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A caccia di fantasmi!

I fantasmi, si sa, hanno sempre esercitato un certo fascino anche se nei Romance non sono sempre convincenti come eroi. 
Cosa ne pensano le nostre bloggerine Lucilla e Patrizia? 
Intanto noi bloggeine abbiamo deciso di dare loro una mano e cercare nelle dimore antiche le prove di presenze soprannaturali!


 cliccate sulla foto per ingrandirla :)

Cliccate su continua a leggere per scoprire tutto sulle dimore infestate...



 
LUCILLA


Italia, paese del sole e....della luna! La luna che sorge ad illuminare con la sua luce morbida e dolce antiche dimore avite, che nella notte prendono vita....quante volte abbiamo sospirato sulle romantiche leggende ambientate in antichi castelli, su infelici storie d'amore consumatesi fra le vetuste mura di ville isolate nelle campagne?
Come non ricordare, per esempio, villa Mansi a Lucca, capolavoro del manierismo, cui lavorò' anche Filippo Juvarra, il più grande architetto italiano del periodo a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo? La sua più famosa occupante, Lucida Mansi, vissuta nel XVII secolo, amava lasciarsi andare a scandalosi sollazzi tra le sue mura, cambiando amante ogni notte, per poi uccidere il malcapitato di turno al sorgere dell'alba; si dice che il fantasma di questa donna bellissima e perversa frequenti ancora quella che fu la sua villa, e che sia sconsigliabile pernottarvi, specie se si e' uomini giovani ed attraenti....

PATRIZIA
In effetti, anche se un certo immaginario, romance inclusi, non manca di rimarcare la tradizione dell’Inghilterra, piuttosto che della Scozia e dell’Irlanda, quali terre di leggende e brividi, anche il nostro paese pullula di storie sospese tra paura e romanticismo, fra credenza popolare e retaggio del passato. Non fanno eccezione località che sembrano lontanissime da brume e fantomatici sospiri: forse non molti ambienterebbero una storia di fantasmi a Santa Margherita, tra l’incantevole baia, le boutique e gli alberghi di lusso…eppure nella splendida Villa Durazzo, appena sovrastante il centro e dalla caratteristica facciata rosso genovese, che guarda l’altrettanto tipicamente ligure piazzale, decorato con ciottoli bianchi e neri e culminante nella balaustra ornata di statue, si narra aleggi uno spirito infelice. Nelle notti di luna piena, quando più romantiche sono le luci sul mare e il parco mormora profumi e suggestioni, mani invisibili suonerebbero il pianoforte. Le struggenti melodie testimonierebbero la presenza di un giovane nobile, che nella villa si tolse la vita ad inizio ‘800, a causa di un amore disperato. Lo stesso bellissimo giovane, sarebbe apparso, con sul volto un malinconico sorriso, ad alcune ragazze…
LUCILLA
Ancora la Toscana medievale ci restituisce storie truci ed evocative, come quella del castello dei marchesi Malaspina, presso Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara; siamo in Lunigiana, appunto al confine tra Toscana e Liguria. Qui sorge il castello della famiglia Malaspina, appunto, risalente all'anno Mille. Costruzione vetusta che fu testimone dell'amore infelice di Bianca Maria Aloisia Malaspina per un giovane stalliere. L'infelice fanciulla era doppiamente disgraziata perché nata albina, e il suo sconosciuto amante incontro' la morte per mano del crudele padre di lei; Bianca Maria fini' in convento, ma il padre, forse temendo qualche atto di sfida, la segrego' in una stanza del castello con un cane e un cinghiale, simboli di fedeltà  e ribellione. Così mori' la sventurata Bianca Maria Aloisia, i cui resti furono forse rinvenuti in una stanza segreta nel 1980. I lamenti di questa infelice fanciulla pare si odano spesso nel castello, quasi che ella volesse far conoscere la sua triste storia ai visitatori....

