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GIOCA CON NOI…QUARTA PARTE

“SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME, CHI E’…LA DONNA DEL MIO REAME?”


Che ne dite? Li accontentiamo adesso gli uomini del primo romanzo del blog?
E sia…giunge dunque il momento di porre fine alla loro triste solitudine, sospesi come sono in sale da ballo, in cruenti e sanguinosi campi di battaglia o in lande imprecisate dalle tinte spettrali e non, sempre sul punto di fare qualcosa o di incontrare qualcuno.

Siete state tutte fantastiche, siete state numerose e tutte avete mostrato di possedere una fantasia meravigliosa.
Avete lasciato la sottoscritta, e non solo penso, sui carboni ardenti in attesa di sapere la prosecuzione delle vostre storie, tutte incredibili ed intriganti, per cui è con estremo piacere e tanta curiosità che vi presento la quarta parte della rubrica Gioca con noi.
Precedentemente( qui tutte le puntate precedenti : Link) abbiamo impostato l’ambientazione , introdotto l’eroe, mostrato anche l’immagine dell’eroe da voi descritto riferendoci a personaggi famosi e non, e adesso bando al testosterone e dedichiamoci alla figura intorno alla quale ruotano sempre le azione del nostro lui, e viceversa ovviamente: l’eroina.

La TERZA DOMANDA prevista dal nostro gioco è:

3- DESCRIVIAMO LA NOSTRA PROTAGONISTA. COM’E’ FISICAMENTE? CHI E’? QUALI SONO LE SUE CARATTERISTICHE?

Mi raccomando, è preferibile che voi creiate la vostra protagonista seguendo un filo logico con la storia da voi impostata precedentemente, insomma in pratica dovrete continuare la vostra storia perché…perché…eh mi dispiace ma non ve lo dico…sapete che la nostra Juneross ha sempre tante sorprese misteriose!!

Comunque, come al solito vi invito tutte, mie care, a lanciarvi in questo giochetto creato per sorridere e sognare insieme. Chi ancora non avesse proposto le sue idee, abbandonate le vostre reticenze e condividete con noi ciò che alberga nella vostra immaginazione…non è un concorso, né una gara, è solo e unicamente un gioco.

Per cui vi auguro buona creatività, mettete fine alla depressione del vostro ramingo protagonista, e dategli quella dolce compagnia che secondo voi potrà essere la “donna delle sue brame”!!

Buon lavoro!





Angy

Commenti

  1. ................aveva sugli occhi una benda umida e grezza, era legata a qualcosa, forse ad un vecchio letto. Non udiva nulla, solo i suoi singhiozzi e lo squittio dei topi.
    Da quanto tempo era lì dentro? Ore? Giorni? Non lo sapeva. In quall'antro freddo e maleodorante aveva perso il senso del tempo e, ne era certa, presto avrebbe perso anche la vita.
    Tante ragazze prima di lei erano sparite e tutte erano state ritrovate dopo qualche giorno.
    O meglio, era stato ritrovato quel che restava di loro.
    Nobili fanciulle di buona famiglia.
    Rise e le sembrò folle.
    Lei di nobile aveva solo il nome e l'onore, e, se suo padre non fosse morto un anno prima, probabilmente si sarebbe giocato anche quelli.
    Nella bocca sentiva il sapore acre del sangue e le dolevano le braccia e la schiena.
    Ripensò alle voci che ormai da qualche anno giravano in paese.........il figlio del vecchio duca...........il demonio...............l'ombra del.......
    Un rigurgito di bile le salì dallo stomaco.
    Gridò.
    Sapeva che era inutile.
    Gridò di nuovo e le sembrò di sentire dei passi.
    Chiese mentalmente a Dio una morte veloce e attese.
    Mani grandi e fredde la toccarono, forse per cercare la chiusura dell'abito........
    ............forse per............no, quelle mani la stavano slegando......
    quelle mani le stavano togliendo la benda dal viso.
    Aprì gli occhi e fissò l'uomo che aveva difornte.
    Li richiuse.
    Posato su di lei, brillava, nella semioscurità, lo sguardo gelido del Diavolo..................

