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Venghino signore venghino alla svendita del romanzo!


Sarà il caldo, sarà che sono “pipina”, ma mi sto alterando. Non possiedo una laurea in lettere, non conosco bene la storia e la geografia, ma alcune cose le so, e, inoltre, sono una lettrice e mi arrogo il diritto di dire la mia.


 
Lulli alla riscossa, Sì!







Mi domando e dico, che cosa significa “letteratura”? Cosa significa “pubblicare”? Cosa significa “scrivere”? E, soprattutto, cosa significa “un buon lavoro”? (Calma eh! Mi ricordi Marzullo… e quante domande!!!)
Può il basso costo,anzi il prezzo stracciato, di un romanzo, inteso soprattutto come ebook, visto che i libri cartacei costano comunque molto, giustificare le varie pecche in esso? La filosofia del “tanto cosa poco e quindi mi accontento” può diventare regola nella letteratura?
NO, NO NO NO, NOOOOOOO!

Sul NO concordo! Neanche gratis ammetto l’incuria!






Uff, lo dicevo che il caldo mi fa male. (non ti alterare troppo che poi hai ancora più caldo!) No, non lo accetto. Mi dispiace, ma non giustificherò mai, un romanzo, o racconto che sia, in cui, a parer mio, vi sono vari errori, a causa dello 0,000001 euro che costa. La letteratura, a mio avviso, è SACRA. La grammatica è SACRA.
La lingua italiana è SACRAAAA. (Certo che sembri un Vescovo con tutti ‘sti apparati sacri) Che poi io non sono ferratissima su ‘ste cose, però so, perché me lo hanno insegnato, che una lettrice, anche ignorante, quando legge deve mantenere “la sospensione dell’incredulità” (questa te l’ho insegnata io!!!!!!) e se le succede di uscire dalla storia, se abbandona il “film” che si sta volgendo nella sua mente, a causa di un errore storico, di un verbo sbagliato, di un Punto di Vista, Libera, visto che sei brava spiegalo tu (Obbedisco!), di un termine che in italiano ha un significato ben preciso (fatta salva la catacresi, se ben utilizzata), A MIO AVVISO, vuol dire che l’autrice ha fatto un errore. E, mi dispiace, ma se nello svolgersi della storia questo tipo di errori si susseguono, anche se l’idea, il dinosauro come ci spiegò una volta Franco Forte della Delos, è un’idea geniale, non posso dare un giudizio positivo al romanzo o racconto che sia. NON PUO’ ESSERE UN CAPOLAVORO! Così come una storia ben scritta, con tutti i termini utilizzati in modo giusto, il pdv giusto, la sintassi idem, ma senza un’idea di fondo, è un romanzo noioso e quindi: NON PUO’ ESSERE UN CAPOLAVORO!

In realtà in questo caso io direi che “Può NON essere un capolavoro” anche per mostrare come una sola parola può cambiare il mondo (Ah già son più pipina e rompiballe di te).

(Excursus sul PdV: Il Punto di Vista indica il narratore, della scena, del libro o del capitolo. Di solito, nei libri classici troviamo il narratore onnisciente, che non ha un PdV unico dato che sa tutto di tutti, come quando raccontiamo una favola ai bambini e diciamo i pensieri di tutti i personaggi. Di solito un libro con questo tipo di narrazione non cambia PdV tra le scene o i capitoli dato che può raccontare ogni cosa al “primo giro”.
Quando invece usiamo il PdV dei personaggi dobbiamo stare attenti a rivelare solo i loro pensieri e sensazioni, e a descrivere solo dall’esterno le azioni, le parole e l’aspetto degli altri. In questo caso la stessa scena ha senso raccontarla due volte perché avremmo le sensazioni e i pensieri di personaggi diversi. Inoltre potremmo scegliere per ogni capitolo, o scena, il personaggio migliore con cui mostrarla. Spero sia chiaro)