PATRIZIA
In provincia di Cuneo, invece, a Busca, si trova Il Roccolo, sognante dimora neogotica edificata nella prima metà dell’800 per i Marchesi D’Azeglio, che, tra guglie e chiaroscuri del parco, conferisce un che di anglosassone al luogo. Melania, dolce figlia dei marchesi, aveva sposato il Duca Pes di Villamarina, legato da interessi politici ed economici alla Sardegna, dove ogni anno si recava, spesso accompagnato dalla moglie. Melania, però, era spesso malata, di costituzione debole e cagionevole, e nel 1841 non fu in grado di affrontare il viaggio. Rimasta nella campagna piemontese, Melania attendeva, ogni giorno più estenuata, il ritorno dell’amato consorte: ma aspettò invano, e morì prima che il Duca giungesse a confortarla. I sospiri della malinconica Melania si udrebbero ancora fra le sale un po’ cupe e i sentieri ombrosi del giardino. La realtà della sua vita, fu forse, tuttavia, ancor più triste della leggenda: alcuni sostengono che Pes di Villamarina non fosse affatto innamorato, e, sapendo la moglie minata dalla tubercolosi, si fosse allontanato in cerca di altre distrazioni e con la paura di un contagio…  

LUCILLA
Povera Melania.... Simbolo delle tante sfortunate ragazze morte d'amore o di malattia....
Come la povera Giulia Landi, contessa di Compiano, che consumò' la sua vita nell' imponente castello di Bardi, in Emilia Romagna. Questa donna morì' sfinita dai troppi parti nel 1546, morte comune per l'epoca; il suo fantasma continuò' ad infestare il castello, apparendo al marito in camera da letto. All'esterrefatto consorte il fantasma chiedeva di essere abbracciata,  dicendo che lo amava più di ogni altra cosa al mondo. Il marito, Agostino, viene dipinto come un uomo spietato e sanguinario, eppure, dopo la sua morte, nessuno più vide il fantasma di Giulia: forse pacificata dopo essersi ricongiunta all'amato marito, ella cessò' di manifestarsi nella camera del maniero che l'aveva vista sposa felice....ma il castello conserva ancora i sospiri della sua anima innamorata....

PATRIZIA
E un fantasma avvolto da un profumo d’amore e gelosia si aggirerebbe a Grazzano Visconti, il borgo in provincia di Piacenza costruito come fantasia neomedievale, nei primi anni del ventesimo secolo, intorno all’originale castello trecentesco; nel maniero visse Aloisa, ragazza sentimentale e sognatrice, ma brutta fino al limite della deformità, che, per sua sventura, s’innamorò follemente del capitano della milizia destinatole da un matrimonio combinato. Quando il capitano, descritto come fascinoso e aitante dalla leggenda, divenuto suo sposo per mero interesse, non esitò a tradirla con spudoratezza e a ignorarla crudelmente, Aloisa morì di gelosia e disperazione. Il suo spettro alternerebbe comportamenti dispettosi nei confronti degli ospiti del castello, specie quando si tratta di donne malvagie o persone che non hanno donato alla sua statua un grazioso monile o dei fiori, e atteggiamenti benevoli verso le ragazze innamorate o in cerca dell’uomo della loro vita. Aloisa, così infelice in vita, si commuoverebbe ancora davanti alla purezza di un sentimento…e porterebbe alle giovani quella fortuna che a lei mancò fino alla tragedia.    

LUCILLA
Pare che le antiche dimore siano i luoghi deputati a conservare la memoria (e forse non solo quella!) di amanti disperati: e' il caso del castello di Gropparello, vicino Piacenza; nelle notti più buie e ventose, da una delle torri si leverebbero strazianti grida femminili, e qualcuno racconta di aver notato una donna dall'apparenza eterea vagare tra i merli. Si tratterebbe del fantasma dolente di Rosania Fulgosio, moglie di Pietrone da Cagnano, entrambi vissuti nel XIII secolo; la donna, sposata contro la sua volontà, divenne l'amante  dell'aitante Lancillotto Anguissola. Ma il crudele marito, scoperta la tresca, rinchiuse Rosania in una cella sotterranea lasciandola morire di fame e di stenti. Ancora oggi la bella dama si aggirerebbe sugli spalti di quello che fu il suo castello, dolendosi della propria triste sorte e , forse, rimpiangendo l'amore che in vita le sfuggì....

