inno dell’Innario Anglicano che esprimono, meglio di come potrei fare io, quello che provo: “ Ringraziamo tutti il nostro Dio, con le mani con il cuore e con la voce; che ha fatto cose meravigliose, e il suo mondo gioisce in lui.Che dalle braccia di nostra madre ci accompagna nel nostro cammino con innumerevoli doni d’amore…”


D.: Quali sono gli autori che Lei ama, quali Lei crede/sente l’hanno formata, e quali/quale crede sia il più vicino al suo sentire?

R.: Gli autori che ho amato per primi e sui quali mi sono formata, ancora oggi quelli che sento più vicini, sono alcuni grandi della letteratura russa: Puskin, che ha fatto nascere in me il desiderio di scrivere, Cechov – ricordo ancora le emozioni che ho provato assistendo da ragazzina alla rappresentazione delle Tre Sorelle – e soprattutto Tolstoj, la mia passione. C’è poi un autore inglese che oggi leggo più volentieri, perché mi distende con i suoi racconti e la sua ironia e mi affascina con la incredibile ricchezza della sua lingua, P.G.Woodehouse.


D.: Le è capitato mai di vivere situazioni che Le abbiano dato le stesse intense emozioni che ha fatto provare alle sue lettrici?

R.: Non sono mai stata rapita, né minacciata da una spia con la maschera d’oro, né mi sono mai battuta in duello con mio marito, ma tutto quello che vivo lo vivo con intensa emozione, anche troppo, se il mio cuore non avesse per fortuna un battito molto lento.”El bati che par una ninna-nanna” diceva il mio medico triestino.


D.: È felice dei suoi libri? Se potesse oggi modificare qualcosa, cosa modificherebbe e per quale motivo?

R.: Sì, felice è la parola giusta, e non modificherei nulla – se non per eliminare i “righini”, cioè la prima riga troppo corta di una pagina nuova
.

D.: Oggi il mercato dell’editoria offre lavori molto diversi dai suoi. Comprandoli certo non ci si aspetta più che lo stile sia elegante e che siano scritti in un italiano perfetto. E cosa più importante sono romanzi contraddistinti da costumi liberi e non propri dell’epoca in cui sono ambientati. Cosa ne pensa di questo mutamento? Se Lei oggi si cimentasse in un nuovo romanzo si avvicinerebbe ai romanzi che vanno così di moda oggi?

R.: Mi sembra un appiattimento dei valori della nostra cultura, una mancanza di fantasia, che è la linfa vitale di ogni attività creativa, e non seguo questa moda. Ho visto di recente alcuni film indiani che mi hanno avvinto proprio perché “fuori moda”, per una profondità di sentimenti, l’amore e il rispetto per i genitori, l’amore fra un uomo e una donna che si scelgono per tutta la vita, dei quali noi oggi sembriamo quasi vergognarci.


D.: Possiamo sperare di leggere presto qualche altro suo lavoro?

R.: Un nuovo romanzo c’è già e ha un incanto particolare perché in questo sono riuscita a ricreare con la fantasia un periodo storico, gli ultimi anni della seconda guerra mondiale in Toscana, tanto più vicini a noi del XVIII e XIX secolo in India. Come negli altri miei romanzi ci sono alcuni momenti drammatici che fanno restare con il fiato sospeso, come accadeva a mio figlio quando li leggeva da ragazzino, e c’è una bella storia d’amore che si conclude felicemente. Quanto al linguaggio, un mio amico scrittore lo ha definito “luminoso”, il più bel complimento che potesse farmi.


D.: Che bella notizia! Qual è il titolo del libro, quale la casa editrice?

R.: Non ha ancora un editore, ma non dovrebbe essere difficile trovarlo dal momento che i miei libri continuano ad avere successo.


D.: Vuole dire qualcosa alle nuove lettrici? Magari, cosa, secondo lei, distingue l’uomo dallo scrittore?

