Passa ai contenuti principali

Signore Malelingue!

  Prendo spunto dal commento di Monica Peccolo, lasciato a questo post LINK:

 Care signore mie
da lettrice, prima, e da piccola autrice, dopo, credo che la verità se detta in maniera gentile e senza offendere non faccia mai male a nessuno. Qualcuno di più grande di noi ce lo insegna da millenni, purtroppo ben poco ascoltato. A parte questo è chiaro che l'opinione è personale e come giustamente dice la Ross, la cosa migliore è invitare le persone a farsi un'opinione propria dopo aver letto il parere di un blog.
Lo stesso vale per chi il libro lo ha scritto con fatica e sudore. Le opinioni negative non fanno piacere a nessuno, ammettiamolo, ma servono a smorzare l'ego e a crescere sia per chi è alle prime armi, sia per chi, la strada della pubblicazione, ce l'ha aperta da anni. Non sentitevi costrette da nulla, non autocensurate il vostro pensiero. E' la cosa più brutta che possa accadere. Ricordatevi, però, sempre e comunque di essere gentili. :)
Buon anno e buon lavoro bloggherine speciali e quando volete... io attendo ;)


 L'offesa non fa parte della politica di questo blog. Se qualche volta e' successo di essere uscite dai ranghi, sappiate che non e' stato intenzionale. E' vero, siamo delle Malelingue, ma permettetemi di aggiungere, delle Signore Malelingue, e ci mettiamo la faccia, sempre. Personalmente parto dal principio che se sputo in cielo, in faccia mi torna. Provateci un po', provate a sputare in aria e cercare di scansarvi. Non siete state abbastanza veloci, nevvero? L'offesa, torna sempre indietro, proprio come lo sputo!

Dopo questa breve considerazione filosofica, vi dico su cosa riflettevo e come al mio solito vorrei iniziare da un esempio:
quando un nuovo prodotto viene introdotto sul mercato, qualunque esso sia, questo potra' sopravvivere grazie alla pubblicita' e in alcuni casi anche quella negativa potrebbe contribuire allo scopo. Quindi, per la maggiore, vale il detto: parlatene bene o male, basta che ne parliate. Ora,io mi domando, quante di noi hanno realmente letto Cinquanta Sfumature? Nella mia ignoranza butto li' una cifra: il 40% dei lettori mondiali( esagero?)? Eppure sapete bene che il libro era sulla bocca di tutti; anche solo dicendo:" Io non leggero' mai quella cagata di Cinquanta Sfumature!", continuavate a contribuire al suo successo.

Le opinioni negative fanno male, malissimo, ma, ahinoi, il libro perfetto non esiste; pero', cari autori, emergenti e non,fatemelo dire: meglio un libro letto, criticato ma che sia sulla bocca di tutti, che uno morto stecchito su di uno scaffale o in un ebook reader!
Mie care Bloggerine Malelingue, la nostra lettrice Monica ci ha lanciato una sfida: essere cattive, ma gentili. Siete pronte a raccoglierla?