    Goticamente vostra
    Lilli

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  2. < ma che diamine...> miss Sharon Westfire si ritrovò sbalzata sull'assito in legno della sua cabina. Un'improvvisa virata del veliero su cui era marcita per le ultime tre settimane l'aveva strappata ad un sonno agitato. Era convinta si trattasse dell'ennesima tempesta che li investiva da quando avevano lasciato il porto di Bristol. Un viaggio sfortunato come pochi e, ovviamente, quei bifolchi illetterati e superstiziosi che formavano l'equipaggio della Saint Margery incolpavano lei, "la femmina a bordo", per la sventura che li aveva colti.
    Una volta in piedi si diresse ondeggiando verso la cuccetta da cui era precipitata, massaggiandosi il gomito contuso, ma uno scoppio assordante la bloccò sui suoi passi...non era un tuono quello, e il frastuono si ripetè una, due, tre volte e gelidi brividi di panico la trafissero mentre l'orribile ipotesi di un arrembaggio le si affacciava alla mente...le parevano proprio colpi di pistola quelli!
    Ma subito dopo una calma piatta si impadronì di lei, scrollò le spalle e disse, parlando a sè stessa
    < che mi ammazzino pure, almeno non dovrò mai più vedere quel brutto muso del grande, eroico Generale Westfire, il mio odiatissimo padre!! >.
    afferrò il lenzuolo della cuccetta e se lo avvolse intorno distendendosi sopra la cuccetta, incurante di ciò che il destino aveva in serbo per lei...si rammaricava solo che il Generale, conosciuto come l'Impietoso, non fosse lì a bordo a farsi fare la pelle...

    dai Caraibi con furore
    Angy

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  3. Lady Helena Forfaix tirò un profondo sospiro di sollievo!
    Finalmente era riuscita a scappare da tutti quei damerini inutili e leziosi. Come poteva sopravvivere a quella Stagione?!
    Il peggio era che doveva scegliersi un marito proprio prima che la Stagione si concludesse: su questo suo padre era stato categorico nel testamento…
    Helena non si rendeva conto dell’effetto che i suoi occhi viola facevano su chi la guardava né i sogni proibiti sui quali gli uomini fantasticavano, guardando i suoi capelli neri come la notte…
    Questa poca considerazione di sé era uno dei motivi per cui non le mancavano mai le flotte di corteggiatori…
    Helena chiuse gli occhi e si lasciò catturare dal profumo delle rose che riempivano il pergolato più avanti nell’oscurità. Era felice di avere finalmente cinque minuti di pace e solitudine…
    Fino a che riaprì gli occhi e…

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  4. Aveva dei poteri adesso ne era sicura. Quanto avrebbe voluto rendersene conto cinque mesi prima quando sua cugina era scomparsa. Quanto avrebbe voluto non ridere in faccia alla sua cara, dolce nonna quando le ripeteva che era speciale e che dopo il compimento dei suoi diciott’anni l’avrebbe scoperto! Cinque mesi di rimorso, di sofferenza senza sapere che fine avesse fatto Gillian la sua timida, dolce, goffa e inestimabile cugina. Ma adesso forse poteva fare ancora qualcosa per trovarla: concentrarsi sulle sue forti sensazioni.
    La sera di cinque mesi prima si era presentato a lei e Gillian. Poteva quasi giurare che era lui. Lo stesso fisico imponente, la stessa bellezza tormentata, lo stesso pallore. Eppure la sensazione era diversa.
    Se 5 mesi prima lei alla sua vista aveva sentito il sangue ghiacciarsi nelle vene questa volta lo sentiva ribollire dentro di sé come magma incandescente. Era lui ne era certa! Doveva avvicinarlo, metterlo con le spalle al muro confidando in quei poteri e in quella forza che sua nonna aveva giurato che un giorno avrebbe scoperto dentro di sé.
    Sfidò così le regole del galateo che a quel punto erano l’ultimo dei suoi pensieri e gli si parò davanti.
    “Milord non credo sappiate il mio nome sono lady Faith De Warren e… mia cugina è lady Gillian… la ricorderete…”
    Il silenzio che seguì servì solo a farle sentire ancora di più quel fuoco dentro che la stava consumando.
    “Non ho il piacere di conoscere Lady Gillian ma conosco voi e…. vi aspettavo con ansia”
    Faith chiuse gli occhi disorientata e quello che vide la lasciò senza fiato.
    Sangue…un immenso mare di sangue….
    Si ritrovò, non seppe neppure come, in giardino con quell’uomo che la scrutava con un’espressione famelica e profonda che mai aveva visto in altro essere umano.
    Però non era paura quella che provava solo attesa e calma… molta calma.
    “Sono secoli che aspetto di incontrarvi. Secoli che entrate nei miei sogni disturbandoli con la vostra bellezza e la vostra forza. Sarete la mia condanna definitiva o la mia liberazione?”
    Faith sbattè le palpebre e in un attimo seppe cosa fare. Sollevò i dorati capelli che le cadevano sulle spalle e gli porse senza esitazioni il suo candido, lungo collo.

