E
oggi, pensate un po’, tocchiamo pure un argomento piccante: il
voyeurismo. Si, si lo so che cosa state pensando, furbacchione, che la
qui presente SereJane non ama gli erotici, ma non è sempre così e
soprattutto credo che una scrittrice esordiente che provi a cimentarsi
in un genere così difficile sia da ammirare!
Il racconto di Ann Lee inoltre non è un semplice racconto erotico, è un’istantanea di un
momento
particolare di vita matrimoniale. Una coppia capisce che negli anni
alcune cose cambiate e….spetta a voi scoprire che direzione decideranno
di intraprendere!;)
VIA AI COMMENTI!!!;) E mi raccomando, attente agli sbalzi d’ormone..;P
Vi
ricordo inoltre, per chi ancora non lo avesse fatto, che siete sempre
in tempo a mandarci i vostri raccontini! Noi siamo sempre felicissime di
leggerle e di condividerli con le nostre amiche! Seguite le istruzioni: LINK
SereJane
Guardare di Ann Lee
Otto
anni di matrimonio vanno festeggiati. Ormai lontana la crisi del
settimo anno, davanti a loro si è spalancata la porta dell’eternità.
Anche se, in verità, non sente proprio di aver vissuto questa
fantomatica crisi. In tutti questi anni di matrimonio il rapporto con la
moglie è stato sempre tranquillo, quasi noioso. Anzi proprio piatto,
senza slanci e senza sorprese. Prima del matrimonio invece era solo
spontaneità e follia, nessuna tranquillità, ma nessuna serenità. Oggi si
sente proprio fatalista, ma non è la data in sé, o quello che
significa. La svolta era nell’aria da un po’, in quella sua
inquietudine, che da mesi permea ogni giornata. Come se non fosse in
grado di leggere un messaggio. Ma non uno scritto, piuttosto fatto di
segnali, qualcosa da interpretare. Ha sempre creduto al destino, ma con
un velo di cinismo. Beh vista la loro storia, nessuno potrebbe non
credere al destino, all’amore come follia e a tutti quei cliché delle
storie romantiche.
L’aveva conosciuta dieci anni prima, e l'attrazione tra loro era divampata subitanea e travolgente.
Erano
in discoteca, come migliaia di altri giovani, a dimenarsi sulla pista,
quando uno sguardo, occhi negli occhi, li fece tremare e, senza
scambiarsi un sospiro, si ritrovarono entrambi dietro una tenda, in
un’alcova ben pensata dal proprietario del locale. Fare sesso, senza
scambiarsi una parola o un bacio, fu come espletare un bisogno naturale.
Liberatorio. Finché si accorsero che qualcuno li spiava. Allora, sempre
senza parlare, e senza dar segno di consapevolezza del voyeur,
rallentarono.
Ogni
carezza, ogni morso leggero, ogni leccata divenne bollente, carica di
sensualità. Fusi l'uno nell'altra, allungarono i movimenti delle
penetrazioni per dar modo allo sguardo nascosto di cogliere ogni
particolare e magari carpire un po' della loro eccitazione. Finché i
sospiri della ragazza cambiarono di intensità e lui decise di berli fino
alla fine nel loro primo bacio. Prima ancora di staccare le bocche
furono certi di essere soli.
Riassettandosi si presentarono... Paolo e Paola, che ironia.
Non
si scambiarono altro, né numeri né informazioni personali. Il sesso era
stato fantastico, ma non si accordarono neanche per un appuntamento
successivo. Il sospetto che la componente di esibizionismo avesse acuito
il piacere, creò imbarazzo in entrambi: nessuno dei due era certo di
voler ripetere l'esperienza. O almeno così pensava Paolo.
Il
sabato successivo, in una discoteca diversa, Paolo si sentiva osservato
e imbarazzato, senza riuscire a capirne il perché. Non aveva pensato
per tutta la settimana all'avventura con la bella sconosciuta, ma quando
avevano deciso il locale per la serata aveva proposto quello, in una
zona della città opposta rispetto alla solita discoteca.
