Una piccola chicca che Roberta Ciuffi ha voluto regalare alle amiche del Blog Juneross: un estratto del suo nuovo romanzo "La favola di Bella", che come sapete sara' in edicola a giugno.
Non dimenticate di lasciare il vostro saluto in questo post(LINK), oltre a partecipare all'estrazione del romanzo autografato, farete sicuramente felice l'autrice stessa che legge con piacere i vostri commenti.
La favola di Bella
Bella avrebbe voluto girarsi e raggiungere correndo la propria stanza, ma il silenzio dell'uomo, la sua strana titubanza la privarono dell'energia necessaria. -E' per le mie origini?- sussurrò, mentre una sensazione di vertigine le riempiva il corpo di brividi. Si sentiva sull'orlo di un baratro e le parole del barone avrebbero costituito la differenza tra il saltar giù ed il restare al sicuro.
Di colpo, lui si vergognò. -Signorina Bella…
-Così alla fine riuscite a pronunciare il mio nome,- l'interruppe.
-Certo che ci riesco.- Poggiò le mani sulle sue spalle. -Bella,- sussurrò, abbassando il capo.
Le sue labbra la sfiorarono prima che la sua mente avesse elaborato l'azione. Era quello che il suo corpo voleva, che desiderava da settimane, e non riusciva più a negarsi.
-Bella,- sussurrò di nuovo sulle sue labbra, che tremavano leggermente, tiepide e spaventate, ma non tanto da ritrarsi dal contatto. Premé delicatamente, senza mettere troppa forza nel gesto. Se voleva, lei poteva tirarsi indietro. Quasi desiderò che lo facesse. Ma la giovane si limitò ad emettere un sospiro lieve, lasciandosi andare col corpo contro il suo, rovesciando la testa all'indietro, le braccia abbandonate lungo i fianchi.
Bella aveva l'impressione di aver mancato una porzione di tempo, precipitando da un istante ad un altro totalmente differente, ed inaspettato. Era tra le braccia del barone Marverno e non faceva nulla per allontanarlo. Anzi, si stringeva a lui come se il contatto non fosse sufficiente, come se i suoi seni non fossero schiacciati contro il suo petto duro, e il ventre contro il ventre. La morbidezza sconosciuta delle labbra dell'uomo la fece rabbrividire. Era ormai saltata nel precipizio e nulla l'avrebbe fatta tornare indietro.
-Apri la bocca,- mormorò lui. -Bella, apri la bocca per me.
Una morsa di piacere quasi insopportabile le trafisse il ventre. L'aveva chiamata per nome, le dava del tu. Gemette, e obbedì senza pensare. Sconvolta, sentì la lingua guizzare oltre la chiostra dei denti. Sussultò e fece per ritrarsi, ma la reazione possessiva di lui dissipò ogni residua resistenza. Se quello era il baciarsi, tra un uomo ed una donna, allora avrebbe lasciato che Diego la baciasse.
Non possedeva però sufficiente coraggio da fare altrettanto, e dopo un po’ lui si staccò da lei, esaminandola dubbioso. Il sorriso che gli fiorì sulle labbra fu a malapena visibile nell'oscurità del corridoio. Così non sapeva baciare. La consapevolezza penetrò in lui, mitigando l'impeto del suo desiderio. Scosse il capo, quasi incredulo. Le poggiò una mano sulla guancia arroventata. Inesperta, e tuttavia così appassionata. -Deliziosa,- mormorò. -Bella come una rosa.
Il respiro delle sue parole contro le labbra era un'esperienza quasi più intima del bacio. La ragazza batté le palpebre, confusa, e poi sollevò il volto per tornare ad unirsi a lui. Una volta fusi nell'abbraccio ogni dubbio sarebbe scomparso, ogni vergogna dissipata. Lui la baciò di nuovo, dapprima piano, poi, a mano che la bramosia aumentava, con maggior durezza. Il corpo della ragazza, elastico e saldo, divenne di colpo cedevole, come anticipando la resa ad un assalto non ancora tentato. Era terribilmente eccitante. Troppo eccitante.
Diego emise un suono gutturale ed arretrò con la testa. Sbarrò gli occhi. Lei si spaventò subito. -Cosa c'è?- mormorò.
Non lo sapeva. Di colpo era infuriato con lei, e con se stesso. Era stato invaso a tradimento da quella belva infernale, la passione irrazionale e dissennata, facendosene consumare, arrendendosi a lei senza un pensiero. Si allontanò, prima un passo, poi l’altro. La dolorosa reazione di privazione del suo corpo lo rese consapevole di quanto fosse andato vicino a perdere entrambi.
