Aaarghhhh! Odio il misundestanding!
Quell'escamotage, usato e strausato, nonché abusato dalle scrittrici nei romanzi rosa, quando non trovano ispirazione per una storia d'amore.
Avete presente?
Lei ama lui da una vita, ma sentendosi una cozza, crede che lui non se la filerà mai.
Lui si accorge di lei dopo un po' e se ne innamora, ma crede che lei sia innamorata di un altro e allora non le dice nulla.
Non si sa come, per un qualche evento straordinario, o perché scoperti insieme o perché obbligati dalle famiglie si sposano, ma non si confidano i loro pensieri e perciò sono sicuri che l'altro sia infelice nel matrimonio.
Lui va via pensando così di liberarla dalla sua presenza.
Lei lo lascia andare dicendogli che sta bene da sola ed è meglio che lui si trovi un'amante.
Lui non riesce a trovarsi un'amante che lo aggradi perché pensa alla moglie, ma invece di tornare a casa e dirle che la ama, passa le notti a giocare ed ubriacarsi come una cocuzza.
Lei soffre, non dorme, deperisce, ma manco morta gli scrive di tornare a casa e di consumare il matrimonio. Perché, cacchio, questi due neanche hanno passato insieme la prima notte.
O se hanno fatto l'amore, erano così disperatamente certi di imporsi l'uno sull'altra che non hanno goduto una cippa lippa.
Ad un certo punto, un amico, un parente, una zia, una nonna, apre gli occhi al protagonista, il quale torna dalla moglie con la speranza che lei lo ami.
Ma se si vuole allungare il brodino, basta far sentire al nostro eroe (eroeeee?! Deficiente!) una frase equivoca detta da lei ed ecco che riparte senza chiedere spiegazioni, ma sicuro di essere misero e tapino, nonché incompreso dalla moglie (ancora illibata mi raccomando o comunque “consumata” poco!).
Dopo qualche pagina di consommè annacquato, finalmente l'illuminazione colpisce come un fulmine uno dei due o tutti e due e abbiamo l'happy ending.
Alleluja è finito il racconto.
Quanti, ma quanti ne avete letti di simili?
Non mi sono inventata nulla, ho solamente riportato la trama di molti libri di cui non ricordo il titolo, ultimo, ma non ultimo “Cieli di Cornovaglia” della Quinn.
Devo confessarvi una cosa, un mio difetto, ma brutto brutto brutto. Io un libro inizio a leggerlo e poi... mi vergogno... salto qua e là. A volte (ohh non picchiatemi vi prego) vado a leggere anche la fine (non resisto sono debole lo so!).
E' quello che ho fatto con il libro della Quinn. Perché il libro precedente “Danzando sotto le stelle” l'avevo iniziato ma non sono riuscita a finirlo da quanta noia provavo.
Ma santo cielo! Purtroppo la curiosità uccise il gatto e sono incappata nel solito misundestanding.
E li mi è scattato lo strullo, come si dice dalle mie parti.
Mi sono fermamente rifiutata di leggerlo. Mi è venuta una rabbia ma una rabbia... che lo avrei strappato, ridotto a pezzettini, bruciato, mangiato (come zio Paperone si mangia il cappello quando si arrabbia).
Ora che lo strullo si è defilato, mi sono un po' pentita di averlo regalato senza leggerlo, ma è solamente la curiosità che parla.
Chissà se all'amichetta alla quale l'ho regalato è piaciuto? Chissà se il mio non sia stato un errore?
Ma ragazze voi non siete stufe di leggere sempre le stesse situazioni riportate in molti libri?
Non pensate anche voi che i protagonisti sembrano tanti babbuini idioti che non riescono a confidare i loro sentimenti con coraggio e sincerità?
Non vi fanno stizzire le pagine su pagine di fraintendimenti, di sentimenti inespressi, di conversazioni idiote in cui lui o lei negano di amarsi, adducendo motivi stupidi e noiosi?
O sono io che sono strana?
