Passa ai contenuti principali

Intervista a Miriam Formenti.

Miriam Formenti, e' una riscoperta, un incontro avvenuto per caso, cosi come vi abbiamo raccontato qualche post fa.(LINK) Eppure, credetemi, e' come ritrovare una vecchia amica con la quale riprendi subito confidenza. Non ci credete?
Leggete l'intervista e mi saprete dire.

1 – COME E’ CAMBIATA MIRIAM FORMENTI DURANTE TUTTI QUESTI ANNI, A COMINCIARE DAL SUO STILE DI SCRITTRICE E DAL SUO MODO DI ESPRIMERSI IN NARRATIVA?


Sono passati quasi trent’anni dalle mie prime pubblicazioni e ammetto che forse i miei primi due romanzi, di tipo moderno sentimentale, erano un po’ ingenui. Se dovessi riscriverli ora, sicuramente darei un’impronta diversa ai personaggi, soprattutto quelli femminili. Decisamente li creerei più maturi nel carattere se non nell’età, poiché anche ora, che scrivo moltissimi racconti e romanzi brevi, la fascia d’età che preferisco resta quella fra i ventotto e i quaranta.
Il mio modo di scrivere è stato e resta un po’ maniacale. Perdo molto tempo a leggere e rileggere quello che scrivo, cambiando poi magari solo poche virgole. Quando invio i miei lavori mi sento però soddisfatta e sicura di aver fatto tutto il possibile perché vadano bene. S’intende che poi in redazione aggiungono o tolgono sempre qualcosa.

2 - NUTRE QUALCHE RIMPIANTO PER AVER PREFERITO LA NARRATIVA CONTEMPORANEA, IN PARTICOLARE IL DEDICARSI TOTALMENTE AI RACCONTI PIUTTOSTO CHE CONTINUARE IL ROMANZO STORICO SENTIMENTALE.

Non ho rimpianti. Anche perché, come ho già detto, ho iniziato con la narrativa moderna.
Inizialmente, una vita fa, avevo scritto sei romanzi: tre per la collana Bluemoon e altri tre per le Rose Blu, pubblicandoli senza alcun problema. E per questo ritengo di essere stata davvero fortunata.

Che mi piacesse lo storico, però, era assodato. Quando ero giovane, infatti, acquistavo regolarmente le pubblicazioni di Cino del Duca, ed era una festa se c’era qualcosa di storico. Anche Fabbri, con le prime Rose Blu, regalava ogni tanto delle perle in costume e gli Oscar Mondadori annoveravano spesso romanzi di Giorgette Heyer, Silvia Thorpe e altre autrici che descrivevano magistralmente la vita inglese del primissimo ottocento. Mi piacevano moltissimo anche I Romanzi Mondadori, ma ancora non avevo provato a scrivere nulla del genere.

Il mio primo romanzo storico, ‘Un uomo da odiare ’ , è nato quasi per caso. La direzione delle Rose Blu aveva deciso di pubblicare, come aveva gia fatto nella prima edizione, qualcosa di storico- sentimentale, e io avevo deciso di provarci. Subito dopo la consegna, però, la collana era stata sospesa, e il mio romanzo era rimasto nel limbo.

Mi era dispiaciuto molto, come si può immaginare. Avevo dedicato molto tempo a quella storia ambientata a Milano ai tempi del Barbarossa, facendo molte ricerche in biblioteca per poter descrivere perfettamente gli usi e costumi di quel tempo.

Avrei potuto continuare col moderno, ma ormai mi era venuta la febbre dello ‘storico’ e avevo cominciato a pensare a ‘Capelli di luna’.

In quel periodo mio padre aveva appena acquistato tre bellissimi libri sulla storia di Brescia, nostra città natale. Avevo aperto per caso uno dei libri e avevo letto di una battaglia avvenuta sul lago di Garda. Era il periodo dei Visconti e mi sono detta: perché no . Il mio protagonista sarà un uomo dei Visconti e tutto accadrà dopo questa battaglia.

