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Lettrici vs Editor -Appuntamento a La vie en Rose 2014


Ci siamo, eh sì, ormai La vie en Rose è  dietro l'angolo. Come vi state preparando per questo evento? Dietro le quinte, vi posso assicurare, volano letteralmente scintille, con tutti gli alti e bassi che l'organizzazione di un grande evento come La vie en Rose comporta. Per quanto mi riguarda, invece, sono caduta in uno stato di paura allo stato puro, con sintomi che vanno dall'ansia alla tremarella. Perché? Perché le mie caaare, caaare, e ribadisco caaarissime (che le possino!) colleghe Caterina e Silvia, hanno deciso all'unanimità di lasciarmi campo libero con gli editor. "Sei tu quella che è sempre a contatto con le lettrici, che le segue, le scruta, le ascolta... chi meglio di te potrebbe moderare il panel?"  E io, che in tutti questi anni ho sempre pensato di essere una blogger, ora forse debbo ricredermi: sono una stalker!
E dunque, eccomi qui, tremante come una gelatina, ma con un forte desiderio di voler dare il meglio di me. Ma me la lego al dito, care mie, oh sì
Il dado è tratto, quindi, anche quest'anno, per grazia concessami dalle mie colleghe, sarò io a moderare l'attesissimo panel editor vs lettrici e blogger. Beh, detta così sembra come se ci stessimo preparando a una battaglia, ma non è così, rassicuratevi, qualcuno alzerà alla fine bandiera bianca, si spera!


Bando agli scherzi, come possiamo prepararci per questa nostra simpatica chiacchierata annuale? Di certo dovremo cambiare tattica. Infatti, mentre i primi anni avevamo lunghe liste di richieste del tipo: “pubblicate la Palmer, la Stuart, la...” al sesto anno, credo che possiamo concederci il lusso di cercare di carpire ai nostri graditi ospiti informazioni più importanti.
Ad esempio: è solo una mia impressione, oppure, finalmente, i libri digitali stanno cambiando anche la politica editoriale delle grandi case editrici tradizionali?
E poi, se le lettrici del web veramente non fanno numero, come mai tutte le case editrici hanno addirittura una pagina Facebook? 
Vogliamo parlare di tendenze, mode? Siamo proprio certe che siano le richieste del lettore a portare la casa editrice a puntare su un genere, o piuttosto sono loro a condurci in una determinata direzione?
Che dire delle traduzioni e tagli annessi? Quanto ci fa innervosire leggere un libro tagliato e tradotto male? Eppure non siamo noi quelle che ci rimettono la faccia, la professionalità.
A voi la parola, care colleghe, datemi degli spunti di discussioni, non mi abbandonate sola solina al mio crudele destino. Per favore però, non disseminate i vostri commenti su Facebook facendomi impazzire alla loro ricerca, a meno che non lo facciate apposta!




Juneross


Commenti

  1. Ciao Ross da lettrice l'unica cosa che m' interessa sono le uscite editoriali e la ripresa di serie interrotte. Mode digitale pag fb traduzioni tagli tendenze copetrine è noia. Ciò che desidero e che accende la mia attenzione sono solo le novità. Isa

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  2. A me cara Ross, piacerebbe capire i numeri assoluti e relativi delle uscite. Per esempio in quante copie viene stampato un cartaceo? Quanti ebook si vendono?

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  3. Per quanto mi riguarda io sono una feticista del cartaceo. Ma ho poco spazio, quindi compro solo il "bello".
    Mi spiego meglio: io amo da sempre il libro bello di carta, da prendere, foderare, leggere semichiuso e riporre scintillante in libreria, in ordine tra i suoi fratellini, magari anche per gradazione di colore. Ma i tempi cambiano. Ora di alcuni compro la versione digitale (e sì, ho anche l'e-reader) che leggo e poi l'edizione cartacea se il libro è "da conservare" .
    Detto questo mi chiedo se non sia venuto il momento per le CE di dare la giusta veste ad ogni edizione: una bella copertina adatta ai toni di grigio che caratterizzano gli e-reader che, ricordo, al momento sono per la maggior parte in bianco e nero. D'altra parte qui non c'è problema di grandezza di carattere o cose di questo tipo. Mentre la versione cartacea devono avere un bel vestito!! Copertine di gusto, con design degno del contenuto (non corpi nudi messi in pose improbabili), rilegature che non si polverizzino alla prima lettura, omogeneità di formato almeno nella stessa collana, con dorsi che stiamo bene l'uno accanto all'altro, e carattere leggibile. Personalmente sono disposta a pagare di più se la qualità è alta.
    Un esempio? perché la collana Emozioni della Mondadori (parlo di quella da edicola) ha cambiato formato?
    Dico la mia, contestabilissima, opinione. Non capisco perché far pagare 2.99 (come il resto della collane da edicola) la versione digitale quando il cartaceo costa di più! E perché hanno adeguato il formato al resto della collana (avete provato a mettere vicini gli ultimi due ai precedenti?) ma non il prezzo?
    La risposta, lo so già (bazzico da tempo intorno all'ambiente) sarà che il contenuto (integrale e curato nella traduzione, per non contare la foliazione!!!) è diverso e quindi i costi alti... la mia soluzione sarebbe stata far pagar 3.99 (comunque un ottimo prezzo rispetto alla concorrenza) l'e-book, e magari 6.00 euro (o anche 6.50, dai!) il cartaceo, mantenendo il precedente formato, davvero di classe. Secondo me i conti sarebbero tornati, anche perché io (e non sono l'unica) il cartaceo fatto così non lo compro più! Comprerò il digitale e quindi (se è vero che la versione digitale costa quasi quanto quella cartacea, ce lo dicono tutti gli editori, anche per colpa dell'IVA non allineata), pagherò quasi la metà per avere un testo integrale con pari traduzione senza neppure alzare il sedere dalla scrivania...

