Direttamente dalla scrivania di Noco.
“ I due fratelli” di Kat Martin è il primo libro che leggo di quest’autrice.
Premetto che l’ho acquistato proprio a causa dei numerosi commenti positivi che lo annoverano tra i capolavori del genere, infatti molte lettrici lo considerano un vero e proprio DIK.
Tutto sommato mi ha coinvolto, donandomi ore di piacevole ed appassionata lettura, quindi vi rassicuro subito: la mia non è una "malelingua".
Come dicevo, ho iniziato questo libro carica di aspettative,e per quanto mi riguarda, questo non è sempre un bene, perché, talvolta, tendo ad aspettarmi troppo…
Per carità, l’eroe già da subito ha attirato la mia attenzione, essendo giovane uomo molto affascinante, ed ha mantenuto le premesse evolvendosi in un vero fustacchione con il fisico modellato dai lavori forzati nelle colonie americane, ed il carattere forgiato dalla prigionia e dai patimenti. Insomma un bel maschio ALPHA, giusto compromesso tra mascolinità, gelosia, possessività, un po’ di presunzione maschilista, che talvolta rasenta l’egoismo, ma anche tormento, insicurezza e quell’atteggiamento di paternalistica protettività che tanto mi piace negli eroi dei miei libri.
La protagonista, poi, è accettabile: bella, ma soprattutto intelligente, intuitiva, profonda, altruista, sagace ed anche salace.
E allora – direte voi- cosa può esserci di sbagliato?
La nota stridente è arrivata forte e chiara al mio sensibile orecchio, proprio all’inizio, quando, ancor mentre la lettrice familiarizza con situazioni, personaggi ed eventi, cioè nel momento delicato in cui si immedesima nei protagonisti e comincia ad entrare nelle situazioni, ecco che la nostra eroina si spoglia dei panni di dama del ‘700 e diventa… Wonder Woman!
Si, avete capito bene!
La situazione, infatti, durante il suo fantomatico rapimento, assume toni paradossali:
1- Prima tenta di fuggire da sola, al buio, in mezzo al nulla, ingabbiata nella sottogonna con tanto di stecche di balena, ma fino qui… penso che sia spaventata, poverina!
2- Poi si cala dalla finestra ( e comincio a chiedermi dove voglia andare visto che neanche sa dov’è) come se non bastasse, durante la fuga viene quasi colpita da un fulmine (tutto a lei deve capitare!).
3- Per sfuggire nuovamente al suo rapitore, usa l’attizzatoio come arma impropria, colpisce il malcapitato ad una tempia e quasi lo uccide; arriva persino a cercare di “addormentarlo” con funghi allucinogeni che trova lì in casa (questi del ‘700 non si facevano mancare niente!) e si preoccupa anche di non fargli male ( e la domanda nasce spontanea: ci fai o ci sei?).
4- Dulcis in fundo: trova pure un moschetto, lo carica e riesce a colpire il soffitto.
La ciliegina sulla torta è che dopo tutta questa fatica per tentare la fuga, appena il “bandito” le spiega che l’ha rapita per il suo bene (che altruista il figliolo!) e che non deve assolutamente sposare il duca, lei beve la storia e, docilmente, cambia idea…un po’ volubile la ragazza!
Per i miei gusti queste prime cinquanta pagine sono talmente esagerate e ridicole da essere quasi comiche e da far perdere credibilità alla storia nel suo insieme.
Ma poi il romanzo prosegue su tutt’altro tono, a tratti è quasi crudo, tanto da sembrare che siano due libri diversi messi insieme in un secondo tempo!
Credo che rileggerò questo libro tra qualche mese, con la consapevolezza di questo “stridore” delle prime pagine, cercando di non pensarci e focalizzandomi sul resto del racconto per non rovinarmi il gusto di una storia che, a conti fatti, merita attenzione!
Noco
“ I due fratelli” di Kat Martin è il primo libro che leggo di quest’autrice.
Premetto che l’ho acquistato proprio a causa dei numerosi commenti positivi che lo annoverano tra i capolavori del genere, infatti molte lettrici lo considerano un vero e proprio DIK.
Tutto sommato mi ha coinvolto, donandomi ore di piacevole ed appassionata lettura, quindi vi rassicuro subito: la mia non è una "malelingua".
Come dicevo, ho iniziato questo libro carica di aspettative,e per quanto mi riguarda, questo non è sempre un bene, perché, talvolta, tendo ad aspettarmi troppo…
Per carità, l’eroe già da subito ha attirato la mia attenzione, essendo giovane uomo molto affascinante, ed ha mantenuto le premesse evolvendosi in un vero fustacchione con il fisico modellato dai lavori forzati nelle colonie americane, ed il carattere forgiato dalla prigionia e dai patimenti. Insomma un bel maschio ALPHA, giusto compromesso tra mascolinità, gelosia, possessività, un po’ di presunzione maschilista, che talvolta rasenta l’egoismo, ma anche tormento, insicurezza e quell’atteggiamento di paternalistica protettività che tanto mi piace negli eroi dei miei libri.
La protagonista, poi, è accettabile: bella, ma soprattutto intelligente, intuitiva, profonda, altruista, sagace ed anche salace.
E allora – direte voi- cosa può esserci di sbagliato?