Scelto quindi il momento storico: Alto Medioevo, XIV secolo, avevo pensato alla storia e ai suoi protagonisti.

Una volta pubblicato ‘Capelli di luna ’ nella collana I Romanzi, e assodato che la collana Rose Blu era stata chiusa per sempre, avevo ripreso in mano ‘L’uomo da odiare ’ . Avevo aggiunto un centinaio di pagine creando nuove avventure per i miei protagonisti, e in seguito aveva visto librerie ed edicole anche questo.

Sono passata ai racconti senza problemi, anche perché volevo lasciare il mio lavoro di impiegata, desiderando avere più tempo per la famiglia. A quel tempo le mie ragazze che erano ancora piccole , e come ogni mamma saprà i figli necessitano di essere accompagnati ovunque dopo la scuola: catechismo, nuoto, danza, pattinaggio ecc, ecc.

Quindi, basta ufficio, nuova libertà e il piacere di continuare a scrivere dedicandomi ai racconti e ai romanzi brevi, che davano una resa finanziaria immediata.

Comunque, scrivere per le riviste non mi ha fatto abbandonare del tutto lo storico- sentimentale. Saltuariamente ho infatti pubblicato qualche romanzo breve scegliendo l’unità d’Italia e la rivoluzione francese, fino a un romanzo più completo ambientato in Francia prima della rivoluzione.

Scrivendolo mi sono divertita esattamente come con i primi due e chissà, potrei anche tornare a quel vecchio amore.

3– C’E’ UN’AUTRICE ITALIANA CHE TROVA PARTICOLARMENTE AFFINE A LEI? COSA PENSA DELLE SUE COLLEGHE ITALIANE?


Rispondo subito alla seconda domanda. Le autrici italiane sono brave esattamente come quelle inglesi e americane, ma non considerate. Persino bistrattare, direi, dai benpensanti che amano sguazzare nei mattoni classici. La letteratura rosa è considerata da molti di terza serie, e le lettrici che amano il genere quasi sentono il bisogno di nasconderlo. Dico questo perché l’ho provato anch’io a suo tempo. Se andavo in ufficio con un ‘rosa’ (che di solito leggevo in autobus andando e tornando dal lavoro), mi sentivo prendere in giro da alcuni colleghi, quasi fossi stata una stupidina.

In quanto alle autrici che trovo affini, potrei citarne tante, ma non farò.

Si può credere che tutte scriviamo allo stesso modo: parliamo di uomini affascinanti, quasi sempre ricchi e nobili (si può infatti immaginare come poteva essere un poveraccio nel rinascimento o nei periodi bui del medioevo. Ma anche solo centocinquant’anni fa). Sempre per lo stesso motivo, le nostre eroine sono anch’esse quasi sempre nobili e comunque colte, spesso in difficoltà. Parliamo di rapimenti, di matrimoni obbligati e qualche volta di violenza. Ma ognuna di noi ha qualcosa in più: Una sa magari definire alla perfezione i suoi personaggi, facendoli crescere a poco a poco, facendo persino piangere le lettrici. Altre sanno imbastire delle trame stupende, così curate che sembra di guardare un film. Altre ancora prediligono l’ambientazione.

Forse e’ questo che ci fa essere diversissime, eppure così simili.

4 – QUALI LETTURE PREDILIGE MIRIAM FORMENTI E COME SI RILASSA QUANDO NON SCRIVE.

Dopo aver letto, e riletto Giorgette Heyer e Sylvia Thorpe , con le accurate traduzioni di Anna Luisa e Lidia Zazo mi sono fissata con tutti i romanzi di Sophie Kinsella, purtroppo non tutti così divertenti come i primi. E poi mi piace Michael Crichton , peccato sia mancato.