Perché allora si sentiva in quel modo? Non riusciva neanche a scatenarsi in pista come al solito.
Mentre
si aggirava ai margini dello spazio occupato dalla gente che ballava,
si sentì afferrare il braccio e trascinare in un luogo appartato prima
ancora di realizzare l'accaduto. Una mano femminile e delicata gli tappò
la bocca e girò il capo, in modo da fargli osservare una coppia che
fornicava, mentre due capezzoli duri gli pungevano la schiena. La
riconobbe dal profumo ma non riusciva a liberarsi per spiegarle che
proprio non amava il voyeurismo. Anche se si era sorpreso ad eccitarsi
come esibizionista.
Poi
i pensieri si annullarono e gli occhi gli si chiusero quando l'altra
mano entrò nei suoi jeans, anzi nei suoi slip e prese a masturbarlo con
decisione.
L'orgasmo
veloce e improvviso fu poco soddisfacente, anzi lo eccitò ancora di
più, ne approfittò però per liberarsi dalla sua costrizione e
trascinarla in un luogo ancora più appartato e solitario per ripagarla
con un altrettanto veloce e devastante orgasmo.
Da
quella sera decisero di frequentarsi un po' vista l'attrazione fatale; a
buon conto, visti gli amplessi spettacolari dei due anni successivi. Le
fantasie di esibizionismo e voyeurismo di Paola si assopirono, per
rispetto del suo fastidio verso quelle perversioni; ma senza mai
dissolversi. Lui ne fu consapevole, prepotentemente, durante
quell'ultima vacanza, che sancì la fine della loro avventura sessuale.
Erano
in un'isoletta del mediterraneo, quasi deserta, lontana da ogni rotta
turistica e col clima perfetto per rilassarsi e divertirsi in coppia. Un
pomeriggio, mentre passeggiava sul bagnasciuga di una piccola spiaggia
isolata, si ritrovò ad osservare Paola che si masturbava mentre guardava
una coppietta fare sesso dietro gli scogli. Il suo sguardo concentrato
nell’osservare la scena erotica, il suo viso trasfigurato dal piacere,
tutto gli diceva che lei non era cambiata, che le sue perversioni non
erano giochi da adolescente, ma vere fantasie sessuali.
Quella sera le chiese di sposarlo, ma il sesso non fu più spumeggiante come prima.
Si
sentiva legato in modo quasi morboso a quella donna, aveva bisogno di
saperla legata a sé per sempre, anche se temeva di non eccitarla
abbastanza. Non comprendeva a pieno gli stimoli esterni di cui sembrava
necessitare Paola, ma allo stesso tempo ne era affascinato.
Si
sposarono un mese dopo, e la loro vita matrimoniale era filata liscia
fino a quel giorno, quel momento, l'attimo in cui decise che non era più
il tempo di convincere la moglie della sua avversità al voyeurismo, ma
viceversa si sentiva pronto ad esplorare gli aspetti oscuri di quel
primo loro amplesso spettacolare.
Ma
come festeggiare? Dare risalto alle sue riflessioni o al romanticismo?
Meglio far parlare i fatti, o illustrarle ciò che ha compreso davanti ad
una buona aragosta? Portarla in un club di quelli di suo gusto, o dirle
chiaramente in un ristorante di lusso che vuole provare a lasciarsi
alle spalle tutti i tabù? Vivere accanto a Paola per tanti anni, in modo
tranquillo e sereno ma un po’ spento, l’ha portato ad amarla tanto ma a
dimostrarglielo poco. E forse anche a non conoscerla a fondo.
Relegando
tra i ricordi oscuri quel lato della sua bella moglie, è sicuro di aver
perso tanto di lei, guardandola sempre attraverso il filtro della
compostezza e del rigore, non ha più goduto della sua spigliatezza.
