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Lettrici V/S Traduzioni








Tra me e Ross, qualche mese, fa intercorse questa conversazione:

Lullibi: Ross sono sofferente, fortemente sofferente …
Ross: Cosa ti fa male Lullaby?
Lullibi:  A parte il fegato quando storpi il mio nick? Ecco… ti dirò, ultimamente leggo dei libri di autrici straniere, non ti faccio i nomi, perché non credo che c’entrino in assoluto, e non riesco a godermi la storia a causa di errori e dell’uso di termini sbagliati nella traduzione. Mi urtano i nervi!
Ross: Mamma mia, come sei esigente, niente meno ricerchi il complemento oggetto in un secolo dove si parla con il T9?
Lullibi: Sì sono esigente. Ho una grande passione: leggere. Dedico ad essa gran parte del mio tempo e dei miei soldini. Vorrei che ciò che leggo fosse scritto per bene. Sui gusti possiamo discutere, prenderci in giro sul blog, fare battute per le stranezze della storia, ma su un punto non transigo: la correttezza della traduzione e l'uso del buon Italiano (e non parlo dell'uso sessuale di un nostro connazionale!). E poi non ci devono venire a dire che siamo cattive e che facciamo solo  Malelingue... se la cercano, ecco!


La conversazione finì lì, ma in questi giorni, su Facebook (ormai salotto letterario tra molte di noi) è riesplosa l’annosa questione:

"Quanto valiamo noi lettrici per le Case Editrici?
 Costa troppo un buon traduttore?"



Ah... un'altra cosa... noi lettrici attive sul web, che scriviamo sui blog, che ci scambiamo pareri e a volte addirittura litighiamo su opinioni diverse, siamo forse meno importanti di quelle mute? Sì, quelle che leggono e non parlano o non mandano mail di richiesta di chiarimenti o di protesta.
Ci sono ottimi blog, che fanno conoscere libri e autrici a chi, come me, ama il Romance e vuole sapere cosa comprare prima di andare all'edicola o in libreria.
Siamo in tante ad essere appassionate e a scrivere sinceramente, a volte con toni troppo infuocati, lo ammetto, le nostre rimostranze. Lo facciamo perché vogliamo il meglio, non certo per denigrare o fare pubblicità ad una casa editrice.
Insomma, io un libro lo pago, posso dire il mio parere se noto degli errori o delle mancanze?

 E' possibile avere un dialogo sincero e rispettoso con gli editori? Oppure e' obbligatoria l'adulazione e il sottostare alle loro imposizioni?

Ormai esistono diverse case editrici che pubblicano Romance in tutti i suoi generi: storico, paranormal, urban fantasy, suspence. Sulla scia della moda momentanea.


Visto che esiste la concorrenza, non sarebbe logico che le case editrici, ascoltassero le lettrici e portassero loro rispetto, rispondendo con sincerità e coerenza alle loro domande?
In fondo, siamo noi che acquistiamo il loro prodotto,  e se scendessimo in sciopero?
Se, compatte,  ci venisse l'idea di chiudere i borsellini o di spendere i nostri soldi in altri divertimenti?
Wow, ho una mezza idea di farlo! E visto che leggo tanto, ma tanto, avrei pure una bella cifra da investire in... sì so già cosa potrei fare... quasi quasi...

Lullibi

 









Commenti

  1. Mia cara Lallabi,

    concordo e sottoscrivo ogni tua parola!

    S C I O P E R O

    Finchè non abbiamo edizione in italiano corretto smettiamo di comprare!

    Risparmiamo i soldini e poi organizziamo un Mega Incontro in una Stazione Termale...alla faccia delle Case Editrici che ci considerano alla stregua di sciocche ignoranti! ^^

    RispondiElimina
  2. Sciopero!!!!! Già per risparmiare compro solo ebook se lo dite smetto proprio"!!! Sapete bene che con la questione traduzioni con me sfondate una porta aperta!

    RispondiElimina
  3. SCIOPEROOOOO..SCIOPEROOOOOO..SCIOPEROOOOO!!!
    Facciamoci sentire lettrici!!!! Su, Su!!!!
    Non vi sentite come la particellina di sodio??? "C'è nessuno??!!!"..
    Lulli sottoscrivo tutto quello che hai detto!!!!!
    SEI UNA GRANDEEE!;)

    RispondiElimina
  4. Sciopero? Ma certo! SCIOPERO! Ma cosa vi credete, cari responsabili delle case editrici, che noialtre siamo delle boccalone che accettano tutto? Non se ne può più di errori, ridicolaggini e, orrore, perfino congiuntivi sbagliati! Con tante persone capaci in cerca di lavoro, dovete proprio stipendiare i lavativi? Basta! Qualcuno deve risponderci; senno', CHIUSO!
    Brava Lullibi!
    Ciao
    Lucilla