Juneross

Commenti

  1. Buonasera Juneross, buonasera ragazze tutte, mi permetto di dire la mia in questa questione che è un po' spinosetta ma interessante, parlando della mia personale esperienza. Ho cominciato a scrivere nel 2008 ed ero molto permalosa e suscettibile, le critiche negative mi mandavano in crisi; il mio romanzo d'esordio ha preso tanti complimenti e altrettante mazzate e le mazzate erano giustificate ma dolorosissime da sopportare per me. Tuttavia erano giuste, sensate, e mi hanno aiutata, anche perché non hanno stroncato il romanzo, al contrario, mi hanno fatto vendere di più! Ovviamente dalle osservazioni (educate e maleducate) ho imparato, perché questa cosa di arricchirsi con le critiche sembra una gran cazzata (scusate, passatemi il francesismo), una specie di pennellata di buonismo, ma è vera davvero. Occorre solo separare in compartimenti stagni la personale sensibilità e la voglia di andare avanti. Un consiglio: mentre si legge la critica bisogna evitare di immaginarsi nell'atto di strozzare il collo di quell'arpia inacidita che ci sta demolendo e concentrarsi sul buono delle sue parole, conservandolo accuratamente per il prossimo romanzo. Se si riesce a fare tutto ciò, si è a cavallo. Tutto ciò per dire assolutamente si alle recensioni negative, obiettive, vere. Ultimissima cosa: se una persona che neanche ti conosce, spende cinque minuti del suo tempo per darti gratuitamente una sua impressione onesta sul tuo lavoro, va comunque ringraziata. Ciao ragazze:-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao margaret, bene mi hai fatto venire vogla di leggere qualocosa di tuo :))
      Isolo un bel punto dal tuo commento, :
      "Ultimissima cosa: se una persona che neanche ti conosce, spende cinque minuti del suo tempo per darti gratuitamente una sua impressione onesta sul tuo lavoro, va comunque ringraziata. "
      Vero! Vi rendete conto che quel commento di una emerita sconosciuta potrebbe determinare il vostro successo? Anche se negativo, vorrebbe dire che il libro e' stato letto. Non penso che Dan Brown vada piu' a cercare con il lanternino un lettore che gli dia la possibilita' di decollare come autore, ma piu' siamo piccole, e piu' dovremmo essere grati dell'attenzione che abbiamo ricevuto. Bisogna sigillare il cuore e i sentimenti, perche' ogni commento negativo potrebbe essere una pugnalata a morte, una lenta tortura....ma chi ha mai detto che la vita dello scrittore fosse tutta rose e fiori?
      Grazie Margaret per il tuo bel commento :)

      Elimina
  2. Brava Margaret Gaiottina, sono d'accordissimo con te! Giù le zampe dal mio collo di arpia inacidita! Scherzo ;) ;) ;)

    RispondiElimina
  3. ehhehe lullibi quello fa parte del pacchetto :-)è il rovescio della medaglia di quando ci spellano vive!

    RispondiElimina
  4. Cara Juneross, parole e consigli sacrosanti, se posso permettermi. Le critiche e la gavetta sono un trampolino di lancio in qualunque mestiere, il nostro soprattutto, dove si continua a imparare. Se si ha voglia di imparare, naturalmente. Auguri di buon anno a questo blog e a chi lo aggiorna con passione e impegno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ben trovata Mariangela!
      I prossimi post saranno direzionati tutti a favore delle lettrici, sicuramente le Rose Nostre preparanno le bamboline vudu per le bloggerine. Ti chiederei una cortesia, se possibile, potreste cercare di fare la mia bambolina non troppo grassa? Insomma con un bel fondoschiena e un paio di gambette lunghe e affusolate. Insomma se devo essere torturata almeno vorrei avere l'impressione di essere una top model :)
      Baciooo :)

      Elimina
    2. Tranquilla Juneross, la modellerò stile Barbie, che ne dici? Baci a te e a tutte :))

      Elimina
  5. Mi è capitato di perdere "amici" appunto per i miei pareri (commentavo e l'indomani non le trovavo più su fb!): ridicolo, no?
    Io però sono sempre andata per la mia strada perchè in fondo non è che me ne freghi poi tanto.
    Chiunque scrive in maniera pubblica è soggetto a critica!
    Se la critica non la si vuole, meglio senza dubbio scrivere in un diario segreto, nascosto sotto al cuscino!
    Io stessa, che ho scritto per le pagine di questo blog sin dagli albori, sono stata criticata sia come forma che come idea: ma, a me, nun me pò frega de meno!
    Mica la Ross mi paga!!! Io scrivo così e devo dire che, malgrado la forma non sia proprio perfetta (ma migliore di tante pseudo-scrittrici!) e un pò sicilianizzata (come dice la Ross, spesso scrivo per come parlo!) il mio pensiero viene recepito comunque...
    E in fondo, non è il capirsi il fine ultimo della comunicazione?