R.: In primo luogo vorrei ringraziarle tutte e dire che mi piacerebbe conoscerle tutte, perché la stessa emozione che prova un lettore quando incontra l’autore di un libro che gli è piaciuto la prova, con anche maggior intensità, l’autore quando incontra un lettore al quale è piaciuto il suo libro. È come trovare un amico che non si sapeva di avere, e questa è anche un po’ la risposta alla seconda domanda. Scrivere vuol dire comunicare e quanto più si ha da comunicare e quanto meglio si riesce a farlo tanto meglio si scrive. Posso raccontare una piccola storia vera che illustra la mia idea di scrittore. Un giorno sono passata davanti al cortile di una casa in demolizione e fra le macerie ho visto spuntare il musetto di un topo che si è subito nascosto quando mi ha visto. Mi sono avvicinata al punto in cui era scomparso e ho incominciato a chiamarlo facendo un verso simile al suo. Dopo qualche minuto il topo ha rimesso fuori il musetto e mi ha risposto squittendo. Se qualcuno mi ha visto preferisco non immaginare che cosa avrà pensato di me. Ma se ha pensato male non era sicuramente uno scrittore!


D.: C’è qualcosa della quale Lei vuole parlare e che mai nessuno Le ha chiesto?

R.: Questa è una domanda molto carina e mi piacerebbe approfittarne, ma quello che mi ha chiesto finora mi ha dato la possibilità di dire tutto quello che avrei voluto, quasi come se lei mi conoscesse già, e di questo la ringrazio vivamente!


Grazie di averci dato la possibilità di conoscerla.




Grazie a voi!
Lidia Conetti.













La nostra Ospite ha messo a disposizione due suoi libri autografati!
Verranno sorteggiati (come nostro solito), fra tutti i commenti lasciati entro il 13/12/2008.
Cogliete l'occasione per lasciare i vostri saluti alla Signora Conetti.

Commenti

  1. Grazie a questa bella intervista, oggi ho avuto modo di conoscere un'altra scrittrice...
    Ahimè ammetto di non aver ancora letto alcun suo romanzo ma mi son ripromessa di leggere al più presto "Notti del Bengala".

    Tanti cari saluti alla signora Conetti

    Concy

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  2. Davvero una bella intervista!
    Ho molto apprezzato il suo lavoro di traduttrice della Cartland, con le traduzioni a cui siamo abituate noi se ne sente la mancanza!
    Ho letto anche i due GRS usciti e mi sono piaciuti (soprattutto il primo, Notti del Bengala), nonostante l'India non sia il mio paese preferito! Mi piace leggere storie ambientate in epoche passate con personaggi e protagonisti credibili, che vivono nel loro tempo e che sono lontani dalla nostra mentalità, cosa che ultimamente si è persa.
    E mi piace anche il suo stile, leggere quei due libri è stato un vero piacere. So che il prossimo anno verrà ripubblicato anche il terzo romanzo e non vedo l'ora di leggerlo! Complimenti!

    Laura

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  3. Grazie della bella intervista Sig.a Conetti.
    Non ho letto ancora nessuno dei suoi romanzi ma spero di farlo molto presto.
    E grazie soprattutto per l'ottima traduzione di Barbara Cartland, un'autrice che ho amato molto.
    Spero che pubblichino presto la sua ultima fatica e le mando un affettuoso saluto.

    Silvana

    RispondiElimina
  4. Buongiorno Sig.ra Conetti,
    la sua intervista mi ha colpito molto, traspare una sensibilità profonda e una "luminosa" leggerezza e poi abbiamo in comune la passione per l'India!
    Tanti complimenti per i suoi libri!
    Elisabetta

    RispondiElimina
  5. Ciao, sono Rosa e sono onorata di salutare la Signora Conetti traduttrice dei Romanzi della Cartland e poter leggere uno dei suoi romanzi, grazie.

