In attesa del nuovo romanzo medioevale di Angela White, Di ghiaccio e di Oro, vogliamo farvi immergere completamente negli usi del Medioevo, tanto caro all'autrice. Ma attenzione! Le sorprese non finiscono qui, passate a trovarci domani e magari troverete....
Direttamente dalla scrivania di Angela White
Con quest'anello... Il matrimonio nel Medioevo
Un'emozione speciale accompagna le donne di qualunque epoca: quella vissuta il giorno del loro matrimonio.
E' molto giovane la sposa medievale, che già a dodici anni può diventare una moglie. Per il suo matrimonio indossa la veste più bella, che adorna di fiori, nastri e vezzi. A ciascun ospite donerà un fiocco del suo abito come ricordo di buona fortuna. I capelli le scendono lungo le spalle, sciolti come un drappo secondo l'uso delle vergini: dal giorno seguente potrà orgogliosamente coprirli con il velo delle donne sposate.
Mentre si prepara guarda un cielo che può essere ingombro di nuvole autunnali o spazzato da una dolce brezza estiva: non ci si sposa durante l'avvento del Natale, a Pasqua o a Pentecoste, perché la Chiesa vuole che i matrimoni siano celebrati lontani dalle sante ricorrenze. Ad attenderla fuori dalla porta di casa c'è un tappeto di fiori e gente in festa, un banchetto allestito, boccali e regali.
C'è il suo sposo ed è un uomo; nel loro tempo a quattordici anni i ragazzi sono già considerati uomini. Camminando all'ombra di un velo, raggiungono il portico della chiesa, dove li aspetta il prete per benedire la loro unione e celebrare messa. Rinnovano insieme i voti solenni del loro fidanzamento, la vincolante promessa di nozze formulata quaranta giorni prima, oppure stretta dalle rispettive famiglie quando entrambi erano ancora bambini.
Lo sposo ha con sé un anello, con cui adornerà l'anulare sinistro della sposa, dove si dice nasce la vena che attraversa il cuore. Si scambiano un bacio e una pioggia di auguri e chicchi di grano cade su di loro. Seguono danze e canti e il tempo scorre allegramente.
Si arriva a sera, quando le parenti più anziane e le amiche già maritate portano via la novella sposa per aiutarla a prepararsi per la notte che l'attende. Lo sposo è accompagnato al talamo dai lazzi e gli incitamenti degli amici, spesso con battute rese spudorate dal vino della festa. Marito e moglie si ricongiungono nella stanza nuziale, sotto le coltri di un letto che il sacerdote ha provveduto a benedire. E poi restano soli, perché il loro non è un matrimonio tra regnanti e sono lontani dalle selvagge usanze sassoni: non occorrono testimoni per la consumazione della loro unione. Ma l'indomani gli uomini presteranno attenzione a quale ora lo sposo abbandonerà il letto della sua consorte, come le donne curioseranno tra le lenzuola del talamo. Con divertita malizia fiorianno piccanti pettegolezzi sulla virtù della sposa e la virilità del marito, finché un altro matrimonio non darà inizio a una nuova festa.
Angela White
Direttamente dalla scrivania di Angela White
Un'emozione speciale accompagna le donne di qualunque epoca: quella vissuta il giorno del loro matrimonio.
E' molto giovane la sposa medievale, che già a dodici anni può diventare una moglie. Per il suo matrimonio indossa la veste più bella, che adorna di fiori, nastri e vezzi. A ciascun ospite donerà un fiocco del suo abito come ricordo di buona fortuna. I capelli le scendono lungo le spalle, sciolti come un drappo secondo l'uso delle vergini: dal giorno seguente potrà orgogliosamente coprirli con il velo delle donne sposate.
Mentre si prepara guarda un cielo che può essere ingombro di nuvole autunnali o spazzato da una dolce brezza estiva: non ci si sposa durante l'avvento del Natale, a Pasqua o a Pentecoste, perché la Chiesa vuole che i matrimoni siano celebrati lontani dalle sante ricorrenze. Ad attenderla fuori dalla porta di casa c'è un tappeto di fiori e gente in festa, un banchetto allestito, boccali e regali.
C'è il suo sposo ed è un uomo; nel loro tempo a quattordici anni i ragazzi sono già considerati uomini. Camminando all'ombra di un velo, raggiungono il portico della chiesa, dove li aspetta il prete per benedire la loro unione e celebrare messa. Rinnovano insieme i voti solenni del loro fidanzamento, la vincolante promessa di nozze formulata quaranta giorni prima, oppure stretta dalle rispettive famiglie quando entrambi erano ancora bambini.
Lo sposo ha con sé un anello, con cui adornerà l'anulare sinistro della sposa, dove si dice nasce la vena che attraversa il cuore. Si scambiano un bacio e una pioggia di auguri e chicchi di grano cade su di loro. Seguono danze e canti e il tempo scorre allegramente.