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  4. Allora, June...Pensarti in difficoltà mi pare davvero improbabile. Sei sempre stata perfetta, a tuo agio, e anche quest'anno lo sarai.
    Ecco cosa chiederei io agli editori, anche se forse non sono presenti quelli che più seguono questa linea: cosa è cambiato per loro con l'autopubblicazione? Perché, diciamolo chiaramente, alcune case sembrano lavorare solo sulla base delle classifiche Amazon, che sono una bella pappa pronta, per loro. È capitato anche a me di essere contattata...Ma poi, tutte queste autrici autopubblicate a 0,99 euro, una volta passate sotto un editore, che fine faranno?
    Potrebbe essere un'occasione grandiosa per la nostra editoria, nel senso che il disequilibrio tra straniere e italiane si sposterebbe almeno un pochino verso le italiane, con giovamento di tutte. Ma se invece le CE volessero solo spremere i frutti maturi e non seminarne poi i semi?
    Grazie June.

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  5. Te la caverai alla grande!
    Per conto mio, ancora non riesco a digerire la pubblicazione di libri (mal) tagliati e dotati di traduzioni, diciamo così, ardite; basta con queste oscenità, non siamo minorenni bisognose di tutela! Molte di noi leggono in lingua originale e le magagne si vedono. Perciò, per favore, visto che i nostri soldi li pretendete per intero, cari editori, vedete di darci anche libri interi, non mutilati!

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  6. Mi è piaciuta molto la domanda di Viviana Giorgi. In effetti è un quesito che mi pongo anch'io. Mi chiedo se le CE si basino soprattutto sul talento delle autrici, oppure solo sui numeri di vendita su amazon, o ancora sulle recensioni. Qual'è il loro metro di giudizio?
    Sulle traduzioni stendiamo un velo pietoso. Mi è capitato di leggere dei romanzi bellissimi, tradotti con i piedi. E non parlo solo di refusi o errori di battitura, che sono fastidiosi ma ci si può anche passare sopra. Parlo di grammatica sbagliata, verbi coniugati alla cavolo, ecc. La mia domanda è: all'interno della CE esiste qualcuno che si occupa di correggere le bozze del traduttore? Oppure la traduzione viene mandata in stampa così, sulla fiducia? Grazie, Ross. :-*

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  7. Allora Ross le tue domande di partenza mi sembrano perfette. Soprattutto quelle che parlano di marketing. Io non sono mica convinta che siano i lettori a dirigere il mercato, piuttosto l'esatto contrario! Sia per quanto riguarda le mode sui formati, che sui generi... etc etc
    Poi mi accodo anche a Viviana e Laura, anche se avrei preferito chiederlo a quelle CE (le stesse che ha pensato Viv?) che più fanno uso di questa politica!
    Inoltre io vorrei capire (un po' come Laura) come fanno editing, perchè non ne fanno ai libri tradotti e soprattutto con quale spirito hanno licenziato tutti i correttori di bozze??? E non mi vengano a dire che li hanno ancora perchè significherebbe che non lavorano... non bene quantomeno!

    Mi segno tutto e ti vengo in aiuto se dimentichi qualcosa, non dubitare!
    Libera

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  8. ciao june
    io vorrei tanto sapere in questo caso perchè un editore in particolare decida quasi sempre di pubblicare il primo libro di una serie e poi le stoppi con la scusa che non vendono... perchè del mercato editoriale estero vengano sempre tradotte autrici minori e ce le propinano come grandi successi editoriali e non traducono le autrici più note dei vari generi( costano troppo? hanno le spalle coperte e pretendono contratti e compensi blindati?')perchè non diversificano l'offerta invece di seguire sempre un solo filone fino alla nausea? (prima il paranormal, poi l'erotico, poi YA) grazie

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  9. Mah... mi venisse in mente una domanda che è una...