    RispondiElimina
  6. Io l'ho sempre pensato che il commento negativo ha la sua utilità! Un po' perché ti aiuta a crescere e a comprendere difetti che prima non vedevi. E poi perché è verissimo che anche la pubblicità negativa è pur sempre pubblicità. Quel che conta sono i toni usati. Ovvero, una critica non deve essere offensiva. Le vostre recensioni mi piacciono perché, anche se sono delle malelingue, possiedono un'ottima vena umoristica e riescono sempre a strapparmi un sorriso. Quindi continuate così, ragazze. Siete delle grandi!

    RispondiElimina
  7. Vorrei fare una domanda alle autrici che sono intervenute: avete mai recensito lavori delle vostre colleghe? Se si perche l'avete fatto? Grazie. Antonella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, certo, è capitato, anche se non lo si fa d'abitudine. Personalmente quando lascio un commento a una collega è perchè il libro mi è particolarmente piaciuto, per esempio per il romanzo Lola nascerà a 18 di Carla Maria Russo. In genere ci si astiene per correttezza perchè se ne parli bene resta il dubbio che siccome ci si conosce è ovvio che non vuoi inimicarti la collega. Se ne parli mali, quasi sempre pensano che parli così per invidia. Ciao Antonella, spero di essere stata esauriente.

      Elimina
    2. Grazie signora Camocardi per aver risposto alla mia domanda ma il dubbio mi rimane: la recensione di un autrice nei confronti di una collega è oggettiva o soggettiva? La mia tendenza è quella di non considerare mai le recensioni fatte fra colleghe perchè per me non sono mai realiste ma puri favoritismi e battage pubblicitari. Antonella

      Elimina
    3. Sai cosa mi hai fatto venire in mente, Antonella? che in america le autrici si fanno recensioni tra di loro tranquillamente. anzi non so se ti e' capitato di comprare dei romanzi in edicola dove sul resto era riportata una frase di una scrittrice che esaltava il romanzo della sua collega.NOn poche volte io ho comprato dei romanzi perche' era riportato sul retro una frase di Julia Quinn che esaltava il romanzo, l'ho anche mandata a cagare alla Quinn, dopo aver letto il romanzo suddetto.
      Sto vedendo anche su fb che molti autrici a noi note, come la James o la Quinn o la Balogh si fanno pubblicita' tra loro quando escono i loro lavori.

      Elimina
    4. Si, direi che quasi ogni romanzo ha un commento sul dorso generosamente elargito da colleghe. Nonostante ciò e chiedo scusa per l'espressione infelice, moltissimi romanzi mi hanno fatto cagare. Però sono commenti non recensioni. Antonella

      Elimina
  8. Mi è capitato di dare pareri negativi su testi che, non richiesti, mi sono stati inviati. Ho sempre cercato di essere gentile, spiegando cosa non andava e cercando i punti di forza della storia o della scrittura. Spesso ho perso "amiche". Se riuscissi a mentire ne avrei di più. Continuo a ritenere che le MALELINGUE, fra tanto miele profuso a piene mani, siano una sana e indispensabile correzione. Quando mi viene da offendermi per un giudizio negativo, richiamo alla memoria che Anna Karenina su amazon non sempre ha ricevuto cinque stelle!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anch'io ho il "difetto" di essere sincera, quando esprimo un giudizio su un libro che ho letto. Anche se si tratta del romanzo di un'amica. Talvolta ho paura di passare per quella invidiosa o criticona, ma è più forte di me: se c'è qualcosa che non mi piace, lo dico. Continuo a pensare che una vera amica debba essere sincera. O forse è meglio parlare bene del libro letto, mentendo, e poi non comprare più nulla di quell'autrice?

      Elimina
  9. sono la scema distratta imbranata di prima. Ho dimenticato di firmare.
    maria masella

    RispondiElimina
  10. ehhh... due miti nel blog, la Queen e la Profa!