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  5. Miiiii girls!!!! Siete bravissime....
    Io non so scrivere un racconto come voi.... ci provo...
    Dunque...
    Avevo lasciato il mio eroe a bordo della sua nave mentre attraversa l'oceano...
    Lui (bellissimo,forte, abbronzato, muscoloso, capelli neri e occhi azzurri....)ha un conto in sospeso con l'inghilterra...e con una xsona in particolare...
    Lei...bellissima (alta 1,70 cm... hehehe ogni riferimento è puramente casuale) con lunghi capelli ramati, si aggira x il porto di Londra travestita da ragazzino con un grande cappello che le nasconde la chioma.
    -Finalmente- si dice- Dominic sta tornando... finalmete dopo dieci lunghi anni lo riverdò....stavolta non potrà dirmi che sono una bambina...finalmente si accorgerà che ormai sono una donna!!
    Non sa che Dominic sta tornando x vendetta...x riprendersi ciò che gli spetta di diritto....
    Ciao, Lidiag.

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  6. < Perchè si trovava là? > pensò lady Beatrice,
    odiava tutto di quella cena, gli invitati, l'aristocrazia,
    il lusso nella quale vivevano e l'ipocrisia in cui affondavano.
    Fece un sospirò e si accinse a prendere posto,
    c'era una sedia vuota accanto alla sua,
    qualche furbo aveva fatto ciò che lei desiderava
    non s'era presentato e non aveva avvisato..
    Beatrice raccolse in uno sguardo l'argenteria, la tavola imbandita che straripava di spreco e
    sbuffò per l'ennesima volta,
    quando una voce alle sue spalle la colse all'improvviso...
    < qualcosa non va milady? ha l'aria di un gatto sofferente >
    si volse per vedere chi era che osava importunarla,
    non aveva voglia di chiacchierare,
    nè di parlare con nessuno,
    ma appena incontrò gli occhi profondi dello sconosciuto le parole le morirono sulla bocca.
    Bret! pensò, ma com'era possibile? Bret era morto, com'era possibile che quell'uomo
    dagli occhi neri e profondi, ben vestito e dal timbro aristocratico fosse Bret?
    no, non poteva essere, sentì le sue mani sudare e la testa girare, non doveva perdere il controllo,
    doveva rimanere lucida, eppure non riusciva a parlare, nè a muoversi,
    gli occhi fissi in quelli di lui. Alla fine riuscì
    a farsi forza ed esclamò < Milord, temo di non aver avuto il piacere dela vostra conoscenza >
    l'altro le sorrise e con aria spavalda le prese la mano e l'avvicinò alle labbra sfiorandone il dorso,
    < Luca Montoni,marchese di Canossa molto lieto > Lei riusciva a stento a credere alle sue orecchie e ai suoi occhi.
    Con uno sforzo enorme osservò l'uomo e si impose di rimanere tranquilla, almeno in apparenza.
    Lo sguardo di lei si dilungò un attimo sui riccioli scuri che gli incorniciavano il viso, due riccioli scomposti gli cadevano sulla fronte, fino a cadergli sugli occhi.
    Avrebbe voluto toccarli, spostarli.. Si rimproverò mentalmente per quel pensiero!
    e tornò a posare lo sguardo nei suoi occhi. Lui la fissava, sembrava leggerle negli occhi...

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  7. la mia eroina è piccolina bruna, occhi neri come le more, con tante curve... Eravamo rimasti a quando incontra il suo lui in una posa un po' compromettente dove lui, dopo averla aiutata ad uscire dal suo impasse... era rimasto colpito dal colore delle sue labbra rosse come ciliegie, e non aveva resistito a provare se anche il suo sapore fosse così dolce....e lo era!!! Un bacio mozzafiato e tra i due subito scoccò la scintilla... E pensare che era il suo primo bacio... infatti lady Maryann era una timida e un po' goffa debuttante....

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  8. ...si stava annoiando, nonostante attorno a lui regnava la confusione più assoluta: saltimbanchi che mostravano le loro capacità a destra e a manca; menestrelli che decantavano le doti di qualche dama sconosciuta; cameriere che gli si alternavano dinnanzi con vassoi pieni di ogni prelibatezze...e lui si stava innervosendo. ma quanto ancora doveva aspettare per avere l'onore di conoscere la sua futura fidanzata? lanciò un'occhiata al re, suo futuro suocero, e si irritò maggiormente notando quanto si stesse divertendo, ignorandolo completamente: "se questo è l'inizio di un accordo tra i nostri popoli non promette nulla di buono" mormorò tra i denti Lord william De Marr. stava quasi per alzarsi ed uscire quando le porte si spalancarono e un gruppo di dame elegantementi vestite fecero il loro ingresso. sapeva già chi era la sua promessa sposa perchè camminava un passo avanti alle altre con aria altezzosa;sicuramente era meglio di quanto si fosse immaginato ma stava ancora sospirando di sollievo quando vide una fanciulla che lo abbagliò: aveva lucenti capelli scuri che le ricadevano sulle spalle fino ai fianchi; camminava eretta come se fosse una regina ma con lo sguardo basso. si alzò per omaggiare la sua fidanzata e nello stesso tempo fissava la sconosciuta. lei parve accorgersene perchè per un attimo incrociò il suo sguardo e lui vi lesse un luccichio sconosciuto; possibile che fosse malizia, si chiese De Marr? no, si disse, aveva visto male perchè fanciulle così non potevano essere più innocenti.ma aveva gli occhi più azzurri che avesse mai visto e sapeva che d'ora in avanti quegli occhi l'avrebbero tormentato sempre.