PATRIZIA
Spostandoci alle propaggini meridionali della provincia di Alessandria, dove sulle colline piemontesi si alternano padane nebbie e profumi quasi salmastri, giungiamo a Novi Ligure. Sulla centralissima Piazza della Collegiata, dove sorge la chiesa principale della cittadina, circondata da palazzi con facciate riccamente dipinte secondo la tradizione genovese, si nota una sola dimora caduta nel degrado. Tra i saloni decadenti e il giardino quasi incolto, sarebbe ancora  presente uno spirito malinconico e affascinante, più romantico che marziale, nonostante si parli del fantasma di un generale. Qui morì, appena trentenne, nel 1799, Barthélemy Joubert, comandante delle truppe napoleoniche che nei dintorni affrontavano gli austro russi. Trasportato sanguinante al palazzo, ferito a morte e quasi abbandonato senza cure, se si eccettua la narrata pietà di una cameriera che tentò di alleviargli le sofferenze dell’agonia, spirò guardando i fiori nel giardino invaso di luce, in una quiete quasi irreale mentre a pochi chilometri infuriavano gli scontri, rivolgendo il pensiero alla giovanissima sposa che non avrebbe più rivisto.

LUCILLA
L'amore infelice, si sa, continua a vivere dopo la morte degli amanti....ma vorrei ricordare un amore più terreno e un fantasma gentile: quello della Becchina, la donna amata dal poeta Cecco Angiolieri. Il fantasma di questa donna, poco angelicata ma molto umana e concreta, pare che si aggiri ancora per le strade di Siena, fra il  Castellare degli Ugergeri e il Vicolo del Vento, dove si trovava la casa di Cecco Angiolieri, teatro dei convegni amorosi dei due amanti; un fantasma gentile, dicevo, che avrebbe l'abitudine di baciare i passanti, lasciandosi dietro un fresco profumo di garofani. A testimonianza di come un antico amore può vivere anche dopo la morte senza lasciarsi dietro spiacevoli strascichi, anzi, trasformandosi in ricordo malinconico e dolce....




Commenti

  1. Non voglio essere invadente e il genere di cui tratto non ha molto a che vedere col romance (anche se le storie d'amore non mancano mai), ma proprio in questo periodo mi sto occupando del famigerato Castello della Rotta, considerato il più infestato d'Europa. Ci son stato per calarmi vagamente nella parte quest'estate, anche se purtroppo non siamo riusciti ad avere il permesso per visitarne gli interni da parte dei proprietari. Il mistero non manca. Cadaveri a gogò e una processione di fantasmi la notte del 13 Giugno. Anche questo castello ha però la sua leggenda romantica che vede una marchesina lanciarsi dall'alto della torre per sfuggire alle mani dei saraceni, mentre il suo promesso sposo combatteva disperatamente sugli spalti. Ci son stato, ho visto il posto, il luogo ove cadde il cadavere. Garantisco: da brividi sul serio.
    Pierluigi.
    www.pierluigicurcio.it ( neanche un'anticipazione sul romanzo. Son stato bravo, eh?)

    RispondiElimina
  2. Fin troppo bravo....qualcosina te la potevi lascia sfuggire, no? Vabbe', leggeremo il romanzo, allora. In ogni caso, avevamo tralasciato il castello della Rotta per diritto di prelazione nei tuoi confronti; lo consideriamo un po' cosa tua. Ma che leggenda romantica che cela!
    Ciao
    Lucilla



    RispondiElimina
  3. Non ho perso la speranza di riuscire ad entrare, soprattutto ora che ho scoperto la possibile esistenza di cunicoli sotterranei che la collegherebbero alla chiesa di S. Egidio in Moncalieri e con l'antico cimitero templare di Villastellone...

    RispondiElimina
  4. Allora vuoi
    Entrare dall'uscita....organizziamoci, ragazze, tutte a caccia di fantasmi! Preparati, cugiPatty!
    Lucilla

    RispondiElimina

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