Direttamente dalla scrivania di Lucilla.
La storia è presto detta: alla metà del diciottesimo secolo, Helen, ex amante di un duca, fugge dal nido approntatole dal nobiluomo portandosi appresso i due figli avuti da lui, perchè si è improvvisamente resa conto della miseranda vita (dal punto di vista morale) che sta conducendo e decide di sparire per sfuggire alla vendetta dell'abbandonato.
Per rendersi uccel di bosco, non trova di meglio che piombare in Scozia in casa di tal sir Alistair Munroe, con tutta probabilità un avo scozzese di Marilyn, e insediarsi di forza come governante, insieme ai due figli. Sir Alistair è reduce dalla guerra con la Francia nelle Colonie americane ed è gravemente sfregiato e deluso dalla vita. Lei è bella e bisognosa d'aiuto, lui orbo e di nobili intenti, possono non sbocciare l'amore e il desiderio? Ovviamente no, tali sentimenti sono giusto dietro l'angolo del polveroso castello di Alistair.
Ed essendo un Passion, le scene "calde" si sprecano: sesso selvaggio sul letto, sulla scrivania, nello studio, se nel settecento fosse esistita la lavatrice l'avrebbero fatto indubbiamente anche lì. E qui cominciano le dolenti note, o proseguono, vista la banalità della trama: le descrizioni delle scene di sesso. Sempre eccessive, anche un pò ridicole. Mi spiego: l'autrice deve essere affezionata all'aggettivo "bollente", perchè lo mette dappertutto; seni bollenti, cosce bollenti, sguardi, spalle, pettorali maschili e femminili, gambe, ammennicoli virili vari, tutto bollente. Sono anche tornata qualche pagina indietro per controllare se non mi fossi sbagliata sull'ambientazione, magari era un contemporaneo ambientato sulle nostre spiagge in questo agosto, appunto, bollente. Ma no, nessuno sbaglio: è solo la passione che anima i due protagonisti che fa salire vertiginosamente le temperature, rischiando di squagliare il libro in mano alla lettrice perplessa.
Non posso esimermi dal citare un passo che ho trovato semplicemente esilarante: per la serie "sesso & frutta" ecco a voi il limone!
In breve: lui si appresta all'ennesima fatica erotica e improvvisamente tira fuori un limoncino "poco più grande dell'unghia del suo pollice" e lo spreme sul sesso di lei, apparentemente con fini anticoncezionali. Leggendo, mi si sono contratti anche i capelli! Ma come?! Davvero si usavano questi metodi? La mia esperienza di donna di mondo si arricchisce vieppiù ad ogni nuova lettura, anche se, pensando ad eventuali abrasioni da eccessiva attività sessuale, ho pensato :-"Chissà che bruciori!"
Ma Alistair non aveva finito, poichè il succo del limone così generosamente asperso viene da lui lappato direttamente, come dire, dalla coppa in cui lo aveva versato. E dove pensate che possa finire il limone strizzato? Ma sì, indovinato, proprio lì! Ignoro come venga estratto e la sua destinazione ultima, su cui preferisco stendere almeno sette veli pietosi.
Abbiamo letto di panna, cioccolata, pesche e dolci vari usate come sonde ginecologiche, ma l'aspro limone mancava all'appello, bene, ora la macedonia è completa.
Ecco, a parte queste deliranti scene di fruttofilia, il libro è senza infamia e senza lode, soprattuto senza lode e si conclude con l'immancabile lieto fine. Potevo risparrmiare qualche soldo, sapendolo prima: magari mi ci compravo un pò di frutta, evitando accuratamente il limone, frutto che non guarderò mai più nello stesso modo.
Lucilla
La storia è presto detta: alla metà del diciottesimo secolo, Helen, ex amante di un duca, fugge dal nido approntatole dal nobiluomo portandosi appresso i due figli avuti da lui, perchè si è improvvisamente resa conto della miseranda vita (dal punto di vista morale) che sta conducendo e decide di sparire per sfuggire alla vendetta dell'abbandonato.
Per rendersi uccel di bosco, non trova di meglio che piombare in Scozia in casa di tal sir Alistair Munroe, con tutta probabilità un avo scozzese di Marilyn, e insediarsi di forza come governante, insieme ai due figli. Sir Alistair è reduce dalla guerra con la Francia nelle Colonie americane ed è gravemente sfregiato e deluso dalla vita. Lei è bella e bisognosa d'aiuto, lui orbo e di nobili intenti, possono non sbocciare l'amore e il desiderio? Ovviamente no, tali sentimenti sono giusto dietro l'angolo del polveroso castello di Alistair.