    RispondiElimina
  5. Io sono anni ormai che non compro un singolo romance pubblicato in Italia, proprio a causa delle pessime traduzioni, dei rimaneggi e dei tagli scellerati... leggo in inglese. faccio più fatica, certo, e ovvio che vorrei libri decenti nella mia lingua ma finché le cose non cambieranno non se ne parla di buttare via un euro per chi ci considera lettrici senza cervello e senza volontà! Quindi posso considerarmi avanguardia dello sciopero! :-)

    RispondiElimina
  6. Concordo. I romanzi di alcune case editrici vanno letti rigorosamente in inglese, se si ha la possibilità. Ci sono errori grossolani di traduzione, che spesso mi hanno fatto abbandonare la lettura dopo poche pagine. Ma soprattutto...almeno il periodo ipotetico, lo vogliamo scrivere giusto? Io sciopero ormai da mesi...
    FrancyM.

    RispondiElimina
  7. questo delle traduzioni sta diventando un problema che ha del grottesco. Anche perche' a sentire le case editrici loro spendono fior di quattrini per pagare traduttori e correttori di bozze.
    Ed allora dove si inceppa questo meccanismo? c'e' qualcuno che non fa bene il proprio lavoro?
    Oppure i traduttori sono cosi mal pagati che per sbarcare il lunario sono costretti a prendere piu' libri da tradurre, e quindi avendo delle scadenze precise, non badano piu' alla forma?

    RispondiElimina
  8. sinceramente non capisco dove è l'inghippo ma concordo con Lulli, talvolta diventa addirittura ridicolo quello che stai leggendo... Si possono fare nomi di libri? No... vabbè allora c'è un serie fantasy che mi appassiona tantissimo ma che è piena, ma aiutatemi a dire piena di errori, è scandaloso! Non sono edizioni econimiche, anzi i libri costano eccome! Tra i tagli e gli errori... bah... che tristezza!
    Lety

    RispondiElimina
  9. Su richiesta della Ross, posto anche qui il commento che ho scritto su fb al post riguardante le traduzioni.
    Avevo risposto con tanti punti interrogativi, che poi Ross mi ha chiesto di spiegare:
    "il punto interrogativo fa parte del sistema linguistico italiano! ;) ... si traduce in un punto interrogativo su quanto sopra, nel leggere che qualcosa "si è inceppato" sui quattrini e sulla solita tiritera che incolpa costantemente solo e soltanto i traduttori delle cattive opere che vengono messe in commercio. Dalla parte del traduttore non sta mai nessuno? E quando i libri vengono nettamente migliorati dalla traduzione? (insomma, esistono anche cagnacci e cagnacce d'oltreoceano) e quando un romanzo viene sottoposto a una pessima revisione? quando l'editor non sa fare il suo mestiere e manco mette a posto le virgole? Mi sembra che il processo produttivo di un romanzo venga sempre ridotto a originale -> traduzione -> stampa, quando nel mezzo ci stanno tante altre cose. Certo, così è più facile. Qui a Milano diciamo "Daghela" al traduttore, perché è la figura più visibile... una specie di untore che insozza con le sue ditine luride il lavoro altrimenti perfetto dell'autore... mah... (della serie: traduttrici sull'orlo di una crisi di nervi...)"
    Silvia

    RispondiElimina
  10. Ciao Lucia,
    complimenti per il post, sagace, mirato e divertente come sempre. Io credo che lo sciopero serva a pochissimo, penso invece che se tante di noi, me esclusa, avessero speso il loro tempo e la loro testa anzichè a parlare di copertine, più o meno belle o più o meno scandalose, segnalando invece questioni serie come queste, forse, e dico forse, non saremmo a questo punto. Un italiano corretto, nella sintassi, nella grammatica e nel periodo, per me vale molto più di "Oddio la copertina di questo mese è la stessa del duca della seduzione solo che lei ha i capelli rossi... che scandalo..." Ma perfavore...

    Polemicamente (echetipare?)
    Lilli

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  11. é vero non se ne può più, spesso sembra che usino google traduttore tanto l'italiano è pessimo. Ma veramente gli editori pensano che noi lettrici siamo tante povere sceme?