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  6. Prima di tutto grazie dela disponibilità signora Conetti. Purtroppo confesso di non aver letto nessuno dei suoi romanzi ma la sua intervista, dalla quale ne esce una persona semplice e umile, mi incuriosisce molto. Vedrò dunque di provvedere a questa mancanza.
    Intanto le auguro buona fortuna di tutto cuore e grazie ancora.
    Veronica

    RispondiElimina
  7. Che splendida intervista rilassante, ho apprezzato tantissimo la sua sincerità e spero vivamente che il suo nuovo libro trovi presto un editore per darci la possibilità di leggerlo.
    Certo avere l'onore di tradurre la Cartland non è cosa da poco.. complimenti!
    Spero vivamente di poterla incontrare un giorno... Ross, Cate, siete avvisate, non si può organizzare qualcosa tra le amanti dei romanzi rosa e la dottoressa Conetti? Sarebbe davvero interessante! ;)

    RispondiElimina
  8. Bell'intervista!
    Diciamo che stavolta sono più "ansiosa" di vincere il romanzo in palio... perchè anche se non ho mai letto niente, sono veramente curiosa!
    Baci

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  9. È già stato detto ma voglio ripeterlo che bella questa intervista, mi ha permesso di conoscere un'altra nuova scrittrice, interessanti e intriganti le sue affermazioni che mi hanno convinta a leggere al più presto almeno Notti del Bengala, facilmente reperibile in edicola, per gli altri spero di vincerne almeno uno...
    Cordiali saluti alla scrittrice Lidia Connetti

    E un brave a Artemis e June per l’intervista
    Ciao Daniela

    RispondiElimina
  10. Non ho mai letto niente della Conetti ma avendo letto l'intervista ed essendone rimasta favorevolmete colpita mi metterò subito alla ricerca.
    Mi ha molto intrigato la notizia sul suo ultimo romanzo,quello ambientato in Toscana durante la seconda guerra mondiale....speriamo lo pubblichi presto!

    Ciao,
    Mckayla!

    RispondiElimina
  11. anch'io volevo fare i complimenti alla sig. Conetti per la piacevole intervista...e grazie a Juneross perchè ci permette di conoscere meglio anche autrici italiane

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  12. Ho letto con molto piacere la sua intervista, signora Conetti, che mi ha dato la possibilità di avere informazioni su di lei. Nella mia libreria ci sono ancora (e guai a chi li tocca!) i suoi primi tre romanzi in edizione Oscar Mondadori e non le dico con che gioia, dopo avere letto il primo, "Notti del Bengala", ho trovato successivamente in libreria gli altri due.
    Mi chiedevo allora di che nazionalità fosse, visto che il cognome Konecny non sembrava italiano, mi ci è voluto parecchio tempo per risolvere il mistero!
    Auguri per il suo nuovo libro e cordiali saluti.
    Lucy

    RispondiElimina
  13. Che meravigliosa imtervista!
    Sig.ra Conetti lei si sa esprimere in um modo quasi "sensuale"...sciolto,ho avvertito quella sensazione di inintrerruzzione di pensiero come se tutto ciò che ha detto fosse innegabilmente collegato!
    Ne sono rimasta affascinata come lo sono stata del resto davanti alla lettura dei suoi romanzi!
    Con i più sinceri auguri
    Stefi

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  14. Che sono un'appassionata seguace della Signora Conetti ormai é un dato di fatto..che poi abbia scelto di ambientare il suo ultimo romanzo nella mia splendida Toscana rende tutto assolutamente perfetto!
    Il suo modo di raccontarsi e di esprimersi é di una tale semplicità, freschezza e pulizia che subito si può intuire il perché i suoi romanzi siano di gran successo e il perché io l'adori senza riserve...

    Barbara (Maremma)

    RispondiElimina
  15. Bellissima intervista!
    La signora Conetti sembra un tipo divertente e simpatico!
    Non ho avuto modo di leggere i suoi libri e spero che mi capiti l'occasione per leggerne almeno uno!
    Auguri per il suo nuovo libri!!!

