Gloria e Gilberto non sono due eroi dei nostri romanzi, piuttosto sono due scrittori particolari. Particolari perche', da vari anni, allietano le occasioni felici con le loro fiabe e favole su misura!
Gloria ci racconta la loro passione:
Per saperne di piu' cliccate sul sito: FIABE SU MISURA
Cosa ne direste di un assaggio della loro creativita'?
La fiaba che segue , Il fiore e la lucciola, si e' classificata al terzo posto al Premio Internazionale Letterario Città di Viterbo.
Complimenti !
Il fiore e la lucciola
In una zona sabbiosa e arida della Terra viveva una bellissima pianta grassa. Il luogo era piuttosto inospitale e ormai da tempo nessuno s’avventurava più da quelle parti. Si mormorava che la pianta fosse alquanto particolare poiché riusciva a sopravvivere in condizioni difficili e che, in realtà, altro non fosse che un’anima in pena vittima di un incantesimo…
Il tempo scorreva monotono: non un’emozione, non una novità, giornate tutte uguali. In lui si faceva strada il desiderio d’arrendersi.
«Che scopo ha la mia esistenza? A quali fini posso aspirare?».
Le sue domande non trovavano risposta. Da quando il suo corpo lo aveva abbandonato e la sua anima si era ritrovata in quella pianta, ogni entusiasmo era svanito. Solo i ricordi, quelli sì, erano costantemente presenti.
Ma si chiedeva…
«Potrò mai continuare a vivere così? E quale vita, poi, in questa forzata immobilità?».
In mancanza d’altro era costretto a pensare…
«Rimpianti? Non più di tanto. Rimorsi? Forse. Speranze? E quando mai, in tale situazione!».
Ma si chiedeva...
«Perché una così crudele magia mi ha relegato in questa inutile pianta?».
Quante volte se l’era chiesto, e mai aveva ricevuto una spiegazione. Che rabbia non sapere il perché, e che disperazione non poter parlare con nessuno!
«Ecco, è finito un altro giorno. E domani cosa m’attenderà? E domani l’altro? Basta, non voglio continuare così… però mi è preclusa anche la possibilità di farla finita. Non posso muovermi, non posso fare nulla… se non aspettare.. ma aspettare cosa? Era bello il tempo in cui potevo muovermi, parlare, amare… un tempo andato che non tornerà più. Che male ho fatto per essere condannato così!?».
Una flebile luce s’accese in lui quando percepì una strana sensazione, una sensazione mai provata prima. Una sorta di calore stava crescendo, si stava muovendo dentro di lui, e questo lo turbò. Si sentì tirare, tendere da un lato, ma non capì. Eppure si stava espandendo, dilatando.
«Cosa mi succede?» si chiese con crescente preoccupazione. E subito si rispose: «Di cosa ti preoccupi, sciocco? Forse è giunto finalmente il momento… ma no, non può finire così, non ha senso!».
Decise comunque di non far nulla per contrastare quella particolare trasformazione e si lasciò andare, attendendo.
Più il tempo passò e più i suoi timori s’affievolirono perché non sentì dolore, ma solo piacere: un piacere sottile che lo pervase.
La sua anima stava esplodendo, stava quasi uscendo da quella pianta… che stesse tornando umano?
«No, non è possibile!».
E in effetti non tornò umano... ma rivide le stelle, mentre un intenso e inebriante profumo lo avvolse completamente.
«Sono io che emano questo profumo! Come è possibile?! Sono… sono diventato un fiore!».
Arrivò, allora, in volo una piccola lucciola. Volava lenta, spenta e senza entusiasmo. Volteggiando attorno al fiore, vide che questi la stava guardando.
«No, mi sto sbagliando, non guarda me. Che interesse può avere? Non ho nulla che possa attrarre nessuno... tanto meno un fiore! Ormai sono rassegnata. D’altronde, cos’altro potrei fare? Mi ritrovo trasformata in questa lucciola spenta e la voglia di vivere mi ha abbandonata, così come la persona cara che avevo accanto. La ricerca dell’amore è stata vana, e ora, nella mia nuova condizione, non mi resta che tirare avanti, cercando di passare il tempo. Mi chiedo solo cos’abbia fatto di male per essermi meritata tutto ciò».