Ed essendo un Passion, le scene "calde" si sprecano: sesso selvaggio sul letto, sulla scrivania, nello studio, se nel settecento fosse esistita la lavatrice l'avrebbero fatto indubbiamente anche lì. E qui cominciano le dolenti note, o proseguono, vista la banalità della trama: le descrizioni delle scene di sesso. Sempre eccessive, anche un pò ridicole. Mi spiego: l'autrice deve essere affezionata all'aggettivo "bollente", perchè lo mette dappertutto; seni bollenti, cosce bollenti, sguardi, spalle, pettorali maschili e femminili, gambe, ammennicoli virili vari, tutto bollente. Sono anche tornata qualche pagina indietro per controllare se non mi fossi sbagliata sull'ambientazione, magari era un contemporaneo ambientato sulle nostre spiagge in questo agosto, appunto, bollente. Ma no, nessuno sbaglio: è solo la passione che anima i due protagonisti che fa salire vertiginosamente le temperature, rischiando di squagliare il libro in mano alla lettrice perplessa.
Non posso esimermi dal citare un passo che ho trovato semplicemente esilarante: per la serie "sesso & frutta" ecco a voi il limone!
In breve: lui si appresta all'ennesima fatica erotica e improvvisamente tira fuori un limoncino "poco più grande dell'unghia del suo pollice" e lo spreme sul sesso di lei, apparentemente con fini anticoncezionali. Leggendo, mi si sono contratti anche i capelli! Ma come?! Davvero si usavano questi metodi? La mia esperienza di donna di mondo si arricchisce vieppiù ad ogni nuova lettura, anche se, pensando ad eventuali abrasioni da eccessiva attività sessuale, ho pensato :-"Chissà che bruciori!"
Ma Alistair non aveva finito, poichè il succo del limone così generosamente asperso viene da lui lappato direttamente, come dire, dalla coppa in cui lo aveva versato. E dove pensate che possa finire il limone strizzato? Ma sì, indovinato, proprio lì! Ignoro come venga estratto e la sua destinazione ultima, su cui preferisco stendere almeno sette veli pietosi.
Abbiamo letto di panna, cioccolata, pesche e dolci vari usate come sonde ginecologiche, ma l'aspro limone mancava all'appello, bene, ora la macedonia è completa.
Ecco, a parte queste deliranti scene di fruttofilia, il libro è senza infamia e senza lode, soprattuto senza lode e si conclude con l'immancabile lieto fine. Potevo risparrmiare qualche soldo, sapendolo prima: magari mi ci compravo un pò di frutta, evitando accuratamente il limone, frutto che non guarderò mai più nello stesso modo.
Lucilla
Fantastico Lucilla.
RispondiEliminaHai perfettamente ragione, mi aspettavo di più dalla Hoyt, ma pazienza.
Comunque resto basita dinanzi a questa abitudine di inserire nei pertugi qualunque cosa. Scusate ma non è la mia idea di erotismo, anzi mi da il volta stomaco.
Ultimamente le scene sensuali le salto, sembrano un incontro di lotta libera...oppure una sessione sadomaso!!
Mi sa che ritorno a Georgette Heyer e alla Cartland...almeno sanno darti delle emozioni.
Ahhhh! Il limone! Me lo ero quasi scordato! Sì, è stata una scoperta... come al solito le domande tecniche abbondavano: da come avevano fatto a trovare un limone così piccolo (?!?), specie in Scozia (!), alle solite che ci siamo già dette... mi ha traumatizzato meno della pesca però!
RispondiEliminaDetto questo, a parte la solita scompisciata di risate dopo una malelingua di Lucilla, a me il romanzo non è dispiaciuto, ma sono daccordo con Lady Akasha, rispetto agli altri della Hoyt che ho letto è inferiore.
Caspita questo non l'ho comprato, ed ho fatto bene a quanto pare. Eppure dal primoracconto dei soldati, questo che viveva isolato in scozia doveva essere il piu' affascinante...boh? Brava Marti, anche io leggendo la recensione mi sono chiesta: un limone in scozia? piccolo come un 'unghia? Cattiva traduzione, o svista dell'autrice? Boh?