Ogni tanto vado al cinema; dedico alla televisione un paio d’ore al giorno, e di solito prediligo i telefilm . La qualità è diventata piuttosto alta negli ultimi anni. Purtroppo non faccio sport, infatti sto diventando grassa come un maialino stando così tanto seduta al computer. Anche perché quando non scrivo, non guardo la televisione, non faccio le mie cinquantamila telefonate faccio qualche gioco al computer.

5 – C’E’ UN LIBRO IDEALE CHE ANCORA NON HA SCRITTO E CHE VORREBBE SCRIVERE? SE SI’ , QUAL E’?

Devo dire che io sono cresciuta a pane, fantascienza e gialli. Mio padre ne era un accanito lettore e quindi a casa ne avevo moltissimi a disposizione. Anni fa avevo deciso di scrivere una storia sui viaggi del tempo, che adesso vanno alla grande, ma avevo rinunciato consapevole che per fare qualcosa di soddisfacente avrei dovuto possedere qualche conoscenza scientifica.

Non ho ripreso quell’idea dal cassetto, ma, sì, c’è un libro che vorrei scrivere.

Si tratta di una specie di fantasy urbano che ho in mente da tempo. Diciamo che è tutto, lì nella mia mente dall’inizio alla fine, e mi sembra bellissimo. Dovrei solo cominciare a svilupparlo sul serio, perché le poche pagine che ho fin’ora realizzato non sono all’altezza dei miei pensieri.

6 – SE SAPESSE DI POTER ESSERE ESAUDITA, QUALE DESIDERIO ESPRIMEREBBE?

Potrei essere generosa e dire la pace nel mondo, ma sappiamo tutti che non si tratta di un desiderio esaudibile.

E allora, se il genio della lampada volesse concedersi, chiederei che per la mia famiglia vada tutto quanto bene fino alla fine dei giorni. Banale, vero?

Ci si può chiedere perché non punterei sul denaro o sul successo? Troppo banale, anche questo. E quindi scelgo la famiglia.

Ti ringrazio dell’interessamento Ross, sei stata davvero carina e guarda, mi ha fatto sentire importante.

Dedico anche un caro saluto anche a tutte le lettrici.



Miriam Formenti


Una fortuna lettrice avra' la possibilita' di vincere un libro autografato di Miriam Formenti : Un uomo da Odiare. Come avrete capito dall'intervista, sono romanzi stampati vari anni fa e difficilmente reperibili. Orsu' donne, lasciate un vostro saluto alla scrittrice, ed incrociate le ditina. Avrete tempo fino al 13 marzo 2010 per commentare .


Shhhhhh.....Ve lo dico sottovoce, bisbigliando, guardate bene la foto di Miriam Formenti, perche' potreste trovarla seduta accanto a voi a La vie en Rose....Ma io, e' come se non vi avessi detto niente!




Commenti

  1. Che bello trovarti qui, Miriam, e che bello poter dare un volto alle 'parole' che a volte trovo nella mia casella di posta! E' veramente una gioia vedere che in fondo, benchè bistrattate, noi italiane non siamo tanto poche... e neppure poco brave (non suona tanto bene, ma vabbè, avete capito). Un bacione, e spero davvero di vederti a Roma. Roberta Ciuffi

    RispondiElimina
  2. Bellissima intervista e complimenti alla Signora Formenti, che non conoscevo. Condivido la sua passione per i primi libri della Kinsella e per Crichton e stuzzica la mia fame di lettrice un libro il cui titolo è "Un uomo da odiare". Mi auguro di conoscerla di persona a Roma e le faccio il mio in bocca al lupo per i progetti futuri. E ancora una volta brava Ross, che ci hai fatto conoscere un'altra "rosa nostra".
    Baci a tutte
    Lilli