Ma, intanto, il fiore e la lucciola si guardavano e la lucciola pensava...
«Quel fiore è troppo grande e troppo bello per poter desiderare me… perché, allora, continua ad osservarmi? Perché sembra volere che m’avvicini a lui? Forse gli faccio pena, forse vorrà compagnia… di sicuro, però, null’altro che questo».
Il fiore, alla vista della piccola e misteriosa creatura che gli volata attorno, emise un profumo ancor più intenso e volontariamente mosse i petali come sinuose onde, carpendo così l’attenzione della lucciola che, timidamente, alla fine si posò su di lui.
Il fiore e la lucciola iniziarono allora a conoscersi, si raccontarono il loro passato e scoprirono di stare tanto bene insieme, nonostante l’enorme diversità. Il fiore dichiarò il proprio amore alla lucciola, la lucciola lo ricambiò e i due vissero ore felici, attratti l’uno dall’altra, nel susseguirsi di un’infinità d’emozioni.
Il fiore si lasciò travolgere completamente ma, ahimè, non la lucciola che, a un tratto, si fece coraggio e gli disse: «Non posso restare… siamo troppo diversi e non vedo un futuro per noi. So che andandomene ti perderò, ma ho preso la mia decisione e, credimi, anche se a malincuore, ti devo lasciare. Grazie per le tue attenzioni: nessuno mai mi ha fatto e mi farà sentire così!».
I suoi occhi disperati si guardarono attorno per sfuggire ad altri occhi non meno disperati e interrogativi. Le sue candide guance si rigarono di pianto e, singhiozzando, se ne volò via.
Il fiore, rimasto nuovamente solo, piombò in un abisso di tristezza. Quale desolazione gli si prospettava per il futuro dopo quel, seppur sofferto, rifiuto? Iniziò così la notte, una delle più lunghe notti che ricordava.
I momenti meravigliosi trascorsi con quella magnifica creatura, l’illusione d’aver ritrovato la vita, quella vita che ormai da tempo l’aveva abbandonato, e ora… tutto tornava come prima.
Alzò lo sguardo al cielo e tristemente contemplò, ancora una volta, le stelle.
La lucciola s’allontanò, ma non di molto. Si posò affranta su uno stelo d’erba, si rannicchiò su se stessa e continuò a osservare il fiore. Trascorse la notte inquieta, ripensando più volte all’accaduto e interrogandosi sul motivo che l’aveva spinta fra quei petali.
«Eppure so, e sento, che solo con lui posso avere tutto ciò che intimamente desidero, che solo con lui posso essere me stessa completamente. Non ho idea del perché mi sia capitato questo incontro... forse per donarmi una parentesi felice fra tristi avvenimenti, forse una fiammata di felicità prima che la mia vita finisca... comunque sia, non mi lascerò sfuggire l’occasione una seconda volta! Qualunque sarà il disegno del mio destino, è e rimarrà l’esperienza più emozionante dell’intera mia esistenza».
Le sue riflessioni presero presto il sopravvento e, il mattino successivo, quando il fiore le chiese nuovamente d’avvicinarsi a lui, lei accettò.
S’abbandonò dolcemente fra i suoi petali, lo sfiorò delicatamente con le ali e gli sussurrò: «Sono tornata e non ti lascerò mai più».
Quelle parole fecero dischiudere il fiore, che si ripresentò in tutta la sua sgargiante bellezza e vigoria. La lucciola emise una luce intensa che parve quasi un sospiro di sollievo, entrò di slancio nel fiore ed egli l’abbracciò teneramente. Il sofferto e desiderato contatto inebriò a tal punto il fiore che emise un profumo maggiormente intenso, e più il profumo cresceva e più la luce della lucciola s’intensificava. Il profumo e la luce s’intrecciarono e formarono una spirale che iniziò a danzare.
I due si lasciarono travolgere da questa danza senza tempo e, infine, i petali del fiore lentamente si richiusero sulla lucciola, fondendo per sempre un profondo amore.
Il mattino successivo, il fiore e la lucciola non c’erano più. L’incantesimo di cui erano stati prigionieri s’era sciolto e le due anime si erano finalmente unite.
Il loro amore, infatti, vissuto intensamente nonostante la diversità, era stato premiato con la possibilità di restare insieme per sempre.