E se la pensate come me, cosa è cambiato in noi? I nostri gusti si sono evoluti verso racconti più appassionati e intriganti? Racconti in cui la psicologia del carattere dei protagonisti è più importante della descrizione di feste, passeggiate in Hyde Park o tè pomeridiani?
Avete letto racconti con il misundestanding? Vi ricordate i titoli? Perché, io proprio non li ricordo ...
Lullibi
Quell'escamotage, usato e strausato, nonché abusato dalle scrittrici nei romanzi rosa, quando non trovano ispirazione per una storia d'amore.
Avete presente?
Lei ama lui da una vita, ma sentendosi una cozza, crede che lui non se la filerà mai.
Lui si accorge di lei dopo un po' e se ne innamora, ma crede che lei sia innamorata di un altro e allora non le dice nulla.
Non si sa come, per un qualche evento straordinario, o perché scoperti insieme o perché obbligati dalle famiglie si sposano, ma non si confidano i loro pensieri e perciò sono sicuri che l'altro sia infelice nel matrimonio.
Lui va via pensando così di liberarla dalla sua presenza.
Lei lo lascia andare dicendogli che sta bene da sola ed è meglio che lui si trovi un'amante.
Lui non riesce a trovarsi un'amante che lo aggradi perché pensa alla moglie, ma invece di tornare a casa e dirle che la ama, passa le notti a giocare ed ubriacarsi come una cocuzza.
Lei soffre, non dorme, deperisce, ma manco morta gli scrive di tornare a casa e di consumare il matrimonio. Perché, cacchio, questi due neanche hanno passato insieme la prima notte.
O se hanno fatto l'amore, erano così disperatamente certi di imporsi l'uno sull'altra che non hanno goduto una cippa lippa.
Ad un certo punto, un amico, un parente, una zia, una nonna, apre gli occhi al protagonista, il quale torna dalla moglie con la speranza che lei lo ami.
Ma se si vuole allungare il brodino, basta far sentire al nostro eroe (eroeeee?! Deficiente!) una frase equivoca detta da lei ed ecco che riparte senza chiedere spiegazioni, ma sicuro di essere misero e tapino, nonché incompreso dalla moglie (ancora illibata mi raccomando o comunque “consumata” poco!).
Dopo qualche pagina di consommè annacquato, finalmente l'illuminazione colpisce come un fulmine uno dei due o tutti e due e abbiamo l'happy ending.
Alleluja è finito il racconto.
Quanti, ma quanti ne avete letti di simili?
Non mi sono inventata nulla, ho solamente riportato la trama di molti libri di cui non ricordo il titolo, ultimo, ma non ultimo “Cieli di Cornovaglia” della Quinn.
Devo confessarvi una cosa, un mio difetto, ma brutto brutto brutto. Io un libro inizio a leggerlo e poi... mi vergogno... salto qua e là. A volte (ohh non picchiatemi vi prego) vado a leggere anche la fine (non resisto sono debole lo so!).
E' quello che ho fatto con il libro della Quinn. Perché il libro precedente “Danzando sotto le stelle” l'avevo iniziato ma non sono riuscita a finirlo da quanta noia provavo.
Ma santo cielo! Purtroppo la curiosità uccise il gatto e sono incappata nel solito misundestanding.
E li mi è scattato lo strullo, come si dice dalle mie parti.
Mi sono fermamente rifiutata di leggerlo. Mi è venuta una rabbia ma una rabbia... che lo avrei strappato, ridotto a pezzettini, bruciato, mangiato (come zio Paperone si mangia il cappello quando si arrabbia).
Ora che lo strullo si è defilato, mi sono un po' pentita di averlo regalato senza leggerlo, ma è solamente la curiosità che parla.
Chissà se all'amichetta alla quale l'ho regalato è piaciuto? Chissà se il mio non sia stato un errore?
Ma ragazze voi non siete stufe di leggere sempre le stesse situazioni riportate in molti libri?
Non pensate anche voi che i protagonisti sembrano tanti babbuini idioti che non riescono a confidare i loro sentimenti con coraggio e sincerità?