    RispondiElimina
  12. Be', credo di aver gettato solo un sassolino nel mare... ormai la macchina trita-traduttori mi pare partita (come sempre).
    Il traduttore è l'unico colpevole se il libro esce con dei refusi... certooooo!!! Perché in qualsiasi scuola di scrittura una delle prime cose che ti dicono non è che dovresti sempre far rileggere ciò che hai scritto a qualcun altro perché il cervello tende a non vedere gli errori... (e anche nei giornali esistono quelli che si chiamano correttori di bozze)... Qual è il lavoro dell'editor? Quanto viene pagato un traduttore? (fior di soldi?... certo, io per esempio vivo ai Caraibi...) Tra l'altro, aggiungerei... quanto deve penare questo povero disgraziato, a volte, per essere pagato? (perché alcuni editori sono dei veri e propri filibustieri... che si chiedano poi perché le traduzioni sono pessime, quando possono fare il giochino del mancato pagamento una volta sola, e quindi sono costretti a cambiare costantemente persona, per poter fregare tutti alla stragrande).
    Scusate, ma sono proprio snervata da questa cosa.
    Certo, anche il traduttore fa la sua parte. E, certo, ha le sue colpe, se non conosce bene la lingua in cui deve tradurre o la lingua di partenza. Però non si può imputargli tutto.
    Ho fatto scuocere la pasta? Ecco, è colpa del traduttore del libro che sto leggendo...
    Silvia

    RispondiElimina
  13. Anche tu ha ragione, Silvia, non sempre può essere colpa del traduttore; in effetti, a volte ci sono romanzi che contengono svarioni dal punto di vista storico, o del costume, di cui l'incolpevole traduttore non può che prendere atto. L'inceppamento, quindi, non e' uno solo: può essere che il traduttore lasci a desiderare, ma può darsi che l'editor se ne sia fregato di correggere errori riguardanti la storia stessa!
    Ogni opera riuscita così così dovrebbe perciò essere sottoposta a seria analisi per vedere chi ha mancato!
    Ciao
    Lucilla

    RispondiElimina
  14. Spezzo una lancia in favore dei traduttori. Hanno ragione fanno un lavoro duro. Spesso sottopagato. Troppo spesso con delle scadenze assurde.
    La comprensione da parte di noi lettrici l'avete. Però è anche vero che alle volte chi traduce non si prende la briga di andare a cercare dei sinonimi, ripetere la stessa parole in una frase non è proprio bello.
    Io più che additare e gridare all'untore nei confronti dei traduttori, proporrei di incriminare chi TAGLIA (scusate il maiuscolo)e riassume in modo sommario i romanzi.
    A dire il vero sono veramente stanca di dovere andare a leggere in lingua inglese un libro solo per potere capire qualcosa in più della trama. Riuscire a trovare il filo conduttore delle saghe, che spesso e volentieri nelle pubblicazioni italiane vengono tagliati. Devo anche citare il caso di un personaggio che nella versione originale è single e nella traduzione italiana si ritrova ad avere la moglie che lo aspetta a casa? Vogliamo discutere di questi strafalcioni?
    Cari traduttori avete la nostra comprensione, ma iniziate a pensare a diventare anche i portavoce dei lettori!
    Saluti
    LidiaS

    RispondiElimina
  15. Verissimo!!! Sempre più spesso mi capita di leggere dei libri e di non riuscire a godermeli perché ogni due pagine mi capita di riscontrare un errore di qualche tipo, sia uno sbaglio di battitura che veri e propri scempi della lingua italiana!!! (appena finito un libro così, con errori super grossolani di battitura dove al posto delle 'e' mettevano 'h' ecc -.-''). A volte mi capita di leggere delle frasi con forme verbali inesistenti o altre assurdità del genere!!! Se me ne accorgo io poi... Sono ben consapevole che i traduttori non sono gli unici responsabili e che spesso hanno delle scadenze assurde da rispettare ma mi chiedo se non valga la pena rimandare un po' la pubblicazione di un libro (tradotto come Dio comanda) piuttosto che accorciare i tempi con il rischio di avere un prodotto "fallato", agli editori l'ardua sentenza (alle lettrici neanche lo chiedo perché conosco già la risposta=))
    Stefy

    RispondiElimina
  16. Cara Silvia, sono COMPLETAMENTE d'accordo con te.
    I problemi non derivano tutti dal traduttore.
    Ma, ultimamente, forse perché ci facciamo più caso essendo, come dicono due amiche mie, "pipine", ci sono troppi romanzi storpiati.
    E questo non va bene

    RispondiElimina
  17. Ovviamente Silvia ci sono nel mondo editoriale moltimissi traduttori che nonostante le difficoltà fanno al meglio il proprio lavoro, ma ultimamente le cattive traduzioni si fanno sempre più numerose forse perchè per risparmiare gli editori si rivolgono a persone inesperte.

    RispondiElimina
  18. Scusate ovviamente "moltissimi" e non moltimissi.

    RispondiElimina

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