Perso
nei pensieri non sente la porta aprirsi. Non comprende che la moglie è
tornata finché non si ritrova tra le sue braccia. Si rigira lento nel
suo abbraccio per guardarla in viso e decide di comunicarle tutto ciò
che ha compreso, senza parole.
Senza allontanarsi dalla finestra, aperta, inizia a baciarla.
Le
sfiora la bocca, leggermente, accarezzandole le labbra con le sue,
dolcemente. Un invito a socchiuderle. Poi, a labbra aperte, continua le
lente e sensuali carezze, con i respiri che si mescolano. La carezza
rallenta ancora ed è così lieve da portarli a rabbrividire. Come un
solletico caldo. I respiri diventano sospiri, inspirano l’uno quello
dell’altra. L'aria si fa densa, di loro, del loro odore, sapore. Entrano
l'uno nell'altra nel modo più dolce e lieve, continuando quel gioco
sensuale eccitandosi a vicenda, sempre più un invito che una proposta.
Sempre senza parlare. Lasciandosi penetrare dall’altro ma senza fare
sesso, ancora. Tra le molecole d'ossigeno, invadono l’una il corpo
dell’altro, incendiando il sangue, fino a riscaldare gli angoli più
reconditi. Continuano a sfiorarsi a labbra aperte e timidamente le
lingue si cercano. Dolcemente si accarezzano. Le punte lisce a cercare
un po' di ruvidezza. Ma sempre in modo leggero. Tanto da surriscaldare
tutto il corpo.
Rallentando
sempre di più. Fin al punto che, ruvidezza contro ruvidezza,
l'abbraccio delle lingue non diventa totale. Il respiro diventa
ansimare. La febbre di questo abbraccio porta brividi caldi su tutto il
corpo, l’aria è ancora più rarefatta e, nell’illusione di respirare più
facilmente, iniziano a spogliarsi. Inizia a mimare con la lingua nella
sua bocca quello che vuole da lui, gli comunica il ritmo, la profondità e
l’ardore dell’amplesso che desidera. I vestiti cadono e il calore
aumenta. Pelle contro pelle, i brividi creano una frizione sensuale,
come una carezza ruvida che accende ancor di più l’eccitazione. Le
sfiora i seni con le dita, lievi come un battito d’ali, e i capezzoli si
induriscono, invitano al bacio. Gli accarezza la schiena con la stessa
lievità, fino a prenderlo per le natiche assaporando un senso di
possesso nuovo e antico. Gli si strofina contro e lascia che i suoi
gemiti diano voce al suo piacere. Lui sembra davvero ispirato, come se
prima del suo arrivo avesse letto uno dei racconti erotici che si
diletta a leggere e qualche volta inventare. Lo sente pienamente preso
nell’operazione di esplorarla… di perdersi in lei. Completamente e
follemente come quella prima sera, così eccitato da non accorgersi che
sta facendo l’amore in pubblico. La consapevolezza di poter essere vista
la destabilizza, le è sempre piaciuto guardare e farsi guardare, ma
sono anni che ha capito che lui è diverso e non ama queste perversioni.
Da quando ha accettato di sposarlo non ha più provato a coinvolgerlo in
quelle sue fantasie, anzi in nessuna fantasia. Anzi, già prima di
sposarsi. Solo i primissimi tempi, quando ancora non lo conosceva,
strascico del loro primo fantastico amplesso, aveva provato a
condividere con lui quelle sue fantasie. Ma si era arresa presto, anche
se aveva continuato a coltivarle per conto suo. Almeno il voyeurismo.