Comunque, non perché è la mia compagnuccia di merende, debbo dire che stavolta sono completamente d’accordo con Lucia.
Il libro digitale è vero che è virtuale e quindi sembra inconsistente, è il motivo per cui io, personalmente, non lo pagherei mai più di 5€, però penso anche io che i prezzi bassi, o l’assenza di costo, non possano giustificare incuria e superficialità. Oltre alla verità sacrosanta per cui non si può piacere a tutti perché ognuno ha il proprio gusto, ci sono aspetti oggettivi dell’arte che riguardano la forma e la tecnica, in caso di letteratura sarebbero sintassi, grammatica e proprietà di linguaggio, e in caso di storico anche la veridicità dell’ambientazione, che davvero non possono essere trascurati.

Brava Libera, in quattro semplici tranquille parole sei riuscita a spiegare quello che intendevo, però lo scopo del mio sfogo è questo: anche una lettrice non acculturata merita il meglio, e può comunque accorgersi di errori, magari non coscientemente, che disturbano la sua immedesimazione nella storia. Io non saprò citare le regole, ma nella mia testa, come in quella di tante altre lettrici, ci sono e funzionano.


Anzi Lucia, a maggior ragione per chi non è acculturato questi romanzi debbono essere accurati. Si è sempre detto che leggere fa cultura, anche i fumetti, mi dicevano a scuola, possono insegnare qualcosa. Quindi è diritto della lettrice pretendere un romanzo ben scritto e senza inesattezze storiche ed è dovere degli autori mettere maggior cura possibile nella forma e nel contenuto. Non è la lettrice che deve fare ricerche per capire cosa stona in una frase!


Infatti, io ho imparato tanto dai Romance, quando trovo eventi o avvenimenti storici che non ricordo e che mi incuriosiscono, vado subito a cercarmeli per conoscere di più.
Quindi, ancor di più, la superficialità di certi romanzi mi indispettisce e mi fa male. Male sì, perché una cosa amata come la lettura diventa una sofferenza!


P.S. Sto parlando in generale e non mi riferisco a un libro o un’autrice specifica, ci tengo a precisarlo, tanto il malcostume è diffuso e il controllo sulle regole mi sembra allentato, sia nel self che nelle Case Editrici.


Commenti

  1. Non posso esimermi dal commentare e dare ragione allo sfogo delle mie compagne di merendine! Purtroppo siamo un popolo di scrittori e non di lettori, e senza conoscere non si può scrivere!

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  2. Ragazze, avete ragione. Molte autrici sono convinte che basti abbassare il prezzo del loro e-book per scusare le imperfezioni che esso contiene. Loro sono esordienti e devono migliorare. Ma visto che devono migliorare, non sarebbe meglio sottoporre i loro lavori a editing (fatto da un editor professionista perché oggi si offrono cani e gatti per un lavoro di questo tipo, senza esserne qualificati) e alzare di poco il prezzo del libro per rifarsi delle spese? Tra l'altro, dicono tutte che si devono ancora far conoscere, ma se come biglietto da visita presenti un lavoro fatto coi piedi, le lettrici poi non ti comprano più. Quindi, è meglio farsi conoscere con un buon prodotto e non con uno scadente. Ma sembra che da quest'orecchio non ci sentano. E io passo sempre per quella polemica. :-P

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    1. La politica del risparmio purtroppo imperversa prima tra gli autori e poi tra i lettori. Io non condivido neppure le lettrici che recensiscono su Amazon con un "Tanto era gratis quindi qualche errore si può sopportare". Eh no, gratis o a pagamento, la convenienza nella letteratura non è un buon metro di giudizio. Anche i blog sono gratis ma cerchiamo di scrivere in italiano corretto e con documentazioni accurate.

