Passa ai contenuti principali

Il Mystery visto dalle donne

Direttamente dalla scrivania di Monica Lombardi.

Se un marziano mi chiedesse: che cos’è il romantic suspense...



Non so se avete mai partecipato a un’intervista per una ricerca di mercato, ma avete presente quando vi chiedono: se un alieno proveniente da Marte che non sa nulla del nostro pianeta entrasse da quella porta, come gli spieghereste che cos’è questa cosa di cui stiamo parlando?
Ecco, facciamo lo stesso giochino: un marziano entra nel mio studio, vede che sto scrivendo un articolo sul Romantic Suspense e mi chiede: che cos’è?




E’ un genere letterario, gli dico, nato dal mix di due generi, il romance e il mystery/thriller/suspense.
Ma quello che ho davanti è un alieno curioso, e vuole più dettagli. Dettagli... dunque, la parte suspense può essere un thriller dove la figura dell’investigatore è marginale, se non inesistente, come ad esempio molti titoli di Nora Roberts; può essere un poliziesco di stampo investigativo classico (whodunit, howdunit, whydunit – ah, qui colgo l’occasione per tirarmela un po’, con il marziano, perché i compiti a casa li ho fatti) come la trilogia Vartanian di Karen Rose o (scusate, ma potrebbe essere l’ultima occasione che ho per fare pubblicità a me stessa su Marte) la trilogia di Mike Summers della sottoscritta.; o ancora, può essere di ambientazione militare o para-militare, e qui troviamo sia serie che hanno come protagonisti i mitici Seals, sia serie che presentano organizzazioni più o meno segrete, tutte rigorosamente create dalla fantasia delle autrici.
Continuo dicendogli che la parte romance non deve essere marginale e deve essere ben inserita nella trama (non il poliziotto che finisce il turno e se ne torna a casa dalla sua fidanzata, ecco), in modo da consentire alle scintille e all’adrenalina di un aspetto di fondersi con e moltiplicare quelle dell’altro. Brivido sopra brivido, insomma.
A questo punto, il mio alieno (mi è già simpatico per il modo attento in cui mi è stato a sentire) fa un commento che mi sorprende davvero: “Due al prezzo di uno, deve piacere molto”.
Il mio primo pensiero è: siamo sicuri che è la prima volta che viene sulla Terra? Il secondo: se ci è arrivato lui!
In ogni caso, gli spiego che non è semplice. Che le etichette possono aiutare le persone a scegliere (posizionamento, lo chiamano nel marketing), ma possono anche finire con lo scoraggiarne altre. In questo caso, soprattutto altri. Quella parolina “romantic” fa arretrare gli uomini – e le donne che vogliono a tutti i costi porsi come loro pari (il “lato oscuro” del femminismo, eh) – come uno schizzo di olio bollente da una padella.
“Perché, gli uomini sulla Terra non sono romantici?”
Sapete che ‘sto marziano mi piace sempre di più? Quasi quasi gli offro una sistemazioni alla parti qui da me.
Lo sono, lo rassicuro. A modo loro, e forse un po’ meno delle donne, ma lo sono. E a questo punto non resisto e mi lancio in una filippica in cui gli cito come esempio un giallo di 800 pagine letto tempo fa, decantato come un capolavoro, trama complessa e precisa come una ragnatela, con tutti i protagonisti uomini, dal primo all’ultimo, e le figure femminili (secondarie) suddivise tra mogli che si crogiolavano in una situazione di comodo fingendo di non vedere la corruzione dei mariti, amanti che usavano il loro corpo in modo spregiudicato per ottenere i loro scopi e mamme che picchiavano e torturavano i figli - al che il marziano sgrana i suoi grandi occhi, continuando a guadagnare punti. Una figura femminile positiva e “pensante” non la si trovava neanche a spulciare le pagine a una a una - giusto un pelo di misoginia e un meraviglioso ritratto dell’universo femminile.
Il marziano mi osserva silenzioso, e in un modo che sfiora una strana sensazione di telepatia, so che ha capito perfettamente. Ha capito che mi ribello testardamente e visceralmente all’idea che una visione non solo maschile ma spesso anche maschilista sia perfettamente accettabile, anzi decantata, mentre la visione del mistero con gli occhi delle donne venga spesso ghettizzata e messa in ridicolo. E questo – ed è un paradosso – nonostante le autrici donne nei loro romanzi trattino gli uomini molto meglio di quanto gli autori uomini non trattino le donne.
Il mio amico ora vuole sapere se le donne scrivono dei bei romance.
Può scommetterci!
E dei buoni gialli? Ah, la risposta è ancora più facile: la giallista più venduta di tutti i tempi è una donna. Vuole il nome e glielo scrivo su un foglietto. Metto anche “Dama” davanti, sono sicura che la signora Christie apprezzerebbe.
Inaspettatamente, il marziano mi offre un consiglio: perché non provo a convincere gli uomini a leggere romantic suspense, nell’articolo che sto scrivendo?
E’ una sfida, mi piace. Dunque, dunque... Inizierei con il dire che il romantic suspense ha una storia d’amore, oltre al mistero, al crimine. Ha il sentimento oltre all’adrenalina. E a chi dice che se ha il sentimento non è un vero thriller (a parte consigliargli di andarsi a rileggere i Ken Follett che ha nella sua libreria) chiederei: e chi lo dice? Che cos’è un “vero” thriller? “Thrill” significa “brivido”. I brividi provocati dall’incontro e scontro dei sentimenti, elemento fondamentale dei romantic suspense, fungono da moltiplicatore, da acceleratore dell’adrenalina scatenata dalla situazione di pericolo.
Ai lettori che non solo evitano i rosa-crime come la peste, ma li liquidano come storielle non degne di rientrare nel genere, come signorotti di campagna che altezzosamente scacciano il cugino povero dalla sala da pranzo e a malapena tollerano che gli venga dato qualcosa da mangiare in cucina, direi che se non riescono a cogliere e apprezzare questa moltiplicazione, beh, mi dispiace per loro, perché si perdono gran parte del divertimento.
A quegli uomini di vedute più larghe che decidessero di aprire per la prima volta un romantic suspense direi invece: preparatevi, potrebbe sorprendervi. Testosterone? Ce c’è in abbondanza, tanto che potrebbe farvi venire un complesso di inferiorità. Intelligenza? Quanta ne volete. Accettate la sfida? Dialoghi tra uomo e donna come le donne, stanche di decenni di zoppicante comunicazione, li vorrebbero – potreste imparare qualcosa di utile, scoprire qualche carta da giocarvi al momento giusto. Il sesso? Le donne lo scrivono meglio degli uomini.
Potreste davvero divertirvi. Qualche (ricercatissimo) esemplare maschio riesce addirittura ad emozionarsi.
Assorta com’ero nel digitare alla tastiera, mi sono quasi dimenticata del mio ospite. Sollevo lo sguardo e vedo che sorride e fa uno strano movimento con la testa – ho la sensazione che stia annuendo. Capisco anche, però, che sta per lasciarmi.
“Aspetta. Non mi hai detto se sei un uomo o una donna...”
“Dipende dalle lune”.
E se ne va.
E questa che cavolo di risposta sarebbe?