Nonostante questa rinuncia a coinvolgerlo però i primi due anni erano
stati pieni di sesso fantastico. Quando, poi, i sentimenti erano
diventati profondi, avevano riversato la loro passione nel costruire un
futuro felice e non più nel condividere fuoco tra le lenzuola. A dire la
verità teme ancora che lui possa pensare di essere stato tradito, ma in
realtà non è più andata in nessun club per voyeur, da quando le ha
infilato l’anello di fidanzamento al dito. Si è limitata a leggere, e
riversare sui fogli tutto ciò che le sarebbe piaciuto fare. Adesso
vorrebbe avvertirlo, che potrebbero avere un pubblico, non vuole
eccitarsi a suo discapito, godere sulla sua sofferenza, o sul suo
fastidio. Ma non riesce a fermarlo, non può spezzare quella magia con
delle parole. Lui continua la sua esplorazione con le labbra calde, la
lingua umida. Lascia i seni per l’addome, il ventre… scende sempre più
giù. Lei è troppo presa dalle sensazioni di piacere per continuare a
ricordare, o fare ipotesi. Si lascia andare, dimentica anche la finestra
aperta. E cadono avvinghiati sul divano. Ma non c’è frenesia, nessuna
fretta nessuna aggressività. Solo calore, tanto calore. E piacere. “Oggi
morirò di piacere” lo pensano entrambi, forse a voce alta. Ma le parole
sono coperte dal battito veloce e rimbombante dei loro cuori, dal
piacere di perdersi l’uno nell’altra, che invade i loro corpi in
profondità, fino ai neuroni, alle sinapsi e tutto si avvolge di nebbia
sensuale. Pensieri, ricordi, immagini, desideri tutto circonda, avvolge e
permea questo presente. Ma nulla è definito, soltanto il piacere di
amarsi. Mentre sostituisce le dita alla bocca, lei non gli permette di
parlare, spiegare o chiedere ha poca importanza.
Lo
bacia, con più fervore adesso. Lo spinge sulla schiena e prende il
controllo. Mentre lui sta quasi per perderlo. Cerca di fermarla ma non
ci riesce. Urlano insieme, dopo pochi movimenti. Restano abbracciati sul
divano. Entrambi persi nel significato di quell’amplesso.
“Auguri
amore, credo che questa sia la svolta giusta” le sussurra tra i
capelli. Paola è quasi addormentata, ma sente le parole del marito. Come
una scossa il piacere si risveglia in lei “Non potevi farmi un regalo
più bello”, gli sussurra a fior di labbra.
Accidenti! Sono rimasta senza parole, e sì che ce ne vuole...
RispondiEliminaUn racconto talmente scritto bene da coinvolgermi completamente. Non so le altre, ma a me piace.
Come scrivere una scena di sesso coinvolgente e piena di amore, senza utilizzare descrizioni precise... incredibile e, forse, di insegnamento...
Complimenti alla scrittrice, anche se ho notato il cambio di Punto Di Vista frenetico, non ho mai avuto confusione, perciò ridico: brava!
C'è sentimento e anche passione. L'autrice sa dove vuole portare il lettore e sfrutta ogni mezzo per arrivarci. Peccato per le ripetizioni e lo stile un po' acerbo, ma a un'esordiente si possono perdonare.
RispondiEliminaTanto caldo....condivido i pareri di Lulli e Libera, un racconto auto conclusivo molto ben scritto e con la giusta dose di erotismo, senza trascurare la parte dei sentimenti.
RispondiEliminaMi e' piaciuto molto, brava.
Lucilla
Un brano molto sensuale, erotico ma raffinato.
RispondiEliminaSono curiosa di leggere altri scritti di questa esordiente. E' la dimostrazione che si può scrivere erotici senza frustini e sculacciate! ^^
Grazie di aver letto e commentato ma sopratutto apprezzato il mio racconto.
RispondiEliminaCasa Lady certo che si può. Ci sono così tante perversioni non violente.
Ann Lee
La scelta di alcuni vocaboli è un po' azzardata ma ci sono anche dei passaggi bellissimi!
RispondiEliminaAvrei preferito l'unico punto di vista di lui, ma nel complesso è un'ottima prova... brava!
bye bye da Telenad