Non vi fanno stizzire le pagine su pagine di fraintendimenti, di sentimenti inespressi, di conversazioni idiote in cui lui o lei negano di amarsi, adducendo motivi stupidi e noiosi?
O sono io che sono strana?
E se la pensate come me, cosa è cambiato in noi? I nostri gusti si sono evoluti verso racconti più appassionati e intriganti? Racconti in cui la psicologia del carattere dei protagonisti è più importante della descrizione di feste, passeggiate in Hyde Park o tè pomeridiani?
Avete letto racconti con il misundestanding? Vi ricordate i titoli? Perché, io proprio non li ricordo ...
Lullibi
Troppo divertente!
RispondiEliminaCone autrice posso solo dire che prenderò nota.
Miriam
Signora Formenti sono onorata che abbia letto il post e ancor più onorata che possa tenerne conto.
RispondiEliminaGrazie
Lucia
Di libri di questo genere credo che ne abbiamo letto tutte a iosa e non se ne può più. I titoli non ne ricordo nessuno perchè questi libri vengono cancellati automaticamente dal cervello che fa tabula rasa. Alla fine sono pochi quelli che ti rimangono nel cuore. Ricordo più i titoli dei miei primi libri che quelii che ho letto negli ultimi tempi. Sarà la vecchiaia che incombe o ultimamente le autrici sono più superficiali(fatte ovviamente le dovute eccezioni).Niki
RispondiEliminaSi, si, avete ragione Niki e Lullibi, quelle trame lì (trame?!) sono insopportabili.
RispondiEliminaNeanch'io ricordo un titolo di 'sti libri-fotocopia, ma potrei elencare tanti titoli di telenovele sudamericane, tanto il "brodo" allungato (di dado) era lo stesso.
Ma non era Rockerduck a mangiare il cappello?
Ciao
Lucilla
Divertentissima!
RispondiEliminaQuesto counque è un clichè solito di molti romanzi...
Secondo me però la differenza sta sempre lì: nel modo dell'autrice di scrivere e raccontare la cosa!
Tutte le telenovelas erano incentrate su questo: fraintendimenti più o meno credibili (nervoso!!!).
anche i romanzi sono così...
ci sono alcuni della Balogh ad esempio che sono come dici tu...(e non tutti sono male)...poi ci sono le autrici che "vivono" di fraintesi e rimbambimenti!
Sembra che gli eroi dormino...io direi il bello addormentato!
Per on innervosirti, fai come me....pensa il nostro eroe come il topino di Alice nel paese delle meraviglie (hai presente la scena del cappellaio matto?!)...lì lui dolce e carino dorme e ogni tanto si sveglia e percepisce qualcosa: "zicchezuccheza!!!
ihihihihih
"Vuoi bere qualcosa, Pedro?
RispondiEliminaOppure vuoi qualcosa da bere, Pedro? Come dici? Dolores De Pansa mi tradisce? Caramba, non la sposo più. Che dici? Andare a parlarle? No, deve indovinare lei che qualcosa non va! Ma proprio non vuoi bere qualcosa, Pedro?"
Hihihi, quanti ricordi.
Lucilla
Sto ancora ridendo...sei straordinaria non ci sono dubbi! Comunque anch'io la penso come te ed è insopportabile verrebbe da dire "Cavolo provaci se non ti vuole pazienza non muori!"
RispondiEliminaScusami Lillubi se vado fuori tema, ma quante di voi vedevano Cuore Selvaggio? Io a dire il vero l' ho conosciuto solo un paio di anni fa,,,
RispondiEliminaMitico Cuore Selvaggio! Piaceva perfino a me.
RispondiEliminaMia madre mi obbligò a registrarglielo tutto(!) e se lo riguardava insieme a nonna, tutti i giorni. Dovevo anche dire che i poster del protagonista appesi in casa erano miei.