 border=

Commenti

  1. Ah ah ah...Fantastica Monica...e soprattutto fantastica idea!!!=)) Devo ammettere di averti conosciuto tramite il blog..e aggiungerei..PER FORTUNA!!=)))
    Devo assolutamente mettermi in pare coi tuoi libri..mi hai troppo incuriosita!!!=))
    SereJane

    RispondiElimina
  2. Che bellissimo articolo! Con parole ironiche ma esaurienti, hai fatto capire tutta la problematica del Romantic Suspence.
    Ma che sia colpa degli uomini... come sempre?

    RispondiElimina
  3. Brava Monica, mi sono divertita tantissimo a leggere il tuo articolo :)

    RispondiElimina
  4. Brava Monica.
    Sottoscrivo su tutto!! Direi di mettere un pò di donne ai vertici delle Case editrici... Magari potrebbe cambiare qualcosa...
    Bella prospettiva, molto ironica ed esauriente. Quando si dice fare Centro!!!

    RispondiElimina
  5. Grazie fanciulle! E' stato carino parlare con un marziano ;) Spero quasi che torni a trovarmi qualche altra volta LOL
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
  6. Bellissimo post Monica! Spiritoso e veritiero!
    Mi sono emozionata nel leggere il riferimento al mio amato Ken, anche io lo cito sempre quando voglio propgandare in vero valore dei sentimenti in un romanzo!!!!

    Libera

    RispondiElimina
  7. Ma che splendido articolo!!!!

    Che dire? Concordo su tutto.....speriamo che qualcosa cambi e finalmente tornino in stampa autrici eccezionali come J.D.Robb e la Brockmann.

    Penso che articoli come questo, uniti a quelli di altri blog, forse riusciranno a smuovere questi irrigidimenti editoriali.

    RispondiElimina
  8. Stupendo davvero, cara Monica, il perfetto articolo per spiegare cos'è un genere letterario illustrando, al contempo, cosa non va nei suoi denigratori.
    Comunque, la risposta dell'alieno non è così strana: anch'io con la luna nuova mi sento più incline ai romanzi hard-boiled, mentre la luna piena mi porta a preferire altri generi, perfino l'erotico!
    Chissà, magari sono un pò aliena anch'io.
    Ciao
    Lucilla

    RispondiElimina
  9. Monica, articolo spiritoso, divertente e didattico. Brava, con le parole ci sai fare e l'hai dimostrato anche qui!