La nota stridente è arrivata forte e chiara al mio sensibile orecchio, proprio all’inizio, quando, ancor mentre la lettrice familiarizza con situazioni, personaggi ed eventi, cioè nel momento delicato in cui si immedesima nei protagonisti e comincia ad entrare nelle situazioni, ecco che la nostra eroina si spoglia dei panni di dama del ‘700 e diventa… Wonder Woman!
Si, avete capito bene!
La situazione, infatti, durante il suo fantomatico rapimento, assume toni paradossali:
1- Prima tenta di fuggire da sola, al buio, in mezzo al nulla, ingabbiata nella sottogonna con tanto di stecche di balena, ma fino qui… penso che sia spaventata, poverina!
2- Poi si cala dalla finestra ( e comincio a chiedermi dove voglia andare visto che neanche sa dov’è) come se non bastasse, durante la fuga viene quasi colpita da un fulmine (tutto a lei deve capitare!).
3- Per sfuggire nuovamente al suo rapitore, usa l’attizzatoio come arma impropria, colpisce il malcapitato ad una tempia e quasi lo uccide; arriva persino a cercare di “addormentarlo” con funghi allucinogeni che trova lì in casa (questi del ‘700 non si facevano mancare niente!) e si preoccupa anche di non fargli male ( e la domanda nasce spontanea: ci fai o ci sei?).
4- Dulcis in fundo: trova pure un moschetto, lo carica e riesce a colpire il soffitto.
La ciliegina sulla torta è che dopo tutta questa fatica per tentare la fuga, appena il “bandito” le spiega che l’ha rapita per il suo bene (che altruista il figliolo!) e che non deve assolutamente sposare il duca, lei beve la storia e, docilmente, cambia idea…un po’ volubile la ragazza!
Per i miei gusti queste prime cinquanta pagine sono talmente esagerate e ridicole da essere quasi comiche e da far perdere credibilità alla storia nel suo insieme.
Ma poi il romanzo prosegue su tutt’altro tono, a tratti è quasi crudo, tanto da sembrare che siano due libri diversi messi insieme in un secondo tempo!
Credo che rileggerò questo libro tra qualche mese, con la consapevolezza di questo “stridore” delle prime pagine, cercando di non pensarci e focalizzandomi sul resto del racconto per non rovinarmi il gusto di una storia che, a conti fatti, merita attenzione!
Noco
Noco, carissima, dopo aver letto una donna d'onore della Martin, non posso che condividere il tuo parere...
RispondiEliminaE vi assicuro che con questo se ne vedono delle belle!
Cmq, la tua recesnione mi piace moltissimo: è arguta, brillante esimpaticissima. Complimenti di cuore, stefi
purtroppo non ho letto il libro, ma i commenti di noco sono veramente simpatici!! brava!!
RispondiEliminaLety
Brava Noco
RispondiEliminala tua recenzione è veramente molto divertente!
Ho letto molto tempo fa questo libro che comunque mi è piaciuto molto malgrado tutte le "avventure" della protagonista.. Se non ricordo male è una testa rossa a cui ancora capiterà qualcosa..
Non è l'unico libro pieno di "avventure"che ho letto (d'altra parte sono sempre romanzi)non so se hai letto "le astuzie di lady Helen" della Sand lì è il protagonista maschile a passarne di tutti i colori ma rimanendo un "Ercolino sempreinpiedi"!
Ma ti consiglio di finire il libro, almeno a me, ti ripeto,è piaciuto, e di cercare anche il suo seguito "cuore di ferro"
Baci Marianna
Chissà perchè il commento precedente è uscito in anonimo?
RispondiEliminaora provo con questo
Marianna
Si in effetti, la Martin nei suoi romanzi mette sempre queste avventure della protagonista...
RispondiEliminaRicordo che quando ho letto "fuoco e anima, sempre della stessa autrice ho pensato "ma questa protagonista non poteva starsi un pò a casa?!
Però...io adoro Kat Martin perchè qualsiasi cosa scrive, la scrive con sentimento e suscita emozioni continue...
Forse sono troppo di parte?!
Oddio noco, la tua recensione e spassosissima, ma a suo tempo a me il libro era piaciuto molto, tanto che dopo questo ho iniziato a caercare tutti i suoi libri. E' vero che le sue eroine sono sempre delle oo7 in gonnella e stecche di balena ma è pur vero che la scrittrice nel finale di libro riesce a commuovermi sempre. Vedrai che continuando ti piacerà, specie nelle scene finali.
RispondiEliminaBaci
lulù
Eleonora sono d'accordo con te! Penso che di Kat martin adorerei persino la lista della spesa... ^_*
RispondiEliminaDetto questo...non mi sono accorta di questa nota stridente... anzi! A me è piaciuto moltissimo, è un DIK ( per me tutti i libri della Martin lo sono) e ho amato tantissimo lui *_*
complimenti noco!!! eheh queste "note stridenti" le ho notate anch'io quando ho letto il libro (che nell'insieme peraltro mi è piaciuto!!) la cosa che mi chiedo è: ma potevano davvero succedere cose simili alle donne in quell'epoca? erano davvero capaci di difendersi da sole? mi piace pensare di si,anche se....beh, meno male che ci sono queste autrici che ce le raffigurano in modo paricolare!!
RispondiEliminaChe forza Noco!! ahah...certo che a livello di sfiga 'sta tizia mi supera alla grande! Io non posso dire nulla al proposito perchè diciamo che questo della Martin mi è sfuggito, ma quanto prima provvedo a colmare la lacuna...oh mammina ma quanti ne devo leggere???!!
RispondiEliminaComunque bravissima Noco
Angy