    RispondiElimina
  3. Ross ha proprio ragione, signora Formenti, leggere la sua intervista è come ritrovare un'amica dopo anni oppure conoscere una persona e dopo pochi istanti scoprire affinità di gusti e pensieri che ci fanno pensare di conoscerla da sempre.
    E dopo le ottime recensioni che ho letto qui sui suoi libri spero di riuscire presto a leggerne qualcuno.
    Tanti auguri per i suoi prossimi lavori da Susanna

    RispondiElimina
  4. Sono felice di trovarti qui, Miriam, e grazie per aver spezzato una lancia a favore di noi scrittrici italiane "bistrattate", nonché a favore dei romanzi contemporanei, che sembrano passati in secondo piano! Ciao, a presto!
    Francesca Baldacci

    RispondiElimina
  5. Mi è piaciuto leggere di Miriam Formenti attraverso queste parole. Le sue sono risposte prive di fronzoli e di ostentazioni, ma soprattutto sincere. Ne emerge l'immagine di una donna che ama ciò che fa e che nella scala dei suoi valori, senza esitazioni, pone al primo posto la famiglia. E' una scelta che condivido totalmente. Miriam. sei davvero una bella persona.
    Mariangela Camocardi

    RispondiElimina
  6. Molto bella l'intervista.
    Non sapre cos'altro aggiungere ai bei commenti scritti sopra!
    Spero di poterla conoscere insieme alle mie amiche del blog all'evento di Roma.
    Stefi

    RispondiElimina
  7. Una bella intervista che denota una personalità solare, tipica delle italiane!
    é vero che le autrici italiane sono un pò bistrattate...ma hanno una forza e una carica non indifferenti...
    Le altre la hanno?! Mah!
    Beh! Mi auguro proprio di conoscerti!

    P.S. Anche io voglio crearmi un angolino sul blog come le rose nostre!!!Perchè io vengo bistrattata pure...da Ross però!

    RispondiElimina
  8. Complimenti vivissimi, vai avanti così! Da una "collega" Mirella Fanunza

    RispondiElimina
  9. Grazie per la meravigliosa intervista, Miriam Formenti è uno dei miei MITI!!! Ho letto "Un uomo da odiare" anni fa e ne sono rimasta assolutamente incantata!! Inoltre la trovo in foto molto bella ed elegante, e sono piacevolmente sorpresa nell'apprendere che ha 2 figlie come me...insomma,chi la incontrerà il 13 marzo sarà fortunata!!! A questo punto chiedo x me e le altre tapine che non potranno esserci video ed articoli adeguati al livello della manifestazione,anche se so già che Juneross come al solito supererà se stessa!!!!

    RispondiElimina
  10. Sono una collega e ho letto con molto piacere la tua intervista.
    Scrivo da quasi vent'anni e solo da cinque mi dedico al "rosa" contemporaneo. Il romance storico non è nelle mie corde ma ammiro moltissimo chi lo scrive.
    Anche e a me piace la Kinsella e anch'io vorrei lasciare il lavoro per dedicarmi solo alla scrittura.
    Ci vuole coraggio, però...
    Complimenti, Miriam, per tutto!
    Laura Schiavini

    RispondiElimina
  11. Grazie a tutte, mi sono molto commossa per le vostre belle parole.
    Sono felice di aver scoperto tante amiche e mi sembra di conoscervi una per una, dal momento che amiamo lo stesso genere di letture.
    Vi immagino mentre cercate un romanzo di una delle vostre autrici preferite, e quando lo scovate, magari nascosto dietro altri libri, la vostra gioia nell'averlo fra le mani. Sono le stesse sensazioni che provo io.
    Un caro abbraccio a tutte.
    Miriam

    RispondiElimina
  12. Purtroppo non ho ancora avuto il piacere di leggere un suo libro Miriam, l'intervista mi ha davvero impressionata, è vero spesso non si valutano le scrittrici italiane quanto si dovrebbe e dalle sue parole si denota davvero una bella persona.
    Spero di poterla incontrare di persona a Roma ^.^

    Un saluto a tutte le girls del blog!!! MIIIIIIIIIII "La vie en rose" è vicinissimaaaaaaaaaaaaaaaaa ^.^
    Bye Bye
    Moira

    RispondiElimina
  13. complimenti per la bella intervista!! peccato che con tutti questi commenti positivi io non abbia avuto la fortuna d leggere nulla di questa autrice perciò spero che ricominci a scrivere presto..