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  9. Neanche a dirlo, come al solito siete bravissime... Io volo più terra terra... Dunque, la mia eroina, pur non volendolo è una "originale". E' intelligente e dice sempre quello che pensa, mettendosi spesso in situazioni spinose. Ha 22 anni, è bella anche se non in senso convenzionale, di media altezza, ha i capelli biondo-castani, occhi scuri,.. ma è la bocca la sua caratteristica principale. Ha una bocca da peccatrice, proprio quel che ci vuole per far impazzire gli uomini e di cui lei non si rende neanche conto. Pur avendo già 22 anni è alla sua prima stagione perchè sin da piccola ha dovuto occuparsi della madre gravemente ammalata ed entrambe erano state relegate in campagna mentre il padre continuava egoisticamente la sua vita in città. Figlia unica, alla morte della madre, si è trasferita con il padre deciso ad adempiere ai suoi doveri e a trovarle presto un marito, in modo da sbarazzarsi di lei. E' quindi cresciuta da sola, senza tutori, nè un padre ma con una madre dolcissima che le ha insegnato l'amore e il rispetto per sè stessa e per gli altri, non imponendole divieti e limiti. Curiosa di natura, ha divorato qualsiasi testo le si parasse davanti, che fosse un libro d'amore o un trattato sull'allevamento delle pecore. Si trova quindi più a suo agio in una biblioteca che in un salone da ballo e maldigerisce l'etichetta e tutti quegli obblighi a cui deve sottostare una donna per non perdere la rispettabilità. Vuol bene al padre e cerca di fare di tutto per conquistare il suo affetto. Si trova in vestaglia nel cuore di una notte da lupi proprio per dimostrare al padre che il suo amministratore sistematicamente lo deruba. Sta controllando i libri contabili, sottratti dallo scrittoio, e rifatto più volte i conti ma non c'è alcun dubbio. Mentre sta pensando che ora suo padre finalmente dovrà essere orgoglioso di lei, un tuono potente interrompe i suoi pensieri e lei si affretta a finire di scrivere la lettera di istruzioni alla banca per le ultime verifiche degli investimenti. Se tutto va per il verso giusto.... Non sa che di lì a poco il destino si divertirà a scombinare le carte e a sconvolgere la sua vita e quella di un uomo......
    Ciao a tutte. Erica

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  10. Eyleena rinunciò a dibattersi. Lottare come una forsennata sarebbe servito solo a stremarla e lei aveva bisogno di conservare le forze. sarebbe riuscita a fuggire ma a quel punto poteva solo fingersi debole, indifesa... e stupida. Puah! Erano la cosa che gli uomini si dimostravano immediatamente disponbili a credere. Purtroppo quella caratteristica difettava in lei. Era determinata, intelligente e dotata di una lingua troppo lunga per il suo stesso bene. Più di una volta era stata la sua bellezza a salvarla dalle frustate. Una bellezza che non era immediatamente evidente ma che si manifestava come una luce segreta... piano, come una malia che lei stessa cercava di nascondere. I lunghi capelli scuri si inanellavano fino alla schiena, gli occhi erano scuri e seri, le labbra morbide. Ma a incantare era la linea delicata del collo, la schiena eretta nonostante la sua condizione di schiava, l'incedere elegante e le perfette proporzioni della sua figura minuta che la facevano sembrare più alta di quanto non fosse in realtà. Ma in quel momento sembrava che il suo aspetto interessasse ben poco il barbaro che l'aveva trovata e che, probabilmente l'avrebbe riportata al villaggio dei suoi padroni. Per una volta Eyleena avrebbe voluto che la sua bellezza fosse vistosa e prepotente. Era difficile resistere alla tentazionie di abbandonarsi all'abbraccio del barbaro. Si morse le labbra: diveva mantenersi lucida e giocare bene le sue carte. Ce l'avrebbe fatta, la sua intelligenza l'avrebbe aiutata ancora una volta. Come se avesse intuito i suoi pensieri l'uomo la strinse più forte a sè e le sussurrò piano tra i capelli. "Dormi, Eyleena il viaggio è ancora lungo!". La sua voce calda la scose dal profondo. Qualcposa le diceva che questa volta non sarebbe stato facile. Poi si accoccollò tra le braccia del magnifico demonio e si addormentò.

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