TRAMA:
Ha fatto discutere non poco questo romanzo di Robin Schone, ed ora, e' tempo che anche noi ne ri-parliamo. A distanza di mesi dalla sua uscita, altri romanzi hanno scioccato le lettrici di Romance, e forse a questo punto si potrebbe leggere ed esaminare lo stile della Schone con piu' rilassatezza, non trovate?
Ce ne ho messo di tempo per convincermi a leggere Lezioni di Piacere di Robin Schone, ma finalmente ce l’ho fatta! Posso finalmente dire: l’ho letto anche io, e care donne, mi è piaciuto!
Avevo già apprezzato lo stile della Schone, attenzione non mi riferisco alla parte erotica, piuttosto allo stile narrativo. Ogni qualvolta che mi accosto ad un romanzo della Schone, mi sento come uno spettatore che segue attentamente i movimenti alla moviola di ogni personaggio, di ogni cosa che si muove intorno. L’immagine mentale che ne segue è sempre la stessa: un tipico quadro di Londra avvolta nella nebbia, dove ogni cosa c’è ma è sapientemente nascosta, fino a quando l’autrice non fa rintoccare l’orologio sulla torre, o muovere un passante che frettolosamente incrocia per qualche istante le vite dei protagonisti. Un quadro molto melanconico a dire il vero, un mondo ovattato che, con un colpo di penna, prende vita. E che vita, signore mie!
Vorrei arrivare direttamente a ciò che ha sconovolto molto lettrici a suo tempo, quindi spoileremo un pochino, ma giusto un po’, promesso! Dunque, uno dei cattivi di questa storia è senza dubbio il marito della protagonista. Non aspettatevi che questi alla fine si redima, anzi l’autrice ci porta sapientemente ad “odiarlo” cosi da farci accettare il nuovo amore di Elizabeth: Lo sceicco Bastardo. Il “ vizietto” del marito depravato, è l’omosessalità, e fin qui ci potrebbe anche stare. Il marito però oltre a preferire gli uomini, preferisce anche gli adolescenti, e qui....le lettrici si sono ribellate. La pederastia, però, è una pratica antica e benché sia raccapricciante, è una piaga sociale che esiste ancora, anche se ora si chiama con altri nomi.
È vero, le scene finali che la Schone descrive sono abbastanza forti e raccapriccianti, ma, pensateci bene, è forse la prima volta che leggete in un romanzo scene cosi crude? Virginia Henley, ad esempio, non va molto per il sottile quando deve descrivere una situazione ambigua. Ok, non avete letto nulla della Henley, cosa dire allora di uno degli ultimi romanzi pubblicati di Amanda Quick: Una notte da ricordare? Per chi lo avesse letto, sa bene che viene affrontata una piaga sociale attualissima, e la situazione che propone la Quick è veramente raccapricciante, e ahimé, più che veritiera. Brrr, al solo pensiero mi verrebbe da brandire uno spadone e fare pulizia generale di questi depravati.
Ed allora, come mai si accettano certi argomenti in un libro della Quick e non in quello della Schone?
Forse, come discutevo con un’amica, è che la Schone impernia il suo romanzo sulla tragedia stessa. Le brutture della vita non sono un piccolo contorno al romance per animarlo un po’, sono il romanzo stesso. Immancabilmente quindi, lo scritto ti porta a riflettere, pensare, piangere, invece che innamorarti e sognare. Ogni tanto ci sta’ leggere un libro della Schone, ma solo ogni tanto, altrimenti avremmo tutte bisogno del suo stesso psichiatra, perché care mie, la signora scriverà anche bene, ma per entrare in scene e personaggi del genere ce ne vuole di fegato!
Juneross
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Sposata molto giovane a un uomo scelto dal padre, Elizabeth Petre incarna l’ideale della gentildonna inglese: madre premurosa e moglie devota. Peccato che si ritrovi anche intrappolata in un matrimonio senza amore e senza passione. Decisa a sentirsi desiderata pur restando fedele al marito, che invece la tradisce, Elizabeth progetta di sedurlo. E c’è solo un uomo che può insegnarle tutti i segreti dell’amore: Ramiel Safyre, figlio di una contessa e di uno sceicco, educato alla cultura occidentale e ai piaceri orientali. Ma quando le sue lezioni diventano un’irresistibile tentazione, Elizabeth dovrà scegliere tra i propri doveri e un audace quanto sconosciuto desiderio…
Ha fatto discutere non poco questo romanzo di Robin Schone, ed ora, e' tempo che anche noi ne ri-parliamo. A distanza di mesi dalla sua uscita, altri romanzi hanno scioccato le lettrici di Romance, e forse a questo punto si potrebbe leggere ed esaminare lo stile della Schone con piu' rilassatezza, non trovate?