    RispondiElimina
  14. Io non avevo mai sentito parlare della Signora Miriam Formenti, l'ho scoperta per la prima volta attraverso l'articolo della signora Camocardi su questo blog. Mi ha fatto molto piacere leggere oggi la sua intervista, ha detto delle cose giustissime. Le mando un abbraccio e wow per la sua foto :D

    Danila

    RispondiElimina
  15. Io non ho mai avuto la possibilità di leggere niente di questa autrice... Complimenti all'intervista e incrocio le dita sulla possibilità di vincere ^^
    Ciao un bacione
    Arianna ^^

    RispondiElimina
  16. Visto che non conosco quest'autrice spero di poter vincere il suo libro introvabile! Complimenti per l'intervista.
    Sylvia Z.

    RispondiElimina
  17. Non ho letto niente della signora Formenti, anch'io ho saputo di lei da quanto ho letto qua e credo che dovrò rimediare...
    L'intervista mi è piaciuta molto e quando ha parlato dei rosa di Cino del Duca e della Fabbri mi sono quasi commessa...ah, le Rose blu! Ce li ho ancora tutti in soffitta... i romanzi della mia fanciullezza!

    RispondiElimina
  18. Complimenti per l'intervista e un in bocca al lupo per il futuro...
    Io credo che non siano le lettrici/lettori a bistrattare le autrici italiane, penso che sia la scarsa pubblicità che le opere ricevono a far diminuire l'interesse.

    Complimenti ancora!
    Lucia^__^

    RispondiElimina
  19. Complimenti per la bella intervista, ciò che ha detto la sig.ra Formenti mi ha colpito molto e mi ritrovo, come lettrice, in tantissime cose che ha detto (compreso l'ammirazione per Georgette Heyer). Sarei felicissima ed onorata di poter leggere una sua opera!
    Un saluto affettuoso!

    RispondiElimina
  20. Complimenti per l'intervista anche da parte mia, avevo anche una piccola domanda per la Sig.ra Formenti: con quale pesudonimo ha firmato i romanzi pubblicati per le Rose Blu e per Bluemoon? Possiedo molti titoli di entrambi ed ero curiosa di sapere se ero in possesso di un suo libro senza saperlo ^^
    Marta

    RispondiElimina
  21. Ma che bello, un'altra autrice da scoprire! Grazie alla signora Formenti per la meravigliosa intervista e a Ross che ci permette sempre di conoscere Rose nostre ... Nuove!

    RispondiElimina
  22. Per Marta.
    Se hai tanti titoli nella tua libreria, speriamo ci sia anche qualcosa di mio.
    Uno pseudonimo è Myriam Hatley.
    I titoli sono:
    per Bluemoon
    'Una notte a Sumatra'
    e 'Un'adorabile ragazza inglese'
    Per le Rose blu: 'Aspettando l'autunno' e
    'L'australiano'.
    Con lo pseudonimo Eliza Wilkins un solo titolo per rose Blu: 'Per un banale incidente'.
    Dal momento che ci sono, aggiungo un altro titolo: per Intimita un romance storico 'Prigionieri del cuore' ,questo con il mio nome.
    Grazie dell'interesse, fa sempre piacere. Con tanta simpatia, Miriam Formenti

    RispondiElimina
  23. Miriam formenti è un nome che sento pronunciare con un rispetto quasi reverenziale da moltissime autrici... e che, ahimè, non conosco. Spero di cuore di poter vincere questo libro, sono impaziente di leggerlo!