    RispondiElimina
  16. Bellissima questa intervista. Mi hanno colpito molto le parole ed i racconti della Dott.ssa Conetti.
    Condivido in pieno le sue affermazioni e spero di leggere prestissimo il suo prossimo libro.
    Grazie per la sua disponibilità e per l'affetto nei confronti dei lettori.
    Grazia

    RispondiElimina
  17. L'ho conosciuta attraverso l'alto livello delle sue traduzioni della Cartland e le assicuro che una eccellente traduzione è il più grande augurio che si possa fare ad un autore straniero edito in Italia. Pertanto non posso che rimgraziarla sinceramente... mi riprometto di leggere qualcosa di suo quanto prima... accipicchia vorrei mille vite e cento occhi per riuscire a leggere tutto ciò che mi viene segnalato in questo bellissimo blog! Perciò grazie anche a june! Baci, Carla.

    RispondiElimina
  18. Che dire... sono senza parole!
    Quest'intervista mi è piaciuta tantissimo. E sto aspettando "Notti del Bengala" - acquistato su internet proprio grazie al suggerimento del blog - che dovrebbe arrivare la settimana prossima.
    Mi ritrovo in tantissime delle sue frasi, Signora Conetti. Non l'ho ancora "letta", ma da quel che posso capire dall'intervista è che abbiamo molti modi di "sentire" in comune... e perciò credo che diventeremo "amiche" proprio come dice lei, molto presto.
    E' vero, poter stringere la mano a un lettore, veder brillare i suoi occhi per l'emozione, dà una sensazione bellissima e impagabile, e le parole con cui lei la descrive sono davvero le migliori che ci potrebbero essere.
    Complimenti davvero, per la sua carriera e per tutto quello che ha dentro.
    Silvia

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  19. stavo inserendo la torre degli echi nella letterina per Babbo natale e ora ho la conferma di aver fatto bene.

    Noco

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  20. Complimenti signora Conetti per la sua bella intervista. Purtroppo non ho mai avuto il piacere di leggere i suoi libri ma conto di rifarmi al più presto!
    Buon lavoro

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  21. Da questa bella intervista alla sig.ra Conetti, ricavo la stessa immagine che ho avuto di lei, leggendo diversi suoi romanzi e le sue incomparabili traduzioni di Barbara Cartland e Georgette Heyer: una grande sensibilità, intelligenza e raffinatezza. Doti rarissime che mi fanno apprezzare i suoi romanzi come pochi altri! Complimenti di cuore!
    Claudia

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  22. Ahimè non ho letto nessuno dei suoi libri, ma spero di poter rimediare prestissimo !
    Un grazie alla Dott.ssa Conetti e come sempre a questo sito che è straordinario !!!

    Gabriella

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  23. Buona sera sig.ra Conetti, anche a me è piaciuta molto la sua intervista. Di solito c'è sempre un muro tra lo scrittore e il lettore ma questa intervista mi ha fatto intravedere qualcosina-ina-ina di Lei, così leggerò i suoi libri con occhi diversi, partendo questa volta, anzichè dalla storia, dalla scrittrice, cercando di ritrovarLa un po' nelle Sue pagine. Certo che l'India in questi giorni è drammaticamente in primo piano. Vedere come un manipolo di disgraziati possa fare uno sterminio simile solo per provare che possono farlo e con spregio assoluto del valore delle vite che tolgono mi fa accapponare la pelle. Il fanatismo e l'ignoranza mi fanno paura. Forse sarebbe meglio essere cresciuti, noi tutti cuccioli d'uomo come Mowgli, insieme ai lupi. Un mondo dove si uccide per mangiare non per sport. Ecco, ho divagato, mi scuso per aver fatto adombrare. Saluto tutti. Erica

    RispondiElimina
  24. Buonasera Sig.ra Conetti è con molto piacere che scopro da questa intervista, un'autrice semplice, cordiale e reale, disposta a "dialogare" con le sue lettrici e farsi conoscere nella "quotidianità" e non solo per i suoi romanzi. Di fama tutte sappiamo bene che non ha solo scritto racconti ambientati nella bellissima India, luogo misterioso, ricco di fascino e storia (ho avuto la fortuna di poter apprezzare "La torre degli echi" con la sua fantastica protagonista Ann Miller), ma è stata molto importante per noi anche nel ruolo di traduttrice. Mi ha colpita in particolar modo il coraggio che ha avuto nella sua vita di scegliere di cambiare. Spesso questo coraggio è proprio cio' che manca ad ognuna di noi, perchè scegliere non è facile...e nel dubbio di sbagliare o commettere errori preferiamo rimanere con le nostre certezze. Le auguro davvero un cammino di successo, dove la sua creatività riesca sempre ad emozionare noi lettrici, che sogniamo con i suoi racconti e li viviamo con lo stesso entusiasmo che lei impiega nello scriverli.
    Cordialmente, Moira :)