Fu una svolta, finalmente una telenovela dalla trama forse non originalissima ma godibile, curata nei particolari e soprattutto con un protagonista DA TRIPLICE INFARTO CORONARICO!
Haaa, Juan Del Diablo, un vero maschio alpha da romance!
E poi bei paesaggi, vestiti splendidi, musiche sognanti....
Altro che le vecchie telenovele, con protagonisti inguardabili e girate tutte nella stessa stanza.
Che fai Ross, vuoi sturare la bottiglia dei ricordi?
Lucilla
Aridinghetelalallerallera!
RispondiEliminaAltro che cec... Madama Ross, ma allora ce fai!
Mi chiamo Lullibiiiiiiii. Uffa.
Ma di che versione di Cuore Selvaggio parliamo?
Io ne ho viste due e mi sono piaciute tutte e due.
La prima mi era piaciuta per la storia che mi aveva fatto innamorare del personaggio di Juan del Diablo.
La seconda... che ve lo dico a fare, ehhh (sospiro) bellissimo Edoardo Paolomo. Che cottaaaa!
Lullibi, Dama Ross, Lullibi. O.K.?
Povero Eduardo Palomo, morto così giovane. Mai visto un pirata così.
RispondiEliminaLucilla
Concordo in pieno con Eleonora....tutto dipende dalla scrittrice. A me sono piaciuti tantissimo alcui libri della Balogh dove questo clichè è stato ampiamente usato anzi li ho preferiti alle sue storie più dinamiche. La scrittrice, a mio avviso,fa la differenza tra un libro noioso e un libro che regala emozioni anche se la storia è "già vista".
RispondiEliminaP.S. Cuore selvaggio.....Edoardo Palomo...che storia indimenticabile!!
Daisy
Ma perche' che ho detto? Lillubi...ma tu poi, sti nick cosi difficiliiii!
RispondiEliminaUff :(
Straquoto Eleonora.
RispondiEliminaNon importa il "cosa" ci sia nella trama, quanto piuttosto il "come".
Come giustamente osservato, le trame del genere non possono che ripetersi, ma proprio per questo le amiamo. Io supero l'eventuale noia leggendo anche testi di altro genere.
Ad esempio, aspetto con trepidazione il prossimo Brisbin in uscita nei grs la cui trama pare identica a quella del mio amatissimo IL LUPO E LA COLOMBA woodiwissiano.
Riguardo a CUORE SELVAGGIO già mi conoscete come salvajita forever !!! un bacio a tutte quante buon we
lady.peonia
Cara Lullibi, effettivamente anche io la penso come te e mi sono fatta esattamente la stessa domanda ed ora ti dirò come mi sono risposta.
RispondiEliminaSecondo me a forza di "sfornare" romanzi di un certo periodo storico preciso, per forza di cose limitativo, e con precise ed estremamente vincolanti regole sociali, alla fine le idee per le trame non sono infinite. O abbiamo di fronte dei "mostri sacri" della scrittura ed allora c'è "un'idea" che rende diverse le storie, altrimenti, alla fin fine, si assomigliano quasi tutti.
Indubbiamente le storie ambientate in era moderna lasciano più spazio alle idee ma, purtroppo almeno secondo me, l'eccessiva liberalità sessuale spesso estingue l'aspettativa di un incontro, un corteggiamento, insomma una storia con dei canoni, non mi vergogno di dirlo, anche romantici.
Complimenti per l'articolo che, come sempre, mi diverte tantissimo.
Ciao Simona
Complimenti per il post Lullibi, mi hai regalato parecchie risate.
RispondiEliminaAnch'io non sopporto questi romanzi dove i protagonisti non si chiariscono mai perchè non si parlano o non sono sinceri, questo può andar bene per una parte della storia ma non dall'inizio alla fine.
Non sei l'unica a saltare quà e la fra le pagine di un romanzo, io stessa non resisto ma riesco a evitare di spoilerarmi la fine.
Mi unisco alle fan di Cuore Selvaggio che è in assoluto la mia telenovela preferita.
Ciao :-)
Emy
Luciaaa bravaaaaa!!!!