RispondiEliminaA me invece il libro era molto piaciuto... l'ho letto mesi fa in originale e non ricordo tuttissimo, ma mi aveva colpito il vecchio cane, i bambini, il ritorno alla civiltà di lui... è stato il mio primo libro della Hoyt e mi ha convinto abbastanza da comprarne poi altri. è vero che l'escamotage della trama è un po' assurdo (non ricordo come a lei fosse venuto in mente di presentarsi a casa sua... ma insomma...) ma ricordo che mi aveva lasciato un'impressione molto buona.
RispondiEliminaIl limone come anticoncezionale lo avevo incontrato anche altrove, non ricordo... anche io non sono appassionata di macedonie vaginali, ma pazienza... ;-)
Comunque, perchè se ho un dubbio e non me lo tolgo mi viene l'ulcera, ho controllato e a quanto pare il limone veniva usato come anticoncezionale fin dal Medioevo, stile diaframma, coadiuvato dall'effetto spermicida del succo.
RispondiEliminaConcordo con Gio che ha evidenziato i passaggi più belli del libro, che ho molto apprezzato anche io, quello che mi ha lasciato un po' insoddisfatta è che ha voluto esagerare con le scene d'amore, specialmente con una delle ultime che, per quanto mi piaccia come le scrive la Hoyt, sembrava messa lì come riempitivo e non ci stava con il resto della trama... insomma non c'era il crescendo di emozione che la amalgamasse al resto.
Il mio commento di poche ore fa non e' apparso forse perche' ho usato una parola " forte " nel descrivere l'attivita' sessuale di una protagonista di libri hot e di questo mi scuso con June oppure ho sbagliato qualcosa e allora non e' apparso. Comunque sia, ricomincio. Intanto i miei complimenti a Lucilla per il commento sul libro in questione Mentre leggevo ridevo come una matta. Io, il libruncolo l'ho letto e l'ho definito in un'unica maniera : scemo. Pero' mi chiedo e chiedo a voi. Nei secoli passati la donna era, come descrivono certi romance, frustrata sessualmente, bigotta e anche un po' cretina nella sua esagerata ingenuita' oppure donna di dubbia moralita' ( va bene cosi' ? ) e facente parte della serie do' cojo cojo come descritta da altri ? A me, infastidisce la prima come la seconda. Ma una via di mezzo proprio non esiste ? Un saluto a tutte Anna
RispondiEliminaLucilla, che spasso! Non ho ancora deciso se recuperarlo il libro o no, anche perchè le tue recensioni sono sempre così divertenti che ci si potrebbe già fermare a quelle!
RispondiEliminaForse potrei decidermi a comprarlo se ci fosse modo di convogliarlo, tutto questo calore...vi immaginate... metterci sopra il libro una pentola e far bollire la pasta!!! :-P
Susanna
@ Anna, sono andata a controllare negli spam e il commento che avevi scritto non c'e'. Mi spiace, ogni tanto blogger dai i numeri.
RispondiEliminaSe nel dovesse succedere di nuovo, mandami un mes privato, cercheremo di capire questi macchingegni moderni.
La domanda che tu lasci e' molto riflessiva, come erano le donne a quel tempo? Mumble...se leggi ad esempio l'ultimo di Susan Johnson, non mi ridordo il titolo pero', li c'e' una bella visione delle donne, cosi come in quello della schone....mumble, dobbiamo ampliare questo concetto,mi pare giusto! Okey, affilate gli artigli donne, tra qualche giorno prepariamo un post polemico! vi aspetto !
muahahahhahahahaha grande Lucilla :D
RispondiEliminaIo il libro non l'ho comprato xchè già la trama non mi attirava x niente: lei l'amante di un uomo da cui ha avuto due bambini e che fugge da lui O.o Cielo!!!! Bah.... E ora leggendo che non si fa mancare niente neppure da questo nuovo uomo...beh... direi che ho fatto benissimo a non prenderlo hihihihihi
E' proprio vero che ..de gustibus a me il libro é piaciuto molto é noto che la Hoyt inserisca nei suoi romanzi scene "bollenti" per usare lo stesso termine sopra citato io la ritengo un'autrice raffinata e capace nel descrivere scene hot a mio parere non volgari e il romanzo comunque fa parte dei"Passion"... capisco che le lettrici troppo sensibili possano venire urtate da certe scene e termini usati io che amo i romanzi a tinte forti ho goduto appieno della lettura
RispondiEliminaGrazie Ross, forse il mio pc e' da buttare ! Non amo molto la Shone ma provvedero'. In quanto alla Johnson credo di aver letto qualcosa di suo ma la memoria ogni tanto mi fa cilecca. Alla fine , pero', il dilemma e' sempre lo stesso: abbiamo ragione noi che gradiremmo meno stramberie sessuali sui libri e per questo definite troppo sensibili ? (chissa' che vuol dire troppo sensibili ). Oppure quelle lettrici a cui piacciono perche' le ritengono perfettamente inserite nella trama ? Vallo a capire. Un saluto Anna
RispondiEliminaLucilla!!! Bravissima, mi hai fatti ridere e riflettere. Mi piacciono veramente tanto i tuoi post.