    RispondiElimina
  10. Grande Monica,

    il tuo marziano bisex è simpaticissimo! ^^

    E l'articolo elegantemente provocatorio...però purtroppo a parte pochi esemplari...gli uomini sono dei vigliacchi e non accetteranno mai una sfida! ^^

    Baci

    RispondiElimina
  11. Fantastico davvero, questo articolo! ^_^
    Elena

    RispondiElimina
  12. Brava Monica! Spero venga a trovare anche me il marziano....il tuo articolo mi e' piaciuto moltissimo, e' ironico , ben scritto e mi piace quando metti in risalto le qualità delle donne.
    Un abbraccio.
    Antonella

    RispondiElimina
  13. Divertentissimo questo post e penso che abbia centrato in pieno il problema.

    RispondiElimina

Posta un commento

Non dimenticate di firmare i vs commenti e di spuntare il pallino ANONIMO se non avete un account google.
I vostri commenti non sono moderati,ma nel caso fossero ritenuti offensivi, potrebbero essere cancellati anche dopo la pubblicazione. Confidiamo nella vostra educazione :)

Grazie, la vostra opinione e' preziosa!

Post popolari in questo blog

DEANNA RAYBOURN

.... Ogni storia che viene narrata Ha dietro una persona che l’ha creata: Nella mente un pensiero le è nato E amore e mistero ha amalgamato. Così Deanna Raybourn ci ha raccontato Cosa ha veramente pensato Dando vita al racconto citato… .... il cantastorie Sylvia Z. Summers intervista per il blog: DEANNA RAYBOURN Ciao Deanna, posso solo iniziare dicendo che sono molto molto orgogliosa di intervistare un’autrice come te. Ho appena finito di leggere “Silenzi e Segreti” (Harlequin Mondadori, “Grandi Romanzi Storici Special”), e l’ho trovato una lettura molto affascinante, con un intreccio poderoso e un’ambientazione suggestiva – una tenuta di campagna in un’antica abbazia, niente meno! E mi ha ricordato i vecchi romanzi gotici con così tanto mistero ed elementi soprannaturali. Hi, Deanna, I can only start saying that I’m very very proud to interview an author like you. I’ve just finished reading “Silent in the Sanctuary”, and I’ve found it very intriguing, with a ponderous plot and a sug...

Margaret Moore

Potevamo non intervistare una delle autrici piu' vendute in Italia? Giammai! Ecco a voi: MARGARET MOORE! Benventa in Italia Margaret! 1- Ho letto nella sua pagina web( Biografia ): "Margaret Moore ha iniziato la sua carriera all'eta' di otto anni,quando lei e un’amica inventarono delle storie in cui compariva una graziosa, spiritosa damigella e un bell’incompreso ladro soprannominato “Lo sceicco Rosso”. Cosa e' accaduto allo "sceicco rosso"? Ha mai pubblicato la sua storia? 1 - I just read on your web site: "Margaret Moore actually began her career at the age of eight, when she and a friend concocted stories featuring a lovely, spirited damsel and a handsome, misunderstood thief nicknamed "The Red Sheik." What happen to the red sheik? Was the story ever published? He and his captive fell madly in love, and he stopped stealing. We never wrote anything down, though. We just acted it out with the dolls. -Lui e la sua prigioniera si innamora...

Delly....

Direttamente dalla scrivania di Artemis: Eccomi di nuovo ragazze a parlarvi di un argomento a me caro. A dire il vero ho qualche problema a farlo, mi sento stranamente emozionata. La nostra grande ospite, Ross, me ne ha dato incarico qualche ora fa ed io, da allora, non faccio che pensarci. Il motivo di questa mia sensazione non saprei individuarlo, è una sensazione strana e indefinibile. Forse è collegata con l’ammirazione che provo per tutto ciò che si nasconde dietro lo pseudonimo Delly. Tutto ebbe inizio quando ero bambina e cominciai a leggere libri che non erano solo favole per bambini. Quando andavo a trovare mia zia mi soffermavo davanti ad una libreria che lei teneva nel soggiorno e lì leggevo i titoli dei libri esposti cercando l’ispirazione. Fu così che un giorno sfiorai con le dita la costina di un Delly. Lo presi in prestito e iniziò così la mia conoscenza. Non so quanto ci misi a leggerlo e non so neanche se il primo mi piacque. So però che quando leggo il nome Delly, qua...