RispondiEliminaIl post è strabello e molto divertente.
Neanche io sopporto molto il non parlarsi e costruire tutta la storia su questi silenzi.
Il libro però mi è piaciuto (grazie! come ben sai il dono mi è stato molto gradito!).
Perchè? Prima di tutto perchè in realtà il segreto non è così determinante e poi perchè come Ele io credo che la bravura dell'autrice faccia ingoiare di tutto. Le note stridenti anche.
baci.
Acc... Libera vuoi dire che era bello??!!!
RispondiEliminaEhm, senti, pss... me lo ridaresti?
Vedi a volte la fretta!
Un altro tema trito e ritrito è quello del matrimonio come unica soluzione per fronteggiare situazioni impossibili.
RispondiEliminaMi spiego: lei ha un guaio insormontabile, tipo il padre in galera o il fratello scomparso, oppure i cuginetti all'ospedale;chiede aiuto all'eroe e questo, per risolvere il guaio, le propone di sposarlo. Ma non perchè è il giudice che ha arrestato il padre o il primario dell'ospedale, ma perchè.... a volte non si capisce bene.
Oppure lei propone a lui di sposarla perchè è l'unico modo per porre fine a una guerra mondiale o alla fame nel mondo. Non è sempre chiaro perchè questo matrimonio s'abbia da fare, ma è così.
Ma quache scandaloso rapporto di libertinaggio no, eh? Eppure, anche in epoche passate esistevano gli scandali.
Lucilla
Bel post, molto divertente!
RispondiEliminaAnch'io la penso come chi dice che dipende dall'autrice...una brava autrice ti fa leggere di tutto.
Il misundestanding però molto spesso è necessario, se tutto si risolvesse subito il romanzo sarebbe di venti pagine...certo deve essere credibile, non deve durare per tutto il libro e, soprattutto, i protagonisti non devono fare la figura degli idioti.
Ho letto recentemente un romance (di cui non ricordo il titolo!) in cui il misundestanding era veramente il protagonista del romanzo, tirato per i capelli, e la cosa mi ha decisamente irritato, ma in genere, come ho detto, non mi da particolarmente fastidio.
Be io potrei citare tutti quei sottiletta di venti anni fà col miliardario, greco e non, che con una palla qualsiasi costringevano l'eroina di turno a seguirli di qua o di là per poi strapazzarle per il resto delle canoniche 100 pagine. L'eroina buona e sottomessa che per amore sopporta di tutto e poi nelle ultime 10 pagine invece di dargli una bella capocciata lo ascolta inebetita confessare che:
RispondiElimina1 se le ha fatto perdere il lavoro e gli amici...era solo per amore
2 se l'ha minacciata di spedirle il padre o il fratello in galera...era solo per amore
3 se l'ha trascinata su un'isoletta praticamente deserta in cui nessuno parla la sua lingua...era solo per amore
4 se quando arriva la ex sventolona, lui se la fila per bene per farla ingelosire...era solo per amore.
5 se non le ha mai confessato i suoi turpi segreti, i suoi terribili peccati - tipo averle messo sotto il gatto, lasciando a noi lettrici immaginare ben di peggio -...era solo per amore
...
Ma che amore???!!! Ma fatti vedere da uno bravo!!!! E tu, ragazza mia tira fuori le ..., ahemmm, scusate, gli attributi e chiarisci subito a 'sto tipo che non ti può trattare come uno zerbino!!!
Susanna
@susanna....fatte vede' da uno bravoooo? ragazze mie, c'e' da morire di risata leggendo i vostri commenti.
RispondiEliminaLillubi (hihihihihihihi) bravissima, hai c'entrato il punto in maniera perfetta.
RispondiEliminaBasta con questi musi a destra e a manca, ma cosa c'è di meglio di un romanzo come il Lord della Seduzione? Jessica si che è una femmina, che non si ferma dinanzi a nulla! :oDDDDDDDDDDD
Lucilla e Susanna, condivido la vostra opinione su tutto.