Ce ne ho messo di tempo per convincermi a leggere Lezioni di Piacere di Robin Schone, ma finalmente ce l’ho fatta! Posso finalmente dire: l’ho letto anche io, e care donne, mi è piaciuto!
Avevo già apprezzato lo stile della Schone, attenzione non mi riferisco alla parte erotica, piuttosto allo stile narrativo. Ogni qualvolta che mi accosto ad un romanzo della Schone, mi sento come uno spettatore che segue attentamente i movimenti alla moviola di ogni personaggio, di ogni cosa che si muove intorno. L’immagine mentale che ne segue è sempre la stessa: un tipico quadro di Londra avvolta nella nebbia, dove ogni cosa c’è ma è sapientemente nascosta, fino a quando l’autrice non fa rintoccare l’orologio sulla torre, o muovere un passante che frettolosamente incrocia per qualche istante le vite dei protagonisti. Un quadro molto melanconico a dire il vero, un mondo ovattato che, con un colpo di penna, prende vita. E che vita, signore mie!
Vorrei arrivare direttamente a ciò che ha sconovolto molto lettrici a suo tempo, quindi spoileremo un pochino, ma giusto un po’, promesso! Dunque, uno dei cattivi di questa storia è senza dubbio il marito della protagonista. Non aspettatevi che questi alla fine si redima, anzi l’autrice ci porta sapientemente ad “odiarlo” cosi da farci accettare il nuovo amore di Elizabeth: Lo sceicco Bastardo. Il “ vizietto” del marito depravato, è l’omosessalità, e fin qui ci potrebbe anche stare. Il marito però oltre a preferire gli uomini, preferisce anche gli adolescenti, e qui....le lettrici si sono ribellate. La pederastia, però, è una pratica antica e benché sia raccapricciante, è una piaga sociale che esiste ancora, anche se ora si chiama con altri nomi.
È vero, le scene finali che la Schone descrive sono abbastanza forti e raccapriccianti, ma, pensateci bene, è forse la prima volta che leggete in un romanzo scene cosi crude? Virginia Henley, ad esempio, non va molto per il sottile quando deve descrivere una situazione ambigua. Ok, non avete letto nulla della Henley, cosa dire allora di uno degli ultimi romanzi pubblicati di Amanda Quick: Una notte da ricordare? Per chi lo avesse letto, sa bene che viene affrontata una piaga sociale attualissima, e la situazione che propone la Quick è veramente raccapricciante, e ahimé, più che veritiera. Brrr, al solo pensiero mi verrebbe da brandire uno spadone e fare pulizia generale di questi depravati.
Ed allora, come mai si accettano certi argomenti in un libro della Quick e non in quello della Schone?
Forse, come discutevo con un’amica, è che la Schone impernia il suo romanzo sulla tragedia stessa. Le brutture della vita non sono un piccolo contorno al romance per animarlo un po’, sono il romanzo stesso. Immancabilmente quindi, lo scritto ti porta a riflettere, pensare, piangere, invece che innamorarti e sognare. Ogni tanto ci sta’ leggere un libro della Schone, ma solo ogni tanto, altrimenti avremmo tutte bisogno del suo stesso psichiatra, perché care mie, la signora scriverà anche bene, ma per entrare in scene e personaggi del genere ce ne vuole di fegato!
Juneross
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Qui mi scappa il commento entusiasta: io adoro questo romanzo. Non avevo mai letto niente della Schone ed ero un po' scettica, ma sono rimasta conquistata, sia dalla sua scrittura, sia da come affronta l'argomento difficile della pederastia. In sè l'argomento non mi spaventava, perchè già in altri libri l'avevo affrontato, ma anche perchè purtroppo se ne sente parlare troppo spesso nella vita reale e in fin dei conti, forse per una sensibilità mia meno spiccata che in altri, non mi nascondo da certi temi forti.