E per il loro amore, esemplare e unico, il fiore e la lucciola divennero gli angeli custodi di tutti gli innamorati. Ad essi, ancor oggi, giunge ogni tanto la preghiera di un uomo o di una donna che chiedono di proteggere la propria persona amata.
Illustrazione di Loredana Cestaro
Gloria ci racconta la loro passione:
Le fiabe, su misura o personalizzate, sono state scelte da molte persone proprio come dono in diverse occasioni, quali San Valentino, anniversario di matrimonio o convivenza e – addirittura – si sono trasformate in romantiche e originali bomboniere nuziali.
Con una fiaba si sono manifestati molti sentimenti: l’affetto di una madre per sua figlia, l’augurio di una vita felice di un padre al proprio figlio appena nato, la dichiarazione d’amore di un ragazzo alla sua giovane fidanzata, la grande e profonda amicizia tra due donne conosciutesi in un momento difficile della loro vita e tanti altri.
Noi siamo stati partecipi delle emozioni di queste persone, delle loro vicende, dei loro desideri e abbiamo cercato di creare storie che rispecchiassero il più possibile il loro vissuto e ciò che, tramite una fiaba o una favola, volevano esprimere.
Ci siamo resi conto che le fiabe non sono affatto una lettura solo per bambini, ma – anzi – rappresentano per gli adulti un ottimo modo di esprimere i propri sentimenti e di comunicare valori importanti.
All’inizio, quando avevamo pensato di scrivere “su richiesta”, non avevamo immaginato quale sarebbe stato il nostro coinvolgimento emotivo e quante sarebbero state le gratificazioni morali che avremmo ricevuto, cose che sono diventate per noi, ora, le più significative.
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La fiaba che segue , Il fiore e la lucciola, si e' classificata al terzo posto al Premio Internazionale Letterario Città di Viterbo.
Complimenti !
In una zona sabbiosa e arida della Terra viveva una bellissima pianta grassa. Il luogo era piuttosto inospitale e ormai da tempo nessuno s’avventurava più da quelle parti. Si mormorava che la pianta fosse alquanto particolare poiché riusciva a sopravvivere in condizioni difficili e che, in realtà, altro non fosse che un’anima in pena vittima di un incantesimo…
Il tempo scorreva monotono: non un’emozione, non una novità, giornate tutte uguali. In lui si faceva strada il desiderio d’arrendersi.
«Che scopo ha la mia esistenza? A quali fini posso aspirare?».
Le sue domande non trovavano risposta. Da quando il suo corpo lo aveva abbandonato e la sua anima si era ritrovata in quella pianta, ogni entusiasmo era svanito. Solo i ricordi, quelli sì, erano costantemente presenti.
Ma si chiedeva…
«Potrò mai continuare a vivere così? E quale vita, poi, in questa forzata immobilità?».
In mancanza d’altro era costretto a pensare…
«Rimpianti? Non più di tanto. Rimorsi? Forse. Speranze? E quando mai, in tale situazione!».
Ma si chiedeva...
«Perché una così crudele magia mi ha relegato in questa inutile pianta?».
Quante volte se l’era chiesto, e mai aveva ricevuto una spiegazione. Che rabbia non sapere il perché, e che disperazione non poter parlare con nessuno!
«Ecco, è finito un altro giorno. E domani cosa m’attenderà? E domani l’altro? Basta, non voglio continuare così… però mi è preclusa anche la possibilità di farla finita. Non posso muovermi, non posso fare nulla… se non aspettare.. ma aspettare cosa? Era bello il tempo in cui potevo muovermi, parlare, amare… un tempo andato che non tornerà più. Che male ho fatto per essere condannato così!?».
Una flebile luce s’accese in lui quando percepì una strana sensazione, una sensazione mai provata prima. Una sorta di calore stava crescendo, si stava muovendo dentro di lui, e questo lo turbò. Si sentì tirare, tendere da un lato, ma non capì. Eppure si stava espandendo, dilatando.
«Cosa mi succede?» si chiese con crescente preoccupazione. E subito si rispose: «Di cosa ti preoccupi, sciocco? Forse è giunto finalmente il momento… ma no, non può finire così, non ha senso!».