    RispondiElimina
  24. Aver letto questa bellissima intervista mi ha fatto conoscere meglio Miriam formenti e mi sento ancora più onorata di aver letto a suo tempo "Un uomo da odiare" che ho amato moltissimo e che ancora tengo nella mia biblioteca speciale, nell'edizione originale della quale mostrate la copertina. Grazie!

    RitaS

    RispondiElimina

Posta un commento

Non dimenticate di firmare i vs commenti e di spuntare il pallino ANONIMO se non avete un account google.
I vostri commenti non sono moderati,ma nel caso fossero ritenuti offensivi, potrebbero essere cancellati anche dopo la pubblicazione. Confidiamo nella vostra educazione :)

Grazie, la vostra opinione e' preziosa!

Post popolari in questo blog

DEANNA RAYBOURN

.... Ogni storia che viene narrata Ha dietro una persona che l’ha creata: Nella mente un pensiero le è nato E amore e mistero ha amalgamato. Così Deanna Raybourn ci ha raccontato Cosa ha veramente pensato Dando vita al racconto citato… .... il cantastorie Sylvia Z. Summers intervista per il blog: DEANNA RAYBOURN Ciao Deanna, posso solo iniziare dicendo che sono molto molto orgogliosa di intervistare un’autrice come te. Ho appena finito di leggere “Silenzi e Segreti” (Harlequin Mondadori, “Grandi Romanzi Storici Special”), e l’ho trovato una lettura molto affascinante, con un intreccio poderoso e un’ambientazione suggestiva – una tenuta di campagna in un’antica abbazia, niente meno! E mi ha ricordato i vecchi romanzi gotici con così tanto mistero ed elementi soprannaturali. Hi, Deanna, I can only start saying that I’m very very proud to interview an author like you. I’ve just finished reading “Silent in the Sanctuary”, and I’ve found it very intriguing, with a ponderous plot and a sug

Margaret Moore

Potevamo non intervistare una delle autrici piu' vendute in Italia? Giammai! Ecco a voi: MARGARET MOORE! Benventa in Italia Margaret! 1- Ho letto nella sua pagina web( Biografia ): "Margaret Moore ha iniziato la sua carriera all'eta' di otto anni,quando lei e un’amica inventarono delle storie in cui compariva una graziosa, spiritosa damigella e un bell’incompreso ladro soprannominato “Lo sceicco Rosso”. Cosa e' accaduto allo "sceicco rosso"? Ha mai pubblicato la sua storia? 1 - I just read on your web site: "Margaret Moore actually began her career at the age of eight, when she and a friend concocted stories featuring a lovely, spirited damsel and a handsome, misunderstood thief nicknamed "The Red Sheik." What happen to the red sheik? Was the story ever published? He and his captive fell madly in love, and he stopped stealing. We never wrote anything down, though. We just acted it out with the dolls. -Lui e la sua prigioniera si innamora

Delly....

Direttamente dalla scrivania di Artemis: Eccomi di nuovo ragazze a parlarvi di un argomento a me caro. A dire il vero ho qualche problema a farlo, mi sento stranamente emozionata. La nostra grande ospite, Ross, me ne ha dato incarico qualche ora fa ed io, da allora, non faccio che pensarci. Il motivo di questa mia sensazione non saprei individuarlo, è una sensazione strana e indefinibile. Forse è collegata con l’ammirazione che provo per tutto ciò che si nasconde dietro lo pseudonimo Delly. Tutto ebbe inizio quando ero bambina e cominciai a leggere libri che non erano solo favole per bambini. Quando andavo a trovare mia zia mi soffermavo davanti ad una libreria che lei teneva nel soggiorno e lì leggevo i titoli dei libri esposti cercando l’ispirazione. Fu così che un giorno sfiorai con le dita la costina di un Delly. Lo presi in prestito e iniziò così la mia conoscenza. Non so quanto ci misi a leggerlo e non so neanche se il primo mi piacque. So però che quando leggo il nome Delly, qua