-Cosa c’è?- ripeté la ragazza, sperduta.
-E’ meglio che torniate nella vostra stanza,- rispose, con la voce resa roca dallo sforzo.
-E' questo… è questo che desiderate davvero?- sussurrò Bella, fissandolo con uno sguardo privo di difese.
-Voi non sapete quello che desidero davvero.- La fissò come se fosse l’ultima volta che la vedeva. La sua espressione le diede i brividi. -Ed è meglio così.
La ragazza strinse le braccia attorno al corpo per riscaldarsi, e perché le gambe le tremavano tanto che temeva di cadere. Diego fece un passo all'indietro, poi si girò.
-Non ho paura di voi,- esclamò lei quasi con sfida.
L'uomo voltò il capo. Il suo volto era tornato a distendersi nella consueta imperturbabilità, apparentemente priva d'emozioni.
-E sbagliate,- rispose con voce aspra. -La prossima volta che un uomo vi si avvicinerà in un corridoio buio, farete bene ad avere paura… Molta paura, signorina Guarnieri.
Non dimenticate di lasciare il vostro saluto in questo post(LINK), oltre a partecipare all'estrazione del romanzo autografato, farete sicuramente felice l'autrice stessa che legge con piacere i vostri commenti.
Bella avrebbe voluto girarsi e raggiungere correndo la propria stanza, ma il silenzio dell'uomo, la sua strana titubanza la privarono dell'energia necessaria. -E' per le mie origini?- sussurrò, mentre una sensazione di vertigine le riempiva il corpo di brividi. Si sentiva sull'orlo di un baratro e le parole del barone avrebbero costituito la differenza tra il saltar giù ed il restare al sicuro.
Di colpo, lui si vergognò. -Signorina Bella…
-Così alla fine riuscite a pronunciare il mio nome,- l'interruppe.
-Certo che ci riesco.- Poggiò le mani sulle sue spalle. -Bella,- sussurrò, abbassando il capo.
Le sue labbra la sfiorarono prima che la sua mente avesse elaborato l'azione. Era quello che il suo corpo voleva, che desiderava da settimane, e non riusciva più a negarsi.
-Bella,- sussurrò di nuovo sulle sue labbra, che tremavano leggermente, tiepide e spaventate, ma non tanto da ritrarsi dal contatto. Premé delicatamente, senza mettere troppa forza nel gesto. Se voleva, lei poteva tirarsi indietro. Quasi desiderò che lo facesse. Ma la giovane si limitò ad emettere un sospiro lieve, lasciandosi andare col corpo contro il suo, rovesciando la testa all'indietro, le braccia abbandonate lungo i fianchi.
Bella aveva l'impressione di aver mancato una porzione di tempo, precipitando da un istante ad un altro totalmente differente, ed inaspettato. Era tra le braccia del barone Marverno e non faceva nulla per allontanarlo. Anzi, si stringeva a lui come se il contatto non fosse sufficiente, come se i suoi seni non fossero schiacciati contro il suo petto duro, e il ventre contro il ventre. La morbidezza sconosciuta delle labbra dell'uomo la fece rabbrividire. Era ormai saltata nel precipizio e nulla l'avrebbe fatta tornare indietro.
-Apri la bocca,- mormorò lui. -Bella, apri la bocca per me.
Una morsa di piacere quasi insopportabile le trafisse il ventre. L'aveva chiamata per nome, le dava del tu. Gemette, e obbedì senza pensare. Sconvolta, sentì la lingua guizzare oltre la chiostra dei denti. Sussultò e fece per ritrarsi, ma la reazione possessiva di lui dissipò ogni residua resistenza. Se quello era il baciarsi, tra un uomo ed una donna, allora avrebbe lasciato che Diego la baciasse.
Non possedeva però sufficiente coraggio da fare altrettanto, e dopo un po’ lui si staccò da lei, esaminandola dubbioso. Il sorriso che gli fiorì sulle labbra fu a malapena visibile nell'oscurità del corridoio. Così non sapeva baciare. La consapevolezza penetrò in lui, mitigando l'impeto del suo desiderio. Scosse il capo, quasi incredulo. Le poggiò una mano sulla guancia arroventata. Inesperta, e tuttavia così appassionata. -Deliziosa,- mormorò. -Bella come una rosa.
Il respiro delle sue parole contro le labbra era un'esperienza quasi più intima del bacio. La ragazza batté le palpebre, confusa, e poi sollevò il volto per tornare ad unirsi a lui. Una volta fusi nell'abbraccio ogni dubbio sarebbe scomparso, ogni vergogna dissipata. Lui la baciò di nuovo, dapprima piano, poi, a mano che la bramosia aumentava, con maggior durezza. Il corpo della ragazza, elastico e saldo, divenne di colpo cedevole, come anticipando la resa ad un assalto non ancora tentato. Era terribilmente eccitante. Troppo eccitante.