    RispondiElimina
  11. Buona sera, Consorelle scrittrilettrici, avete scelto un tema bello spinoso: come si fa, infatti, a dire a una persona che ha scritto un romanzo mettendoci l'anima, come si fa, dicevo, a comunicarle che ha fatto qualche piccolo errore, che i romani non andavano in automobile e che negli anni sessanta il telefono cellulare non esisteva? E' difficilissimo, quindi il minimo sarebbe proprio usare almeno un po' di educazione.... Il che, detto da me, potrebbe sembrare un'ioocrisia, visto come ho trattato certi romanzi.... No, davvero, dare un parere ad un'amica e' duro!
    Lucilla

    RispondiElimina
  12. Personalmente faccio parte di un gruppo di scrittura in cui "ci facciamo la pelle" letteralmente, a fin di bene. Meglio prendere due schiaffi in faccia dalle amiche che dagli estranei; è la nostra palestra, e quando il romanzo viene fuori da là è già bello scremato di varie "scemenze" che possono scappare. Io le do e le ricevo, e passo per una delle più cattive. Ma al di fuori di questo giro amichevole, quando mi capita di recensire un "collega" nostrana ci vado coi piedi di piombo, nel senso che metto molti "a me sembra/ritengo che/personalmente". Infatti, se per le straniere che spopolano sul mercato non ho pietà, per le italiane ci penso tre volte prima di contribuire a rovinare le possibili vendite. Dico onestamente la mia ma con più garbo e tatto.

    RispondiElimina
  13. Margaret, ti quoto in toto!
    Lucilla

    RispondiElimina
  14. C'è differenza quando si fa "l'editing" a un testo non ancora pubblicato, per cui l'autrice accetta molto più benevolmente le correzioni, e quando si scrive una recensione di un testo già in vendita. A quel punto sembra che, a volte, si debba fare solo pubblicità e non commenti negativi. Capisco la necessità di non rovinare possibili vendite e, infatti, io taccio, ma mettere la faccia in una recensione positiva, quando, invece, noto tante magagne (sempre a mio parere, ovvio), non lo posso fare. Non sono stata mica assunta dalle case editrici per promuovere tutti i libri. E anche se lo fossi stata, non so per quanto sarei riuscita a lavorarci, ho sempre scrupoli di coscienza, mannaggia a me!

    RispondiElimina
  15. Ok, a livello di editor è chiaro che tutti gli errori dovrebbero essere rilevati, in teoria almeno, per presentare un prodotto almeno epurato da svarioni grammaticali e sviste storiche. A volte però non succede, o almeno non del tutto....

    RispondiElimina
  16. Premetto che io non recensisco ma bensì dopo aver letto un libro, scrivo sul mio blog il mio "parere", che ovviamente può essere condivisibile o meno. Non credo di essere mai stata cattiva ma può anche essere accaduto che un libro non mi sia piaciuto e di aver calcato un pò la mano (anche se solitamente sono di indole dolce ...diciamo) .
    E' vero che ci metto più attenzione, quando dopo aver letto un libro di un'autrice italiana non "ancora" famosa , scrivo un parere sul suo libro, e lo faccio perché non voglio essere perfida ma nemmeno falsa e smielosa per un "prodotto " che non lo è almeno per me !
    E' anche un rispetto nei confronti dei lettori del blog che mi seguono questo qui. Quindi va benissimo dire le cose che pensiamo ma ovviamente sempre con un certo garbo , e poi come sempre dico nei mio blog meglio farsi un'opinione personale perché non tutti siamo uguali, quindi si , dico la mia ,ma tu lettrice che mi segui se ti ho incuriosita bene o male sei libera di leggere il libro e farti una tua idea !
    Quando Ross ha citato l'esempio delle " Cinquanta Sfumature" mi è ritornato alla mente che quasi tutti scrivevano e dicevano che era un libro orrendo da evitare, ma siccome sono una lettrice e son curiosa di natura mi son letta tutti e 3 i libri e seppur con alti e bassi a me è piaciuto ! Non ho seguito la corrente , a me piace farmi un'idea mia personale delle cose.
    Quindi mie care scrittrici o pseudo tali, anche quando leggete una critica negativa che vi aiuti o meno ,è solo un parere di una persona , punto !
    Non è un'offesa personale !
    Scusate lo sproloquio e buona domenica !