Non c'è amore dove non c'è dialogo, e posso comprendere certi atteggiamenti sono se alle spalle hanno delle situzioni gravi, come:
1 - Ho ucciso tuo fratello/padre/marito...e non so come dirtelo perchè ti amo e non voglio perderti.
2 - Sono un assassino e prima o poi mi scopriranno e non voglio coinvolgerti nei miei drammi.
3 - Varie e Eventuali.
Ami qualcuno? Diglielo, al massimo di dice picche, ci metti una pietra sopra e continui a vivere, invece di star farti mille pippe mentali per capire cosa pensa l'oggetto del tuo amore. Lo trovo un comportamento vigliacco e senza senso.
Baci a tutte
Esatto Lady, un comportamento vigliacco ed anche un pò infantile.
RispondiEliminaNel romanzo c'è sempre anche l'amica/o del/lla protagonista che ascolta paziente tutte le pippe mentali del/lla tapino/a, facendosi spappolare ben bene le gonadi mentre dispensa disastrosi consigli che di solito portano, se seguiti, alla tragedia.
Sarà per questo che la maggior parte di tali romanzi sono ambientati prima della nascita della psicanalisi?
Lucilla
Giusyyyyy hai citato uno dei miei romance preferiti!
RispondiEliminaAnche io adoro il personaggio di Jessica. Una vera eroina. Non come tante protagoniste insulse o peggio ancora insignificanti.
Post interessante, carino e divertente. Però, se posso, nn condivido l'opinione di chi ritiene il misunderstanding, come altri espedienti narrativi, ripetitivi e che rendano i romanzi insulsi. Secondo me il romance, come tutti gli altri generi narrativi (thriller, horror, poliziesco, ecc...) si basa essenzialmente su modelli narrativi imprescindibili, come su personaggi fortemente caratterizzati, tipo Commedia dell'Arte; gli argomenti sono più o meno sempre quelli, e anche i modi per scriverne, è vero che poi dipende dalla bravura della scrittrice trarne un'opera originale per stile narrativo, approfondimento psicologico dei personaggi o quant'altro. Anche l'opera lirica, ad es, si basa essenzialmente su cliché (senza voler dare al termine un significato a tutti i costi negativo); nn è che "La Traviata", "Carmen", ecc... brillino per particolare originalità nella trama, ma volete mettere lo svolgimento da parte di Verdi, Bizet o chi per essi? nessuno si sognerebbe mai di dire che qs nn siano opere immortali!
RispondiElimina"Cuore Selvaggio" è stato un mito! la mia preferita in assoluto, io e mia sorella la seguivamo religiosamente e ce la ricordiamo ancora oggi!
Ciao a tutte e grazie.
Hai colto il punto, ladymacbeth, lo sviluppo della trama; in certi casi il fraintendimento è imprescindibile dallo svolgimento dell'intreccio, in altri è palesemente un tentativo di prolungare il racconto tirando le situazioni per i capelli in maniera assurda, un vero e proprio accanimento terapeutico su un qualcosa di essenzialmente senza speranza.
RispondiEliminaGli archetipi del genere sono essenzialmente pochi e definiti: l'eroe e l'eroina, l'amore contrastato, la povertà e la ricchezza e poco altro.
E' lo sviluppo di questo poco che fa la differenza tra Jane Austen e Jackie Collins.
..Cuore selvaggio (sospiro).. e se lo ritrasmettessero, voi lo riguardereste? (Io si!)
Ciao
Lucilla
eh eh eh... ho sghignazzato a dovere! :-D
RispondiEliminasì, anche io mi incavolo quando la bravura dell'autrice non è sufficiente a farsi perdonare la trama riscaldata al microonde!
però è anche vero che basta poco, un particolare, un non so ché, a far sì che anche la trama più banale diventi la base per un libro bellissimo!
non c'è niente da fare: l'incantesimo è difficile da spiegare!
So solo che se non scatta, praticamente qualsiasi libro diventa intollerabile! ;-)
gio