Diego emise un suono gutturale ed arretrò con la testa. Sbarrò gli occhi. Lei si spaventò subito. -Cosa c'è?- mormorò.
Non lo sapeva. Di colpo era infuriato con lei, e con se stesso. Era stato invaso a tradimento da quella belva infernale, la passione irrazionale e dissennata, facendosene consumare, arrendendosi a lei senza un pensiero. Si allontanò, prima un passo, poi l’altro. La dolorosa reazione di privazione del suo corpo lo rese consapevole di quanto fosse andato vicino a perdere entrambi.
-Cosa c’è?- ripeté la ragazza, sperduta.
-E’ meglio che torniate nella vostra stanza,- rispose, con la voce resa roca dallo sforzo.
-E' questo… è questo che desiderate davvero?- sussurrò Bella, fissandolo con uno sguardo privo di difese.
-Voi non sapete quello che desidero davvero.- La fissò come se fosse l’ultima volta che la vedeva. La sua espressione le diede i brividi. -Ed è meglio così.
La ragazza strinse le braccia attorno al corpo per riscaldarsi, e perché le gambe le tremavano tanto che temeva di cadere. Diego fece un passo all'indietro, poi si girò.
-Non ho paura di voi,- esclamò lei quasi con sfida.
L'uomo voltò il capo. Il suo volto era tornato a distendersi nella consueta imperturbabilità, apparentemente priva d'emozioni.
-E sbagliate,- rispose con voce aspra. -La prossima volta che un uomo vi si avvicinerà in un corridoio buio, farete bene ad avere paura… Molta paura, signorina Guarnieri.
Ieri non ho avuto occasione di commentare e sono ben felice di poterlo fare adesso, dopo aver letto questo brano assolutamente perfetto. UN equilibrio sottile di sensualità, scoperta e magia, una scena dove la passione è sottile ma insieme fortissima...
RispondiEliminaLa signora Ciuffi è una MAESTRA nel saper tratteggiare personaggi, con pregi e debolezze, rendendoli autentici e mai banali.
Complimenti!!!!!!
Stefania
WOW.....BELLO....COMPLIMENTI!!!
RispondiEliminaMORENA
ciao sono sissi vi vorrei segnalare il libro della giovanissima scrittrice Elena Depaoli, comeposso farcela, neftasia editore. E' semplicemente bellissimo, carico di intrigo e romantico allo stesso tempo. su paginemaldestre.splinder.com ho trovato la recensione e l'intervista a Elena, nuovo astro nascente della chick lit!!
RispondiEliminadove posso trovare i delly?ciao a tutte!!!
Molto bello l'estratto. Di Roberta Ciuffi finora ho letto due romanzi e siccome non c'è due senza tre... questo non posso perderlo! :-)
RispondiEliminaChe bello!!! Brava Roberta!!!!! Una scrittura sobria, elegante, pulita e non infiocchettata, proprio come piace a me!!! L'espressione "aver mancato una porzione di tempo" è bellissima ed estremamente evocativa,la prova che non sono i termini che si usano ma come si mettono insieme a rendere bello ciò che si scrive!
RispondiEliminaEntusiasticamente Lilli
Bellissimo estratto... sicuramente farà parte delle mie letture!
RispondiEliminaComplimenti a Roberta Ciuffi.
Stanotte ho divorato "Damigella". Non mi erano mai troppo piaciute le eroine alla Rossella O'hara ma Agnese è un'altra cosa. Un libro meraviglioso, contemporaneamente dentro e fuori gli schemi!
RispondiEliminaAppena esce quest'ultimo lavoro della signora Ciuffi mi fiondo in edicola!
Susanna
Grazie, Susanna.E' proprio quello che tento sempre di fare: stare dentro gli schemi del romance per il rispetto che devo a chi legge, ma abbastanza fuori per quello che devo alla mia voglia di inventare...
RispondiEliminaApprofitto per fare un accenno all'estratto, che contiene... l'antipasto di una scena d'amore. Quello che un pò mi disturba di queste scene è che le situazioni, i termini, finiscano per essere sempre gli stessi. Il problema è che non ne esistono migliaia per descrivere la passione, il turbamento, o i palpiti! Per quanto una cerchi di variare lo spazio è poco. Così finisco per puntare sul contesto in cui è inserita. Roberta Ciuffi