    RispondiElimina

Posta un commento

Non dimenticate di firmare i vs commenti e di spuntare il pallino ANONIMO se non avete un account google.
I vostri commenti non sono moderati,ma nel caso fossero ritenuti offensivi, potrebbero essere cancellati anche dopo la pubblicazione. Confidiamo nella vostra educazione :)

Grazie, la vostra opinione e' preziosa!

Post popolari in questo blog

DEANNA RAYBOURN

.... Ogni storia che viene narrata Ha dietro una persona che l’ha creata: Nella mente un pensiero le è nato E amore e mistero ha amalgamato. Così Deanna Raybourn ci ha raccontato Cosa ha veramente pensato Dando vita al racconto citato… .... il cantastorie Sylvia Z. Summers intervista per il blog: DEANNA RAYBOURN Ciao Deanna, posso solo iniziare dicendo che sono molto molto orgogliosa di intervistare un’autrice come te. Ho appena finito di leggere “Silenzi e Segreti” (Harlequin Mondadori, “Grandi Romanzi Storici Special”), e l’ho trovato una lettura molto affascinante, con un intreccio poderoso e un’ambientazione suggestiva – una tenuta di campagna in un’antica abbazia, niente meno! E mi ha ricordato i vecchi romanzi gotici con così tanto mistero ed elementi soprannaturali. Hi, Deanna, I can only start saying that I’m very very proud to interview an author like you. I’ve just finished reading “Silent in the Sanctuary”, and I’ve found it very intriguing, with a ponderous plot and a sug

Margaret Moore

Potevamo non intervistare una delle autrici piu' vendute in Italia? Giammai! Ecco a voi: MARGARET MOORE! Benventa in Italia Margaret! 1- Ho letto nella sua pagina web( Biografia ): "Margaret Moore ha iniziato la sua carriera all'eta' di otto anni,quando lei e un’amica inventarono delle storie in cui compariva una graziosa, spiritosa damigella e un bell’incompreso ladro soprannominato “Lo sceicco Rosso”. Cosa e' accaduto allo "sceicco rosso"? Ha mai pubblicato la sua storia? 1 - I just read on your web site: "Margaret Moore actually began her career at the age of eight, when she and a friend concocted stories featuring a lovely, spirited damsel and a handsome, misunderstood thief nicknamed "The Red Sheik." What happen to the red sheik? Was the story ever published? He and his captive fell madly in love, and he stopped stealing. We never wrote anything down, though. We just acted it out with the dolls. -Lui e la sua prigioniera si innamora

Delly....

Direttamente dalla scrivania di Artemis: Eccomi di nuovo ragazze a parlarvi di un argomento a me caro. A dire il vero ho qualche problema a farlo, mi sento stranamente emozionata. La nostra grande ospite, Ross, me ne ha dato incarico qualche ora fa ed io, da allora, non faccio che pensarci. Il motivo di questa mia sensazione non saprei individuarlo, è una sensazione strana e indefinibile. Forse è collegata con l’ammirazione che provo per tutto ciò che si nasconde dietro lo pseudonimo Delly. Tutto ebbe inizio quando ero bambina e cominciai a leggere libri che non erano solo favole per bambini. Quando andavo a trovare mia zia mi soffermavo davanti ad una libreria che lei teneva nel soggiorno e lì leggevo i titoli dei libri esposti cercando l’ispirazione. Fu così che un giorno sfiorai con le dita la costina di un Delly. Lo presi in prestito e iniziò così la mia conoscenza. Non so quanto ci misi a leggerlo e non so neanche se il primo mi piacque. So però che quando leggo il nome Delly, qua