RispondiEliminaPs... non fatemi neanche pensare all'uso del limone come diaframma... e poi si dice che le donne di un tempo fossero sessualmente frustrate: provateci voi a fare certe cose con il limone di mezzo!!!!
Ringrazio tutte per i complimenti, sono rientrata da poco ed ho acceso or ora il pc, sono felice di avervi fatto divertire; non è che il libro sia proprio da buttare, per passare un paio d'ore va più che bene, è che a me piacciono le trame con un minimo di logica. Questa donna è veramente assurda e un protagonista maschile potenzialmente affascinante come Alistair meritava una partner meno oca. E poi, ma non c'è nessuna autrice che riesca a descrivere una scena di sesso senza essere ridicola? Farò come consiglia lady Akasha: certe scene le salterò.
RispondiEliminaCiao
Lucilla
Ma quali sensibili????( sono d'accordo cono Anna: che si intende x alcune che siamo sensibili??? Io leggo i libri della Ward tanto x e adoro le sue scene di sesso) Bah! Qui non si tratta di essere troppo sensibili x certe scene ma di considerarle semplicemente ASSURDE -.-
RispondiEliminaHo letto anche di polvere di felce usata come anticoncezionale, o di tamponi di cotone, ma il limone deve far MALE! :((((((
RispondiEliminaLucilla
Nel mio definire certe lettrici troppo sensibili non era polemico ma visto che qualcuna si é sentita offesa rettifico quanto meno suscettibili visto i post seguiti al mio comunque é soggettivo il fatto o meno di rimanere infastiditi da certe scene definite magari un pò forti e bollare il romanzo come "scemo" è piuttosto offensivo nei confronti di un'autrice di tutto rispetto non me ne voglia la signora che gestisce questo blog che trovo tra l'altro interessante saluti
RispondiEliminaLucilla, pensala così: il limone era anticoncezionale perchè dopo la prima volta che lo provavi, la seconda preferivi l'astinenza!
RispondiEliminaCara Anonima, ho letto altri libri della Hoyt e li ho trovati molto belli. Questo, secondo me, gli e' riuscito un po' meno (cosi' non offendo nessuno ! ) Adoro la Ward, che quando descrive le scene di sesso non e' proprio Santa Maria Goretti. Ma quando leggo di limoni o prugne o altre amenita' del genere la parola che mi viene in mente e' " scemo ". Senza voler offendere nessuno e' ovvio. Anna
RispondiEliminaCiao Anonimo, tranquilla qui nessuno si offende, abbiamo la pelle dura. Sono d'accordo con te, i gusti sono sempre diversi, grazie a dio. I post non sono lapidari, nel senso che se alla blogger non e' piaciuto un romanzo, le altre hanno il sacro santo diritto di dire quello che pensano,proprio come avete fatto tutte. La sensibilita'? Abbiamo da poco discusso che vorremmo degli erotici veri e non barzellette, e quindi difficilmentd ci sconvolgiamo, quindi non ti preoccupare. Per quanto rigurda il romanzo scemo, e qui, anche io devo fare il mea culpa, perche' non so piu' in quanti modi ho definito i romanzi che mi sono piaciuti, ahime'....ma come dicevi tu de gustibus . Grazie per i tuoi commenti, firmati anche solo con un iniziale, anonimo e' cosi...anonimo ;)
RispondiEliminaConcordo con Anonimo anche a me il libro è piaciuto molto come del resto anche gli altri due della stessa serie. Solitamente valuto un libro nell'insieme e questa è stata una bella lettura che mi ha coinvolta dall'inizio alla fine...limone compreso.
RispondiEliminaDaisy
Ok, Marti, ora il concetto di anticoncezionale al limone mi è più chiaro. E noi che credevamo che gli anticoncezionali ai vari gusti fossero un'invenzione moderna!
RispondiEliminaLucilla