Decise comunque di non far nulla per contrastare quella particolare trasformazione e si lasciò andare, attendendo.
Più il tempo passò e più i suoi timori s’affievolirono perché non sentì dolore, ma solo piacere: un piacere sottile che lo pervase.
La sua anima stava esplodendo, stava quasi uscendo da quella pianta… che stesse tornando umano?
«No, non è possibile!».
E in effetti non tornò umano... ma rivide le stelle, mentre un intenso e inebriante profumo lo avvolse completamente.
«Sono io che emano questo profumo! Come è possibile?! Sono… sono diventato un fiore!».
Arrivò, allora, in volo una piccola lucciola. Volava lenta, spenta e senza entusiasmo. Volteggiando attorno al fiore, vide che questi la stava guardando.
«No, mi sto sbagliando, non guarda me. Che interesse può avere? Non ho nulla che possa attrarre nessuno... tanto meno un fiore! Ormai sono rassegnata. D’altronde, cos’altro potrei fare? Mi ritrovo trasformata in questa lucciola spenta e la voglia di vivere mi ha abbandonata, così come la persona cara che avevo accanto. La ricerca dell’amore è stata vana, e ora, nella mia nuova condizione, non mi resta che tirare avanti, cercando di passare il tempo. Mi chiedo solo cos’abbia fatto di male per essermi meritata tutto ciò».
Ma, intanto, il fiore e la lucciola si guardavano e la lucciola pensava...
«Quel fiore è troppo grande e troppo bello per poter desiderare me… perché, allora, continua ad osservarmi? Perché sembra volere che m’avvicini a lui? Forse gli faccio pena, forse vorrà compagnia… di sicuro, però, null’altro che questo».
Il fiore, alla vista della piccola e misteriosa creatura che gli volata attorno, emise un profumo ancor più intenso e volontariamente mosse i petali come sinuose onde, carpendo così l’attenzione della lucciola che, timidamente, alla fine si posò su di lui.
Il fiore e la lucciola iniziarono allora a conoscersi, si raccontarono il loro passato e scoprirono di stare tanto bene insieme, nonostante l’enorme diversità. Il fiore dichiarò il proprio amore alla lucciola, la lucciola lo ricambiò e i due vissero ore felici, attratti l’uno dall’altra, nel susseguirsi di un’infinità d’emozioni.
Il fiore si lasciò travolgere completamente ma, ahimè, non la lucciola che, a un tratto, si fece coraggio e gli disse: «Non posso restare… siamo troppo diversi e non vedo un futuro per noi. So che andandomene ti perderò, ma ho preso la mia decisione e, credimi, anche se a malincuore, ti devo lasciare. Grazie per le tue attenzioni: nessuno mai mi ha fatto e mi farà sentire così!».
I suoi occhi disperati si guardarono attorno per sfuggire ad altri occhi non meno disperati e interrogativi. Le sue candide guance si rigarono di pianto e, singhiozzando, se ne volò via.
Il fiore, rimasto nuovamente solo, piombò in un abisso di tristezza. Quale desolazione gli si prospettava per il futuro dopo quel, seppur sofferto, rifiuto? Iniziò così la notte, una delle più lunghe notti che ricordava.
I momenti meravigliosi trascorsi con quella magnifica creatura, l’illusione d’aver ritrovato la vita, quella vita che ormai da tempo l’aveva abbandonato, e ora… tutto tornava come prima.
Alzò lo sguardo al cielo e tristemente contemplò, ancora una volta, le stelle.
La lucciola s’allontanò, ma non di molto. Si posò affranta su uno stelo d’erba, si rannicchiò su se stessa e continuò a osservare il fiore. Trascorse la notte inquieta, ripensando più volte all’accaduto e interrogandosi sul motivo che l’aveva spinta fra quei petali.
«Eppure so, e sento, che solo con lui posso avere tutto ciò che intimamente desidero, che solo con lui posso essere me stessa completamente. Non ho idea del perché mi sia capitato questo incontro... forse per donarmi una parentesi felice fra tristi avvenimenti, forse una fiammata di felicità prima che la mia vita finisca... comunque sia, non mi lascerò sfuggire l’occasione una seconda volta! Qualunque sarà il disegno del mio destino, è e rimarrà l’esperienza più emozionante dell’intera mia esistenza».