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  10. A me piacerebbe parlare di come è cambiato il rosa, soprattutto italiano, in questi ultimi due anni. La mia sensazione è che con il digitale il rosa si sia "sghettizzato": se il digitale ha permesso la proliferazione della letteratura di nicchia (M/M ecc) sul rosa ha avuto l'effetto opposto, l'ha aiutato a uscire dalla nicchia. Un po' per i costi più contenuti, un po' perché si tratta di acquisti di impulso, un po' forse per l'anonimato garantito dall'ereader, oltre al traino di fenomeni editoriali "femminili" di successo presso il largo pubblico. Ma è una mia impressione, e mi piacerebbe sapere se è corretta. L'altro argomento è il modo in cui il rosa sta diventando sempre più social, si sta traducendo in una rete sempre più ampia di conoscenze, scambi, amicizie. Il digitale insomma che valorizza una componente fondamentale del femminile, la socializzazione.

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  11. Copiato e incollato dalla pagina di Immergiti in un Mondo Rosa su FB,.
    Il commento e' di Patrizia Ferrando:
    Incollo qui il mio commento sulle domande agli editor, pari pari, perchè io alla Ross voglio bene ...ma il blog proprio non me lo prende ( pare ci sia un legame coi misteriosi problemi che ho con Google )
    Dunque dunque...intanto provo a commentare, visto che ho l'account tremulo. Ottima la domanda di Viviana, sicuramente. Su mode e tendenze a me piacerebbe sapere una cosa: dando per scontato che seguirle è parte ( ma solo parte non immensa, secondo me!) di una strategia aziendale ed editoriale, esiste un modo per crearle, per crearle qui da noi? Oppure la moda del momento verrà sempre lanciata sul mercato italiano da qualcuni accorto e/o coraggioso che ha fiutato l'affare oltreoceano, oppure è stato più svelto di altri ad accaparrarsi il titolo di punta che già macina copie altrove? Ed esiste una nicchia del...controtendenza? Io ad esempio sono un tantino snob...fatico a comprare le cose troppo alla moda, penso sempre a Calvino e ai cosiddetti "libri che tutti hanno letto". Poi a volte mi ricredo, a volte no...ma questa è un'altra storia.

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  12. La mia è una constatazione e non una domanda. Dopo tanti anni sono aumentate le case editrici che trattano rosa, si sono moltiplicate le uscite mensili e questo sarebbe un bene....
    Non so voi ma io rimpiango i tempi dei bei romanzi rosa ed. Euroclub dove magari ne uscivano pochi in libreria e pochi in edicola, ma la qualità era elevata.
    Ora tra editori nuovi e autopubblicazioni il livello generale mi sembra sceso di molto.
    Stefania A.

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  13. 1)Io vorrei tanto sapere ,perchè libri stampati anni fa che nell'usato costano una fortuna, non vengono riproposti.
    Tante di noi hanno speso cifre folli per poter leggere autrici mito del romance.
    2)Anche io come Noco, non ho apprezzato la nuova versione dei romanzi Emozione.....(non ho apprezzato è un eufemismo) Sarei stata disposta a spendere di più per un romanzo integrale e bello da tenere esposto.
    Se penso che la mia adorata Mcnaught verrà pubblicata in quella versione e per di più in due tempi (di un orrendo rosa) mi viene da piangere.Inutile aggiungere che non comprerò più la serie Emozioni in edizione cartacea, tranne alcune rare eccezioni.
    3) Perchè devo investire soldi e speranze in nuove serie che poi immancabilmente vengono interrotte?Non sono un bancomat da cui prelevare , sono una lettrice con delle aspettative.
    Una maggiore pubblicità e copertine meno scontate, banali e ormai sfruttate fino alla noia, aggiungerei anche fuorvianti(vedi i tanti torsi nudi in tutte le varianti di colore) magari aiuterebbero.
    4) L'ultima mia domanda riguarda il genere Romantic Suspance, vorrei sapere se in futuro ci sarà la possibilità di vedere pubblicate nuove autrici gettonate all'estero.....
    5) Più che una domanda è una preghiera, basta con il porno-erotico, penso che questa novità sia stata sfruttata alla grande.
    Grazie a Juneross per lo spazio concesso.

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  14. Il momento della Ver con gli editori è il più frizzante. Ross-Boss lo hai sempre gestito molto bene,con vitalità,infatti,anche se collocato nel pomeriggio,dopo le altre sezioni,il pranzo e mettiamoci la stanchezza del viaggio,l'attenzione della platea è totale e ci si riattiva con vivacità.

    Da lettrice sono contenta delle case editrici,oggi c'è molta più scelta,e apprezzo in particolare l'attenzione di mondadori (Biancolino),nelle saghe;le vecchie sono riprese e terminate e le nuove escono con regolarità.

    Le mie più che delle domande sono delle curiosità.
    Mi piacerebbe sapere dagli editori:
    -Quanto è importante a livello economico,in una casa editrice il genere rosa(con tutte le varianti).
    -Loro che si occupano di rosa come vengono considerati da chi si occupa di altro all'interno della stessa casa editrice.
    -Capisco che importare un romanzo che ha avuto già successo all'estero da più sicurezza nelle vendite,ma esportare successi di autrici rosa italiane è possibile,o,non dipende da loro?
    -Domanda scomoda,c'è stata la pubblicazione di un libro in particolare che gli ha dato dei grattacapi?E se si,qual'è?Che cosa è successo?


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