RispondiEliminaQuello che ho preferito di tutto il romanzo, a parte la condanna di certe violenze che ci si trova, non solo a quello che fa il marito di Elizabeth, ma anche di quello che è accaduto a Ramiel, è il modo in cui la Schone sa giocare con le parole... insomma, sa essere praticamente erotico nonostante i due protagonisti non si tocchino mai per 2/3 del libro... certo, poi recuperano! Mi fermo qui, perchè potrei parlarne per ore!
Concordo Ross, hai dato una buona descrizione dei romanzi della Schone e dei temi da lei trattati. E ti faccio anche i complimenti perchè veramente non avrei mai pensato che saresti stata tu a recensirlo, il contenuto sappiamo tutte che non ti è congeniale.
RispondiEliminaPur non amando il genere erotico, trovo che la Schone sia stata molto brava in questo romanzo, che sicuramente inserisco come preferito, almeno per questa autrice.
La trama la trovo avvincente e quanto mai attuale, nonostante sia ambientato nel passato. Questo sta a sottolineare che il lupo (il cattivo della situazione) perde il pelo, ma non il vizio.
Convengo anche io che i suoi libri vadano letti a intervalli piuttosto lunghi, ma sicuramente questo "lezioni di piacere" non è un libro da disprezzare, almeno a mio parere.
Ross!!! Mi stai diventando un'estimatrice di extra passion o.o??
RispondiEliminaA parte gli scherzi, questo libro è piaciuto molto anche a me, perchè l'erotismo sta molto più nella seduzione della parte "parlata" che in quella più esplictà, perchè il protagonista maschile è ferito dalla vita ed è un "diverso", ma non per questo meno sensibile, gratifica la sua donna in ogni momento facendola sentire bella ed attraente, anche dopo le gravidanze (e io so cosa significa avere un corpo post gravidanza...). E'un libro drammatico, che ti risucchia, per i cui protagonisti ho provato un'empatia vera e dolorosamente profonda.
E poi perchè il marito di lei è un mostro vero e gli stanno bene le corna!!!!!
Insomma la schone è un'autrice che sa toccare profondamente dentro di me, che sa affrontare argomenti forti senza scandalizzarmi e senza falsi sensazionalismi, ma, coinvolgendomi pienamente. Sono, anche, d'accordissimo, che vada affrontata solo talvolta e con lo spirito adatto, altrimenti "può nuocere gravemente alla salute"
Concordo anch'io con la recensione. La narrazione della Schone è vivida e coinvolgente e le scene tra i protagonisti sono molto sensuali. Le scene crude, per quanto raccapriccianti, erano inevitabili per la veridicità delle sofferenze vissute dai protagonisti.
RispondiEliminaE' un romanzo che non rileggerò (infatti l'ho dato via) ma che sono contenta di aver letto.
All'epoca del "dibattito" sul tema mi ero schierata assolutamente dalla parte delle vittime, ossia le donne maltrattate e i minori oggetto di violenze; il libro non mi attirava particolarmente, ma grazie alla sempre splendida Lady Akasha (che ringrazio ancora) ho potuto leggerlo in anteprima e -sorpresa!- mi è piaciuto. Nonostante non sia un'estimatrice del genere, ho trovato la lettura pervasa di un erotismo sottile e in certi punti davvero da scuola, nel senso che alcune situazioni meritano di essere messe in pratica....
RispondiEliminaScherzi a parte, l'autrice sa come si scrive, le scene delle lezioni erotiche sono anche più coinvolgenti della seduzione stessa.
I cattivi della situazione sono fra i più disgustosi dell'intera produzione "rosa", qualcosa di ributtante e non solo per le perversioni di cui si dilettano.
In definitiva, sono lieta di aver letto questo libro e di aver cambiato idea su di esso.
Ciao
Lucilla
Mah, a me questo romanzo non ha mai ispirato, non tanto per la serietà e drammaticità di alcuni temi trattati quanto per la trama in generale.
RispondiEliminaPer il resto, mi è capitato di leggere e apprezzare la Schone in altri suoi lavori.
Una piccola nota, non è «pedastria», bensì «pederastia».
Ludo.
Sembra che abbia fatto piu' scalpore che io abbia letto questo libro che il romanzo in se stesso. Ad ogni modo, avete tutte completato la mia idea, le mie sensazioni...che faccio a fare le recensioni, mi chiedo, se i vostri commenti sono piu' completi dei miei post? MAh?
RispondiEliminaP.s. grazie ludo, aggiusto subito la parola, rileggendo ho notato che ho sbagliato a scrivere anche omosessualita'....