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  3. Il mercato editoriale è sempre più gonfio e sta degenerando sempre di più. Concordo assolutamente. Aggiungo, a rischio lapidazione, che sì, anche le case editrici propongono testi un po' meno curati, ma è la grande maggioranza dei self, mi spiace dirlo, quella che sta trascinando il livello sempre più in basso. E al tempo stesso sale sempre di più in classifica. Sono convinta che la situazione non possa reggere a lungo, che questa sia una fase di passaggio, ma non so verso che cosa...

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    1. Le CE trascurate mi fanno doppia rabbia però! Perché in quel caso qualcuno pagato per fare editing dovrebbe già esistere... o no?

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    2. Il problema spesso è che invece di due giri di bozze se ne fa soltanto uno. Oltre al fatto che le redazioni sono più sguarnite e quindi c'è meno tempo da poter dedicare a ciascun libro. La persona pagata c'è sempre, insomma, ma deve fare un lavoro doppio rispetto a prima.

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  4. Concordo con Mara Roberti (rosapercaso) e con voi, ragazze. C'è stato abbassamento dal punto di vista qualitativo del romance, negli ultimi anni, e temo sia collegato soprattutto all'aumento esponenziale del fenomeno del self. Son poche le autrici che possono permettersi l'auto pubblicazione; spesso hanno anni di esperienza e gavetta alle spalle e ottimi lettori Beta. Il resto, lascia il tempo che trova. Poi ci sono errori piccoli o grossolani di grandi case editrici, ma questa è un'altra storia...

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    1. Già un'altra storia... anche se credo sia anche colpa di quegli errori se c'è tanta giustificazione per quelli dei Self. ...

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  5. Premetto che non ho pubblicato, dunque non sono una delle autrici che svendono un libro, però se la cultura è sacra, sacro è essere anche pagati per un lavoro o per un servizio. Leggo in questo articolo che un ebook lo si pagherebbe al massimo 5 euro. Mi chiedo se si conosca il retroscena di un lavoro di editoria serio. Se io chiamo un idraulico, solo per la chiamata sono €30 più il tempo una volta che è a casa mia, più i pezzi che deve sostituire alla lavatrice rotta o i flessibili da cambiare al lavandino. Perchè chi scrive dovrebbe farlo gratis o svalutando il proprio lavoro? Un editing serio, realizzato da un professionista che, sì, la laurea in lettere di solito ce l'ha e possiede a volte anche master e dottorati di ricerca, ha un costo, che va ad incidere su un lavoro finale. La qualità si paga. Finché si pretende un lavoro minimo, ben venga questa marea di pseudo-narratrici con storie spesso pruriginose che mettono il proprio libro a 0,99 cents e che non vale nemmeno quelli perché pieni di refusi, errori sintattici, ingenuità raccapriccianti. Non sono per la cultura elitaria, sia chiaro, ma sono per il lavoro pagato dei professionisti. Ci scandalizziamo per il lavoro nero, per i giovani che vengono assunti con contratti cococo cocopro e cocodè e licenziati senza giusta causa, poi però tutto quello che è destinato alla cultura e all'arte occorrerebbe farlo benissimo e gratis. Non sono d'accordo. Maria

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    1. Quoto ogni singola parola Maria. ☺

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    2. Infatti io non ho detto che i professionisti devono lavorare gratis, ho solo detto che un lavoro letterario deve essere accurato e che il basso costo non giustifica la poca attenzione..
      Quando la Mondadori edicola ha annunciato l'aumento dei prezzi me ne sono stata zitta, infatti preferisco pagare un ebook un po' di più (certo non 10 o 15 Euro!), ma avere un lavoro preciso, traduzioni serie e libri integrali.
      I professionisti vanno pagati, anzi prima vanno usati!

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    3. Dato che l'ho detto io rispondo io
      in libreria ci sono cartacei che posso pagare anche 5€ di conseguenza ho scelto questa cifra come massimale per un prodotto che non è davvero mio, ma più in un comodato d'uso, dato che non posso prestarlo, barattarlo,né rivenderlo nell'usato.

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