Si arriva a sera, quando le parenti più anziane e le amiche già maritate portano via la novella sposa per aiutarla a prepararsi per la notte che l'attende. Lo sposo è accompagnato al talamo dai lazzi e gli incitamenti degli amici, spesso con battute rese spudorate dal vino della festa. Marito e moglie si ricongiungono nella stanza nuziale, sotto le coltri di un letto che il sacerdote ha provveduto a benedire. E poi restano soli, perché il loro non è un matrimonio tra regnanti e sono lontani dalle selvagge usanze sassoni: non occorrono testimoni per la consumazione della loro unione. Ma l'indomani gli uomini presteranno attenzione a quale ora lo sposo abbandonerà il letto della sua consorte, come le donne curioseranno tra le lenzuola del talamo. Con divertita malizia fiorianno piccanti pettegolezzi sulla virtù della sposa e la virilità del marito, finché un altro matrimonio non darà inizio a una nuova festa.
Angela White
Splendido pezzo davvero, lo stile-White si riconosce appieno; si percepisce il sapore della festa e i colori e gli odori di un tempo lontano.
RispondiEliminaPur essendo cosciente che spesso i matrimoni medievali non erano liete feste per celebrare l'unione di due giovani coetanei, ma meri contratti tra persone di età anche enormemente differenti, devono pur esserci stati sposi innamorati e festeggiamenti spensierati e sinceri, come quelli descritti dalla nostra Angela.
Bellissimo e ispirato: ma non è che Angela White ha qualità medianiche? Sembra che abbia descritto qualcosa cui ha davvero partecipato! Mi sembra quasi di sentir cantare....
Ciao
Lucilla
DCome dice Lucilal lo stile di Angela si riconosce sempre, dalle prime battute. Ogni volta resce a trasportarci dove vuole e diventiamo spettatori della sua storia come al cinema.
RispondiEliminaBrava Angela.
Libera
Mi pare quasi di aver cantato e ballato, lanciato fiori e grano alla giovane coppia come augurio di serenità e prosperità, accompagnato questa bambina al talamo nuziale che la renderà donna...e adesso, con ancora l'eco della festa che aleggia nell'aria, attendo l'uscita del nuovo romanzo di Angela per tornare a fare un salto indietro nel tempo...
RispondiEliminaehhhh... (se non si è capito è un sospiro) che dire di Angela?
RispondiEliminaPiccola Rosa Nostra, se il buon giorno di vede dal mattino, la tua sarà una giornata luminosa!
Con poche semplici parole riesce ad incantare le lettrici.
O.K. sono in ansiosa attesa del secondo libro... tap, tap, tap (se non si è capito è il piede che batte per terra).
Che meraviglia! Brava Angela!
RispondiEliminaQuesto post è una sorpresa davvero gradita e aiuta a sopportare meglio l'attesa per "Di ghiaccio e d'oro".
RispondiEliminaConcordo con le altre lettrici, leggendo le descrizioni dell'autrice sembra di essere tra gli invitati.
Spero che per le spose di 12/13 anni (praticamente bambine)fosse prevista un'attesa di quanche anno prima di...ehm...consumare le nozze. :-)
Care amiche, grazie di cuore per la vostra affettuosa partecipazione! E' stato un vero piacere scrivere questo piccolo articolo per il blog della nostra Juneross. Lucilla fa un'osservazione molto giusta, ricordando come le giovani ragazze fossero spesso destinate a prendere come marito uomini molto più anziani di loro. Meno noto è che, sebbene più raramente, accadeva anche il contrario: donne già di età (magari vedove) sposavano dei ragazzini ;-). Dopo le nozze gli sposi andavano ad abitare con i genitori di lui (ciò non avveniva solo nel caso la ragazza non avesse avuto fratelli maschi). Per chi desiderasse approfondire l'argomento consiglio "Vita quotidiana nel Medioevo" di Robert Delort, magnifico testo per comprendere come fosse davvero la quotidianità medioevale degli uomini e delle donne in quella lunga e complessa epoca, che ci sembra oggi tanto lontana. :-)
RispondiEliminaAngela White
Ciao a tutte.
RispondiEliminaHo apprezzato molto questo articolo sulle nozze medievali, pensando che, ai giorni nostri, anche se la scelta del coniuge è libera, il suo valore abbia perso molto senso. Parlo da ventenne che vede tutti i giorni coppie felicemente sposate e poi a distanza di qualche tempo distrutte. Persino il sentimento stesso è cambiato, perchè si manifesta nella forma di uso materialistico (nel senso di usa e getta). Scusate lo sfogo, ma sono veramente disincantata. A parte questo non ho capito perchè oggi le spose entrano in chiesa con il velo anche se sono vergini (visto che nel medioevo lo mettono dopo la prima notte di nozze). Brava Angela.