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  25. Sicuramente una scrittrice italiana, che pubblica un romanzo come NOTTI DEL BENGALA, che è ambientato in India, lascia ai suoi lettori una descrizione meravigliosa e affascinante di quei posti,facendo capire che quel Paese, come appare adesso ai nostri occhi, non è solo guerra e fame.. Sicuramente chi non l'ho ha letto,quando lo farà verrà apprezzato sicuramente..

    RispondiElimina
  26. Non ho ancora letto nulla della Dott.ssa Conetti, ma questa intervista mi ha incuorisita e affascinata. L'India, così misteriosa e seduttiva, penso sia una delle cornici ideali per una storia d'amore.
    E, se leggendo una storia d'amore, possiamo anche intravedere tra le pagine la malia, i profumi e i silenzi di questa terra lontana, allora la magia è doppia.
    Lilli

    RispondiElimina
  27. Appena ho letto la recensione al libro ho provato il desiderio di averlo... ho avvertito una strana emozione.. ho pensato subito ad un amore poetico...

    So che tanto non verro' estratta, ma devo fare contenta Ross che mi esortava a tutti i costi a postare il mio commento :D

    Ma io Ross il libro lo VOGLIO!!! quindi vedi di procurarmene uno!! :D

    Nel frattempo leggero' la torre degli echi, quello furbamente non me lo sono lasciata scappare :P

    Sig.ra Conetti, bellissima la sua intervista, la ringrazio molto!

    Danila

    RispondiElimina
  28. Purtroppo non ho letto ancora niente della signora Conetti cmq dopo questa intervista sono molto curiosa di leggere qualche suo romanzo! si sente la passione e poi una cosa che mi ha colpito è stato quando ha parlato del topolino, io so solo che le persone buone si vedono da come si comportano con gli animali, a me hanno sempre insegnato che una persona che tratta bene gli animali allora farà lo stesso con gli uomini!! e quell'episodio con il topolino mi ha toccato e molto!
    grazie per l'intervista Artemis774!!!
    e grazie dott.ssa Conetti
    un bacio
    Annika

    RispondiElimina
  29. Sono molto contenta di questa intervista,è stato molto bello conoscere la signora Conetti,dopo questa intervista leggerò sicuramente qualche suo romanzo,grazie a tutti...
    Valeria

    RispondiElimina
  30. Gentile Signora Conetti Le faccio mille complimenti per il Suo romanzo Notti del Bengala che non conoscevo e che ho terminato da poco. Ho letteralmente adorato il suo stile e i suoi personaggi, per non parlare delle meravigliose descrizioni dei paesaggi indiani, dei palazzi e delle tradizioni. E' bello leggere qualcosa in linguaggio autentico senza filtri di traduzione. Grazie ancora per le piacevoli ore di lettura e per la Sua voce fuori dal coro.
    Daniela.
    P.S. Ho già acquistato anche La torre degli echi e spero che anche l'altro romanzo sull'India venga ripubblicato.

    RispondiElimina
  31. Brave! Mi ha molto colpito questa intervista, risposte intense, “dotte” espresse con acume, sensibilità e leggerezza di stile, ammiro sempre chi riesce a rendere i concetti difficili accessibili e chi riesce a darti emozioni e aspettative con le sue parole.
    Entusiasmante anche la notizia sul suo ultimo romanzo,quello ambientato in Toscana, io ci vivo e quindi lo leggerò con piacere per ripercorrere le storie e gli ambienti della mia regione.
    Complimenti
    Daniela C

    RispondiElimina

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