Le sue riflessioni presero presto il sopravvento e, il mattino successivo, quando il fiore le chiese nuovamente d’avvicinarsi a lui, lei accettò.
S’abbandonò dolcemente fra i suoi petali, lo sfiorò delicatamente con le ali e gli sussurrò: «Sono tornata e non ti lascerò mai più».
Quelle parole fecero dischiudere il fiore, che si ripresentò in tutta la sua sgargiante bellezza e vigoria. La lucciola emise una luce intensa che parve quasi un sospiro di sollievo, entrò di slancio nel fiore ed egli l’abbracciò teneramente. Il sofferto e desiderato contatto inebriò a tal punto il fiore che emise un profumo maggiormente intenso, e più il profumo cresceva e più la luce della lucciola s’intensificava. Il profumo e la luce s’intrecciarono e formarono una spirale che iniziò a danzare.
I due si lasciarono travolgere da questa danza senza tempo e, infine, i petali del fiore lentamente si richiusero sulla lucciola, fondendo per sempre un profondo amore.
Il mattino successivo, il fiore e la lucciola non c’erano più. L’incantesimo di cui erano stati prigionieri s’era sciolto e le due anime si erano finalmente unite.
Il loro amore, infatti, vissuto intensamente nonostante la diversità, era stato premiato con la possibilità di restare insieme per sempre.
E per il loro amore, esemplare e unico, il fiore e la lucciola divennero gli angeli custodi di tutti gli innamorati. Ad essi, ancor oggi, giunge ogni tanto la preghiera di un uomo o di una donna che chiedono di proteggere la propria persona amata.
Illustrazione di Loredana Cestaro
molto carina questa storia, colmplimenti all'autrice! io adoro tutte le favole perchè comunque fanno sognare, anche se scritte per i più piccoli, e quindi appena ne ho l'occasione mi diverto un sacco a leggerle alla mia nipotina !
RispondiEliminaUna fiaba bellissima e commovente. Bellissima anche l'iniziativa di Gloria e Gilberto, sicuramente persone speciali, dotate di una forte sensibilità per fare un lavoro dove non solo è importante saper esprimere se stessi ma anche comprendere a fondo chi ci sta di fronte per ricreare e trasporre ciò che è.
RispondiEliminaVolevo chiedere, le loro fiabe sono mai state pubblicate oppure sono esclusiva di chi le ordina? Dove si possono leggere altrimenti?
Grazie
Silvia
Ciao,
RispondiEliminasono Gloria di Fiabe Su Misura e ringrazio Silvia per i complimenti che fa a me e Gilberto nel suo commento.
Con l'occasione rispondo anche alla sua domanda: alcune nostre fiabe sono state bubblicate da piccole case editrici e un paio di raccolte usciranno proprio il prossimo anno. Sono pubblicabili, però, solo le fiabe generiche e le fiabe personalizzabili in versione originale, poiché le fiabe su misura, troppo ricche di particolari e riferimenti che solo chi ne è il protagonista può capire, non possono essere facilmente comprese da chiunque. In ogni caso, per richiedere qualsiasi nostra fiaba, basta collegarsi al sito www.fiabesumisura.it e scriverci una mail.
Cari saluti.
Gloria
Bellissima idea! Complimenti a Gloria e Gilberto. Le favole sono state sempre un pezzo della mia vita ed è bello leggerle o raccontarle sia per sè stessi che per gli altri. Ricordo con piacere quando d'estate al mare raccoglievo attorno a me, come il pifferaio magico, alcuni bambini raccontando loro delle favole. Riesco quindi a comprendere benissimo quale tipo di gratificazioni possa portare questa splendida idea di scrivere fiabe su misura a Gloria e Gilberto. Ho letto questa, Il fiore e la lucciola, e mi è sembrata quanto mai azzeccata al vuoto e al grigiore che a volte ci spengono a poco a poco la voglia di vivere e come sia importante lasciarsi andare alla gioia di nuove esperienze senza farsi frenare dal passato, solo perchè lo conosciamo.
RispondiEliminaComplimenti ancora. Davvero bravi!
Le favole sono solo per i bambini???? SI ma bambini di tutte le età..... anche la mia da vecchiarda!
Ciao. Erica