Dubhe
Ciao Dubhe,
RispondiEliminacome mi e' spiaciuto leggere il tuo commento, essere gia' cosi disincatata a 20 anni, insomma, da molto da pensare. Anche se sembrera' una frase fatta, noi siamo il prodotto di una societa', e del buonismo dei nostri avi che hanno continuato a ripetere per generazioni: non l'ho potuto fare io, ma per i miei figli sara' diverso. Purtroppo con le cose buone, vedi la liberta' di pensiero, sono arrivata anche le cattive: l'uso improprio dei sentimenti, che come dici tu ormai sono usa e getta.
Per quanto riguarda il velo , ho capito a cosa ti riferisci. Quello che si mette ora non ho idea del perche', ma e' un velo che per entrare in chiesa e mentre si raggiunge lo sposo all'altare si tiene sul viso. Poi e' lo sposo che lo rialza, vorra' dire forse un passaggio da una condizione all'altra? per il velo del medioevo, loro avevano il soggiolo che manteneva un velo che copriva i capelli e non il viso, questo perche' non essendo piu' nubili potevano mostrare i loro capelli solo al coniuge. Come a dire, ogni cosa appartiene allo sposo :)
Credo che questa sia la spiegazione, ma se qualche punzella di buona volonta' conosce un'altra storia, ce lo faccia sapere.
Ciao, grazie mille per la risposta, Juneross.
RispondiEliminaNon è il pessimismo ciò a cui mi riferivo, ma il realismo anche se sono consapevole che esso (uso materialistico) ne è solo una facciata. A parte questo spero tanto di trovare tra mille casi un'eccezione, il Lui con cui passare i più bei ed intensi momenti della mia vita.
Per argomentare la mia visione ti spiego brevemente. Faccio la commessa presso un negozio di oggettistica varia, dove si trovano principalmente oggetti per fare regali di ogni evento. Le coppie sono di due categorie: coppie giovani e quelle anziane (dai 60 in su). Le coppie giovani solitamente sono stanche della vita, ancora prima di entrare sono stufi e sbuffano in continuazione. Entrati non si volgono verso la commessa che li accoglie con un sorriso a 36 denti. Lei, dopo essersi ripresa dallo sforzo di entrare, corre verso il reparto peluche. Lei:” Amò, guarda che tenero orsacchiotto costa solo 16 euro, mi ricorda tanto quella volta che me ne hai regalato uno simile, appena conosciuti”. Lui:” Che ca..., neanche durante il weekend posso stare in pace! Ecco, brava pensa all'orso che ti ho regalato. Adesso andiamocene, che ho fame. Ah mi ero dimenticara dei single che escono da poco con una ragazza. Lui entra in negozio, di solito seguito da almeno due amici, e mi chiede che regalo può fare. Io rispondo che posso consigliare in base a quanto vuole spendere. Lui mi dice non più di 5 euro con carta regalo più fiocchetto. Alla fine esce fuori con un anello di 2,50 euro e non prende neanche la confezione. Le coppie anziane le tralascio perchè potrebbero avere una giustificazione in base al fatto che si sopportano a vicenda da tantissimo tempo. Anche se la donna viene ancora sottomessa e trattata come il vecchio motto mussoliniano (vogliamo la donna tutta nuda sul sofa).
Questi episodi si verificano quotidianamente, tale da denunciarli alla protezione femminile!! (haha)
Scusate per il dilungamento.....
Dubhe
Oh mamma! Dubhe mi hai lasciato senza parole! e non posso darti che ragione allora, altro che pessimismo, questo e'la realta'.Dai, chissa' se magari un giorno, tipo film hollywood, possa entrare nel negozio il tuo LUI. Te lo auguro con tutto il cuore. Ma, ci vediamo a firenze per la vie en rose? a questo punto sarei curiosissima di conoscerti!!
RispondiEliminaHAHA ne sarei veramente felice. Un bel americano con la mascella quadrata che entra in negozio e mi dice: "Ciao pupa, mi dispiace vederti dietro il bancone, ti andrebbe di uscire con me?". Ma so che posso sognare (nel vero termine della parola) solo nei romanzi.
RispondiEliminaSono poco informata sulla vie en rose. Di cosa si tratta? Anche io sono curiosa di conoscervi; siete tutte così simpatiche che a fine giornata fa sempre piacere leggere le malelingue ed i vostri commenti.
Dubhe
Dubhe, allora non perdere la speranza....a me e' successo proprio cosi, ed infatti sono felicemente sposata con un americano( non ha le spalle grandi pero'!)
RispondiEliminaLa vie en rose e' un evento annuale, dove ci riuniamo tutte le lettrici di romance, ma dove sono invitati anche gli adetti ai lavori, vedi editors autori, a partecipare. Quest'anno ci sara' il 24 marzo a firenze. Mandaci un email cosi ti mandimao tutte le informazioni la.vie.en.rose.evento@gmail.com
Ci divertiamo tantissimo e soprattutto ci conosciamo di persona :)